Emozioni di piccolo taglio

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Beautiful disaster era ormai un successo, avevano pensato altre volte di scrivere un'altra canzone, ed era finalmente arrivato quel momento.

"Va bene, allora ci vediamo direttamente in stanza" disse Federico dentro al taxi.
Arrivò difronte l'hotel, era davvero bello, non molto grande e anche abbastanza semplice, ma aveva qualcosa che lo rendeva diverso dagli altri.
Era emozionato, forse per la canzone, forse perché era la priva volta che condivideva davvero una stanza con Michael.
Arrivò alla reception e chiese la sua copia delle chiavi della camera 22.
Era in ansia, si chiedeva se il suo coinquilino fosse già arrivato, salì le scale e si fermò davanti la porta sentendo dei rumori da dentro.

Michael stava sistemando la sua roba quando sentì la serratura aprirsi.
Si girò e vide Federico davanti la porta.
"La prossima volta non farti aspettare così tanto." Disse avvicinandosi e poggiando le labbra sulla sua fronte.
Federico buttò le valigie accanto all'armadio "beh, adesso sono qui no?." Lo prese dai fianchi e lo abbracciò.
Micheal lo copriva con le sue braccia facendo sembrare questa scena ancora più tenera "mi sei mancato anche tu Fede.".

Quando ebbero finito di sistemare le cose Federico fissò incerto il letto matrimoniale "la stanza non era con i letti separati?" Chiese.
Michael posò le sue chiavi sul comodino. "Non c'era più stanze libere.".
Federico si morse leggermente il labbro "vorrà dire che dormirò sul divano..".

Si era fatto tardi, e con il tempo passato a sistemare la stanza non avevano preparato nulla per la cena.
"Conosco un ristorante carino, ti va se andiamo a mangiare lì?" Chiese Michael. "Basta che mangio qualcosa o svengo." Federico aprì l'armadio, non badando che ci fosse anche Michael nella stanza, si spogliò e indossò un dolcevita bordeaux con dei jeans neri.
Micheal squadrò il suo corpo, solo quando fu vestito portò il suo sguardo altrove ricordandosi di doversi vestire anche lui.

Quando entrambi futono pronti uscirono, non ci fu bisogno di prendere il taxi, il locale era abbastanza vicino.
"Non lo immaginavo così grande." Federico guardava compiaciuto il ristorante.
"Sì, è molto carino, ma adesso noi entrare perché voglio mangiare." Iniziarono entrambi a ridere, poi entrarono e ordinarono qualcosa.

Finita la cena era ancora presto per tornare a casa e Federico suggerì un locale non molto lontano dove finire la serata.

Arrivati lì offrirono da bere ad entrambi, e si fecero prendere la mano, ma senza esagerare.
Fu una serata divertente, quattro risate e nessun pensiero.
Si sorridevano spesso, sorrisi che duravano stampati nei loro visi anche dopo che l'altro distoglieva lo sguardo.
"Mik, forse è meglio se torniamo, si è fatto tardi."
"Stavo per dirti la stessa cosa, prendo la giacca."
Uscirono fuori, l'aria era fredda, il silenzio metteva una strana calma, spezzata dagli sguardi che i due continuarono ripetutamente a scambiarsi.
Arrivarono finalmente all'hotel ed entrarono, Michael si diresse verso le scale ma Federico lo fermò.
"Non ti sembra più comodo quello?" Disse indicando l'ascensore.
"Oh, yes" Entrarono insieme in quel piccolo ascensore, il tempo sembrava non passare lì dentro e le pareti sembravano avvicinarli sempre di più.

Michael lo guardava sorridendo, ma Federico non ricambiava, sembrava perso in quelle labbra.
"Scusa" disse prima di avvicinarsi e assaggiarle dolcemente.
Le porte si aprirono, e scambiando un ultimo sguardo uscì, andando verso la stanza.

Buom boum boumDove le storie prendono vita. Scoprilo ora