Capitolo 1.

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Vi siete mai sentiti soli?
Soli dal mondo. Soli da tutti.
Abbandonati. Senza nessuno?
Io sì.
Fa così male.
Sono riuscita ad uscirne.
La solitudine può uccidere, come un coltello nell'anima.
Tenetevi stretti chi avete.
Prima che li perdiate per sempre.

Ricordo ancora la prima volta che lo vidi.
Era quel periodo suicida dell'anno dello studente: l'inizio.
I tuoi giorni di gloria sono terminati.
Benvenuto all'inferno.
Nel mio caso era "bentornata".
Frequentavo la quarta all'High School e odiavo quella scuola come si odia Internet quando è lento.
Odiavo la mia classe, un branco di idioti che non sanno cosa fare nella vita.
Odiavo i professori, schifosi esseri che venivano a scuola solo per farti un dispetto.
Non vedevo l'ora di finire.
E dovevo ancora iniziare.
In famiglia non andava certo meglio.
Odiavo mio padre, che aveva lasciato mia madre.
Io vivevo con lei.
Mio padre non lo vedevo mai. Non volevo.
Inutile piangersi addosso.
Avevo un lavoro part-time per aiutare mia madre, che tutta da sola non riusciva a portare avanti la famiglia.
Facevo la cameriera in un bar, perché a causa del colore dei miei capelli, altri posti mi avevano scartato senza neanche avermi mai vista.
I miei capelli, ovviamente tinti, scalavano dal biondo platino, al viola scuro e per finire al nero.
Ero, come si può dire, una ribelle. Ero depressa e mi rovinavo con qualsiasi cosa.
Mi vestivo sempre di nero. Si capiva che ce l'avevo col mondo, ma non permettevo a nessuno di fare commenti.

《White Harriet》disse il prof mentre facevamo l'appello.
《Presente》risposi assonnata.
Detestavo fare l'appello. Era una paranoia infinita.
《Allora ragazzi》iniziò il prof 《Come sono andate le vacanze? Spero bene, perché quest'anno si lavorerà sodo》.
Diceva così ogni anno, ma alla fine non facevamo mai un cazzo.
Sapevamo tutti che faceva queste premesse per sembrare responsabile, quando era il primo a lavarsene le mani del nostro studio.
《Quindi vi conviene seguire attentamente le lezioni. Aumenteranno i compiti in classe e si abbasseranno i voti》continuò.
Non lo sopportavo già più.
Era quel tipo di insegnante che conosci in prima e ti sta in culo. Preghi di cambiarlo, e te lo ritrovi finché non vai al college.
Era uno strazio.
Non riuscendo ad ascoltare, verso la metà della seconda ora presi sonno.
Sapevo che non mi stavo perdendo niente, e ne approfittai per riposarmi.
I miei professori erano degli imbecilli.
In classe potevi fare qualsiasi cosa. Nessuno se ne accorgeva.
Come nessuno si accorse che stavo tranquillamente dormendo.

La mia scuola era una delle più grandi High School del mio stato, e anche una delle peggiori, a mio parere.
Avevo sentito dire che lì dentro eravamo circa 3000, ma le notizie cambiavano di persona in persona. Mai credere a ciò che circolava là dentro.
Era una scuola particolare: ogni anno, infatti, venivano elette le classi migliori e quelle peggiori, due per ogni grado di età, dell'istituto. Una volta decise, il preside appendeva nella parte esterna della porta di quelle classi il cartello "Miglior ... dell'istituto" o "Peggior ... dell'istituto".
È la cosa peggiore che potessero fare.
Potevo vantarmi di far parte della classe che per due anni consecutivi aveva vinto il titolo di "Peggior seconda dell'istituto" e "Peggior terza dell'istituto".
Difatti era un titolo più che appropriato.
Eravamo lo schifo fatto classe.
A quei disgraziati ci si abitua.
Non ce n'era uno di sopportabile.
Le mie uniche gioie erano due deficienti, Ambrah e Gwen.
Eravamo in tre classi diverse, ma ci vedevamo nell'intervallo.
Mie coetanee, avevano più problemi di me.
La punk e la figlia dei fiori.

Sono loro che me l'hanno fatto conoscere.

Salve!! Ho deciso di iniziare una nuova fan fiction sempre su Michael♡ Spero vi piaccia questo primo capitolo e fatemi sapere che ne pensate :)
Grazie se voterete!♡^♡
Tschüs!

Alone.||Michael JacksonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora