Era lui.
L'uomo dell'ascensore di Las Vegas si trovava di fronte a lei. E cingeva la vita di sua sorella.
Oh, merda.
Il formaggio che aveva appena inghiottito iniziò ad agitarsi nello stomaco, investito da uno tsunami di vino.
Will le diede un pizzicotto tutt'altro che delicato sul braccio, e Sophie si rese conto troppo tardi che sua sorella aveva finito le presentazioni.
Tutti la stavano guardando, incluso il Signor "Io-non-vado-con-le-escort". Non le era mancato affatto quello sguardo tremendamente sexy. Mortalmente sexy. Eppure, il fatto che anche lui sembrasse piuttosto scioccato la tranquillizava un pò. Non disse una parola, ma, conoscendolo, non c'era da stupirsi.
Tutti stavano chiaramente aspettando che lei si presentasse.
-Soph?-. Il sorriso perfettamente simmetrico di sua sorella sembrava un pò teso. -È tutto a posto?-.
-Scusate- biascicò Sophie. -Avevo la testa altrove-.
-Non fare niente di imbarazzante- disse Will tra i denti.
-Tutto okay?- chiese Brynn, guardandola spaesata. -Ehm, di nuovo, lui è Harry Styles. Harry, mia sorella Sophie-.
Sophie si sforzò di sorridere anche se le bruciavano gli occhi.
Non piangere. Non. Piangere.
Ma le lacrime minacciavano di uscire lo stesso. La sua famiglia stava per imparare che il disprezzo per le convenzioni aveva raggiunto livelli mai visti. Santo cielo, suo ladre stava per scoprire che la figlia minore era stata scambiata per una maledetta prostituta.
A meno che...
Era una speranza vana, ma Sophie alzò lentamente lo sguardo verso gli occhi verdi e impenetrabili di Harry.
Ti prego.
Aveva capito la mia richiesta silenziosa? Di certo, non rispose in alcun modo. Non ci fu nessuno scatto nei suoi tratti decisi, né un accento di comprensione nei suoi occhi. E poi...
-Piacere di conoscerla, signorina Dalton- disse Harry, facendo un passo avanti e porgendole la mano. -Voi due vi assomigliate tantissimo. Si vede chiaramente che siete sorelle-.
Sophie ci mise un attimo per registrare quello che era appena successo. Non solo Harry aveva interpretato correttamente la sua preghiera silenziosa, ma l'aveva anche esaudita, non facendo parola del loro primo incontro.
In ogni caso, quell'uomo era sempre così patetico. Che cos'era quella stronzata della "signorina Dalton"? E non aveva mai sorriso, neppure una volta. Era rimasto rigido e immobile.
Ma non aveva approfittato di quell'occasione per umiliarla. Sophie avrebbe potuto anche baciarlo, tanto gli era grata.
Ma no. Ma quale baci? Per niente al mondo. Non solo perché quell'uomo era ancora nella sua lista nera degli Esseri Umani Orribili, ma anche perché usciva con sua sorella.
Oddio, mia sorella esce con questo stronzo. Se ne stava rendendo conto solo adesso. Era rimasta così sbigottita quando lo aveva rivisto che non aveva neppure pensato a tutte le implicazioni della faccenda. Stavolta non si trattava di un incontro fortuito: il nemico era in casa sua, la casa dov'era cresciuta.
- Che ti succede? - bisbigliò Will mentre Marnie catturava l'attenzione di Harry e Brynn con una descrizione della sua opera di rinnovamento della cabina armadio. - Quanto vino hai bevuto? -.
- Troppo, a quanto pare, e troppo velocemente - rispose Sophie a bassa voce. Non le sembrava giusto mentire a Will. Non gli aveva mai mentito. Non era mai stata costretta a farlo. Ma c'erano alcune cose, come questa, che non era ancora pronta a confidare a nessuno, neppure al suo migliore amico. Lui si sarebbe limitato a ridere e a dirle che non era importante.
Ed era proprio quello il problema.
Aveva paura di dire a Will che invece per lei era importante. Dopo aver fatto finta per anni che la sua reputazione di persona inaffidabile non le importasse, un idiota dagli occhi verdi aveva messo il dito in una piaga che nemmeno pensava di avere.
E l'aveva fatta sanguinare.
Sophie prese un sorso di vino e cercò di placare il martellio che sentiva nel cuore. Provò a posare gli occhi su sua madre, ma il suo sguardo continuava a spostarsi verso Harry.
Vide che anche lui la stava guardando su sussultò. Harry spostò rapidamente lo sguardo su Marnie, ma Sophie notò che aveva la mascella contratta.
Era a disagio quando lei.
