Il principe reietto

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Parte1.

Trecentocinquanta anni dopo.

Swonia.

Ventimila anni luce dalla Terra.

Lyscar scendeva le scale lentamente, mantenendo il passo fluido e sicuro che l'etichetta reale gli imponeva. Un cenno del capo bastava da saluto per le quattro o cinque dozzine di persone presenti nella stanza.

Ogni sguardo femminile si posava famelico sulla sua figura slanciata e nessuno avrebbe potuto biasimarle: era decisamente avvenente con la camaleontica chioma biondo cenere che gli ricadeva ordinatamente sopra i grandi occhi color caramello ed il fisico tonico ed asciutto, fasciato dalla divisa reale di velluto rosso.

Lyscar fece scorrere lo sguardo lungo tutta la sala dei ricevimenti: tavole imbandite di ogni prelibatezza e grandi lampadari regalavano all'ambiente quell'atmosfera festosa ma elegante che il futuro Re proprio non sopportava.

Non che non gradisse stare in mezzo alle persone, ma ogni cosa in quella stanza denunciava una perfezione totalmente finta e costruita, ed i sorrisi di circostanza che era costretto ad elargire anche a persone che avrebbe preferito veder stramazzare al suolo non facevano che alimentare questa sua convinzione. Quella era la società di Swonia.

Manca poco, presto non vedrò più queste facce ipocrite.

Non stava più nella pelle, finalmente lui, Rayina e Arya avrebbero lasciato quel posto che li ancorava ad un regime che non erano più disposti a servire.

Lyscar si chiedeva continuamente chi fosse l'idiota che aveva deciso che Rayina valesse meno di lui o di qualunque altro Dopsa.

Qual'era la sua colpa? Quella di non essere nata in una famiglia ricca come la sua?

I valori morali di quelle persone gli davano il voltastomaco, così come lo sfarzo nel quale si crogiolavano, insensibili alla consapevolezza che qualcuno, da qualche parte, magari a poche distanza da loro, pativa la fame nella solitudine della povertà; e forse, si disse, sarebbe stato meglio vivere così.

«Buonasera a tutti, speriamo che la festa vi stia divertendo. Il principe Lyscar farà un breve discorso per iniziare la serata. Speriamo che musica e ristoro siamo di vostro gradimento. Vostra altezza...» Il Primo Ministro prese la parola, attirando l'attenzione dei presenti su di sé.

In fondo alla sala, Rayina aveva alzato gli occhi dal vassoio che stava preparando per incontrare quelli del principe. Lyscar le rivolse un sorriso appena accennato. Doveva essere parecchio teso.

Arya entrò nella sala nel momento esatto in cui suo cugino salì sul palco ringraziando con finta compostezza tutti gli ospiti. Lanciò un'occhiata eloquente a Rayina che ricambiò e fece un cenno a Lyscar. Il momento era vicino.

«Il banchetto in fondo alla sala sembra davvero invitante perciò non mi dilungherò molto: tutti voi sapete che alla fine di quest'anno mio padre abdicherà e che un nuovo sovrano salirà al trono. Sappiate solo che spero sia un governo pacifico. Confido che amerete come mio padre anche il prossimo re di Swonia. Buona serata a tutti.»

Il biondo fece l'ennesimo sorriso di circostanza scendendo dal palco, e si diresse velocemente verso il bancone delle bevande, aspettando Rayina, di ritorno dal giro per servire i cocktail.

H.Y.B.R.I.D.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora