Vecchi ricordi

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Federico si svegliò a causa di una musica che suonava insistentemente.
Quando aprì gli occhi trovò Michael accanto a lui, e sorrise involontariamente.
Si notava la stanchezza nel suo viso, una pennellata di un tenue violaceo sotto le sue palpebre chiuse, probabilmente per questo il suono del suo cellulare non gli faceva effetto.
Quando allontanò gli occhi da Mik allungò la mano verso il comodino per prendere il telefono, ci mise un po' per mettere a fuoco la scritta ma alla fine la lesse: Andy.
Doveva rispondere? Forse era meglio di no.
Il suo dito poggiò sul cellulare, sovrastando alla parte insicura di lui. Si sentì una voce, ancora non molto sveglia sussurrare il nome del ragazzo coricato al suo fianco, ma non ricevette risposta.
Aveva voglia di urlare, urlargli egoisticamente che amava Michael, ma non lo fece, chiuse la chiamata e si alzò lasciando il braccio del ragazzo disteso pendere dal letto.
Prese la sua sigaretta elettronica e iniziò a fumare nella terrazza.
Il cellulare continuava a squillare, una, due, tre volte, finché il suono si spezzò, facendo comprendere a Federico che stavolta la chiamata era stata accettata.

Michael ancora addormentato rispose, senza nemmeno leggere, ma quella voce gli fece incrementare un dolore al petto simile ad una pugnalata.. no, molto peggio.
Si accorse solo dopo che Federico non era con lui, sperava che non avesse visto le innumerevoli chiamate di Andy, ma sapeva che senza qualcuno che lo chiamasse non si sarebbe mai svegliato.
"H-hello.. Andy?" Sussurrò
"Love, How are you?" Sentì dall'altra parte del cellulare.
"I'm.. I'm fine thanks, but.." venne interrotto
"this weekend. you and me.. Alone.. Deal?" Continuò il ragazzo facendo percepire la felicità nella sua voce.
"Andy, you and I.."

Federico non riusciva bene a sentire quello che stava succedendo dentro, ma non aveva tutta questa voglia di ascoltare quel discorso, sapeva solo che era incazzato.
Perché non poteva essere diverso tra di loro? Tutti questi problemi lo stavano uccidendo.
Forse era per questo che una lacrima gli attraversò il viso, ma venne subito asciugata.
Magari quello sbagliato era davvero lui, stava rovinando un rapporto di otto anni, stava rendendo triste una ragazza che lo amava.
Da quando si faceva tutti questi complessi? Non lo sapeva, ma in questo momento non riusciva a levarsi quelle parole dalla testa.

Quei pensieri svanirono quando lo scosse un rumore dietro di lui, sapeva che quei passi erano di Michael, sentì una mano poggiarsi sulla sua spalla e si girò, guardando il ragazzo fisso negli occhi.
"Fede, devo dirti una cosa.. una cosa che probabilmente cambierà il nostro rapporto, I'm sorry.."

Buom boum boumDove le storie prendono vita. Scoprilo ora