- E poi devi sapere che la mia Brynn non porta a casa dei suoi genitori un ragazzo qualsiasi - stava dicendo Marnie.
- Oh, non siamo proprio fidanzati - si affrettò a precisare Brynn. - Siamo usciti insieme solo qualche volta. So che è un po' presto per presentargli la famiglia, ma si è appena trasferito, così ho pensato che avrebbe apprezzato un bel pasto genuino, e in più papà avrebbe potuto aggiornarlo sul mondo dello sport di Seattle! -.
Brynn lanciò un sorriso radioso ai suoi genitori, che andarono in sollucchero per quel complimento. Sophie, invece, fece una smorfia. Non sapeva perché, ma era sicura che un tipo come Harry odiasse la parte del nuovo arrivato, il ragazzo solo e triste bisognoso di compagnia. Lanciò un altro sguardo nella sua direzione: aveva la mascella così contratta che sembrava che i molari dovessero saltare da un momento all'altro. Meno male che usciva con un' ortodontista.
Prima che sua madre e Brynn infilassero nelle tasche qualche fetta di ciambellone fatto in casa o cominciassero a parlare dei nomi da dare ai bambini, Sophie cercò di cambiare argomento. Decise che avrebbe usato Will come cuscinetto. Non si ricordava se, mentre era in preda al tracollo emozionale, Brynn li avesse già presentati, ma non c'era niente di male se piegava un po' la verità ai suoi scopi.
- Signor Styles, lui è Will Thatcher. Il mio fidanzato -.
Will grugnì, ma ebbe compassione di lei e non si preoccupò di correggerla. I due uomini si strinsero la mano.
- Piacere di conoscerla - disse Harry educatamente.
Will rimase in silenzio, e Sophie trangugiò il vino che le era rimasto nel bicchiere.
- Mamma! - disse all'improvviso interrompendo una conversazione in tono sommesso tra lei e Brynn. - Penso che ci siamo goduti abbastanza il salone, non credi? -.
- Ah, certo - disse Marnie, rendendosi conto che restare impalati nel salotto che usavano così di rado non era proprio il miglior modo per mettere a suo agio il potenziale genero. - Spostiamoci in cucina, è un ambiente molto più intimo -.
Will e Sophie si scambiarono uno sguardo. Di recente Marnie aveva ingaggiato un interior designer per dare la casa un look "industrial". E non certo "intimo".
Marnie prese sottobraccio Brynn, e lasciarono la stanza bisbigliando. Will le seguì, facendo finta di sussurrare per prendere in giro Brynn.
- Allora dimmi, che cosa sai dei Mariners? - chiese il padre di Sophie a Harry, mentre gli faceva strada verso la cucina.
Sophie era dietro di loro e cercava di concentrarsi sulla testa di suo padre e non spostare lo sguardo sulla schiena di Harry. Non lo aveva ancora visto da quella angolazione, che, doveva ammettere, era altrettanto invitante quanto il lato A.
Smet-ti-la.
- Ehm, purtroppo non conosco bene le squadre di Seattle - stava dicendo Harry tutto rigido. Sophie alzò gli occhi al cielo. Almeno non era la sola che non riusciva a fare conversazione.
A metà del corridoio, Harry si fermò improvvisamente e si voltò verso Sophie. - Signorina Dalton, per favore, avrei bisogno del bagno -.
Sophie balzò. - Ah, certo. È lungo il corridoio, sulla destra... - deglutì.
Lui le afferrò il braccio e la tirò in quella direzione, mentre un ignaro Chris continuava a camminare verso la cucina blaterando di squadre e punteggi.
Harry spinse Sophie nella minuscola toilette, entrò e chiuse la porta.
- Uhm, questa situazione mi è familiare - disse Sophie. - Tu, io, uno spazio buio e ristretto. L'astio che ci consuma. L'elemento "sorella", però, è nuovo. Un vero colpo di scena... -.
La luce si accese, e poté vedere l'occhiataccia di Harry.
- Forse preferivo il buio - barbottò. - Devo dire che quel tuo sguardo stizzito non mi è mancato per niente -.
- Che ci fai tu qui? - domandò lui.SCUSATE IL RITARDO.
ECCO QUI LA SECONDA PARTE.
VI AVVISO CHE CE NE SARÀ UNA TERZA.
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AGGIORNERÒ SOLO SE RICEVERÒ STELLE E COMMENTI.
XOXO.
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L'unico sbaglio che rifarei mille volte.
Romance"Se lo ami non è mai uno sbaglio." Sophie Dalton non ha ancora capito cosa vuole dalla vita. Ama andare alle feste, uscire e divertirsi. Ma quando un addio al nubilato a Las Vegas va storto e un uomo d'affari la scambia per una prostituta, Sophie in...