A farti paura non è la morte... quel che ti fa paura è l'idea di vivere.
-Terramare
"A-a Seraf?" Balbetto, ferma sulla porta.
"A Seraf." Ripete lui, sconcertato quanto me.
Ci guardiamo negli occhi per qualche secondo, poi mi scanso e gli faccio spazio per entrare in casa. Seraf è un incubo persino per i più bravi, per quelli come Zach e me. È l'unica città in cui la parte cattiva è il triplo di quella buona, che non si è estinta soltanto perché lì si hanno molti figli.
Cole ci sfreccia davanti, mentre insegue la piccola Mavie, che gli urla qualcosa di poco carino.
"Cole, smettila subito!" lui ride e scappa via, continuando a fare smorfie a Mavie.
Zach guarda prima lei e poi me, per poi prendere in braccio Mavie e dirmi: "Vi assomigliate davvero tanto". Non ci avevo mai pensato, ma in effetti è vero. Abbiamo la stessa forma degli occhi, lo stesso naso piccolo ed un po' schiacciato e gli stessi capelli ricci.
Lei prova a liberarsi dall'abbraccio e, una volta capito che è talmente debole che Zach non se ne è nemmeno accorto, gli prende le orecchie e le tira. Lui la posa subito giù e si massaggia le orecchie, mentre Mavie se la da a gambe, ridendo.
"Caspita, è una stratega più brava di te" ridiamo entrambi e Mavie va a mettere in pratica la sua nuova tattica su Cole.
È così piccola e ingenua, darei di tutto per essere lei. Non è nemmeno completamente mia sorella, in realtà, e non ho idea di chi sia il padre, ma per lei sono come una mamma. Ha solo tre anni, probabilmente non si ricorda nemmeno di quella vera, di mamma.
Zack incrocia lo sguardo con il mio, e annuisco. Non abbiamo altro tempo da perdere.
"Cole!" grido. Scende in fretta le scale, fermandosi sull'ultimo scalino.
"Che c'è?" sbuffa, non staccando gli occhi dal videogioco che tiene in mano "lasciami finire il livello, almeno."
"Dai Cole, vieni un secondo qui."
"E va bene." Posa il gioco per terra e si precipita da me, fulminando Zach con lo sguardo. Nonostante si conoscano da quando mio fratello era solo un neonato, non ho ancora capito che tipo di rapporto abbiano. Solo tre giorni fa Cole mi ha pregato di mandarlo a casa di Zach, così lui poteva insegnarli a tirare con l'arco, mentre adesso non gli parla nemmeno.
Maschi, che sia benedetto chi li capisce.
Cole si ferma davanti a me, intrecciando le mani e aspettando che gli dica qualcosa. Mi abbasso al suo livello, piegandomi sulla ginocchia, e guardandolo dritto negli occhi.
"Sei o no l'uomo di casa?"
"Certo!" si arrotola le maniche della maglietta sulle spalle e mi mostra i muscoli, che però non ci sono, emettendo suoni gutturali e fingendo di essere ad un incontro di wrestling.
Al contrario mio e di Mavie, Cole, escludendo il naso, non somiglia per niente alla mamma. Lui è tutto papà, con gli occhi grossi e i capelli liscissimi.
"Allora puoi badare a Mavie per un paio d'ore, no?" gli scompiglio i capelli con la mano, facendolo brontolare.
"Ma questo lo fanno le femmine, noi uomini facciamo cose più difficili!"
"Ah, questo lo dici tu. Facciamo così, se riesci a non farle combinare nessun casino mentre sono via ti porto con me a fare qualcosa di bello, okay?" Mi guarda stranito, inclinando la testa da un lato.
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Ashes of hearts
Science FictionViviamo in un mondo distrutto, tra cenere e grattaceli che si slanciano verso il cielo grigio e cupo, e la parte più brutta è che anche se avessimo davanti a noi la perfezione e la felicità non saremmo capici di sorridere. - "Perché ci vedete come n...