Chapter 25. Metropolian Nightclub

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Canzoni per il capitolo:
-Naughty girl by Beyoncé;
-Baby boy by Beyoncé;
-Crazy love (50 Shades of Grey) by Beyoncé.
[Sono in fissa con queste canzoni quindi don't care!]

Giovedì, ore 11:37.

Era una giornata calda ed afosa per essere in pieno inverno, ormai i giorni passavano e la data fatidica al trasferimento di David si avvicinava. Gli studi universitari continuavano tranquillamente, lezioni la mattina- sia presto che nel tardi-, pasti velocemente consumati e poi il lavoro. Non mi sono mai presa la briga di prendere una giornata libera e dedicarla a me stessa, ore spese all'aria aperta contemplando la natura che ci circonda oppure fare quei pomeriggi di sfrenato shopping con la tua migliore amica. A proposito di migliore amica, Megan ha trovato una sistemazione fissa in ambito amoroso, finalmente si era trovata un uomo che la facesse sentire speciale come una principessa. In queste giornate di puro studio Megan, da ragazza con una parlantina inarrestabile, è stata per mattinate intere a far sapere il suo status sociale alla maggior parte dei componenti della Southwestern.
-Adesso che siamo riuniti tutti e tre, direi di poter iniziare a pensare dove trascorrere il sabato sera!- esclamò Jake, eravamo seduti nel cortile del campus, tutti e tre avevamo un'ora buca e siccome i nostri impegni non coincidevano con orari stabiliti ci siamo ritrovati tutti insieme appassionatamente.
-La scorsa volta avevi detto che al Metropolitan Nightclub c'era una serata, perché non andarci? Sarebbe fantastico dato che nessuno di noi ci è mai stato ed è un locale frequentato da molti giovani!- proposi io, mi piaceva l'idea di trascorrere una serata con i miei due amici in compagnia di alcool, buona musica e, soprattutto, divertimento.
Il Metropolitan Nightclub è un locale aperto da poco ma che ha attirato l'attenzione di molti adolescenti e adulti, si vocifera che il proprietario è socio di uno dei più grandi Night del West Hollywood quindi sarà una serata particolarmente speciale.
Megan vorrebbe andarci da sola ma sicuramente il suo, ipotetico, ragazzo non sarà d'accordo; in quanto a Jake, lui è libero da ogni catena che lo tiene legato.
-Okay, ma non voglio che Johnathan venga, preferisco che inviti quel famoso Cam di cui mi hai parlato.- disse Meg.
-Consideralo fatto.-
Presi il cellulare dalla borsa e mandai un messaggio a Cam.
A: RagazzoFastidioso.
Stasera al Metropolitan Nightclub, ci stai?
Da: RagazzoFastidioso.
Certo, a che ora?
-Vuole sapere l'orario.- informo i miei due amici.
-Apre alle 23 quindi per le 23:30?- chiede incerto Jake.
Sia io che Megan annuiamo, non era né troppo tardi e né troppo presto.
A: RagazzoFastidioso.
23:30.
Da: RagazzoFastidioso.
David vuole esserci.
A: RagazzoFastidioso.
Va bene.
Spensi la schermata del cellulare e lo depositai nella borsa.
-Viene anche David!-
-Finalmente, così lo conosco di persona!- esclamò Jake.
Lui non ha avuto ancora il privilegio di vedere con i propri occhi il mio splendido ragazzo, Jake deve essere sempre d'accordo sulle mie relazioni sennò è come essere rifiutati da tuo fratello. La sua opinione è molto importante per me, ci conosciamo da quando eravamo bambini e scorrazzavamo per casa, sono cresciuta insieme a lui e Max e dire che faceva crescere le radici nel soggiorno di casa nostra è dire poco, non voleva mai andarsene.

Sabato, ore 22:35.

Avevo a disposizione ancora un'ora e cinque minuti per prepararmi, che equivalevano a sessantacinque minuti e a loro volta a tremila novecento secondi. 
Doveva essere una serata magnifica, fiumi di alcol, musica da discoteca a palla e tanto divertimento! Seguendo il motto di David: la notte è giovane e questa serata la passavamo al Metropolitan Nightclub.
Scelsi un abito semplice di pelle nera con corpetto a cuore, stretto fino alla vita e scendeva morbido sulle cosce, arrivava un po' sopra della metà coscia ma non sarebbe dispiaciuto a David. Per arricchire il mio outfit scelsi degli orecchini a cerchio dorati e con qualche rifinitura nera, un bracciale color bronzo e per finire una pochette nera molto semplice nel suo complesso che richiamavano i tacchi che indossavo quella sera, Loubotin con suola rossa.
-Piccola, sei pronta?- mi richiamò David seduto sul divano intento a placare la noia guardando un po' di TV.
Feci il mio ingresso nella stanza, lui si girò sentendo il tacchettio che provocavano quelle scarpe omicide. Guardai la sua espressione: occhi spalancati e bocca leggermente aperta.
-Vanessa!- esclamò balbettando.
-Si?- domandai, non ero presentabile?
-Sei...- non gli feci finire la frase con lo interruppi.
-Faccio schifo? Non sto bene? Se vuoi vado a cambiarmi!- dissi tutto d'un fiato.
-Piccola, sei semplicemente meravigliosa!- disse David prendendomi le mani tra le sue, le accarezzò con il pollice facendo dei cerchi immaginari per tranquillizzare la mia ansia del momento.
-Grazie, anche tu sei splendido.- ed era fottutamente vero, lo sarebbe sempre stato.
Lui è David Smith, anche con un sacco della spazzatura addosso sarebbe uno splendore per gli occhi umani, con il suo fisico asciutto e muscoloso assomigliante ad un Dio greco avrebbe fatto cadere ai propri piedi anche un rinoceronte se se lo fosse ritrovato davanti.
Era vestito con una maglia a maniche lunghe colore blu notte bucherellata in alcune parti, si potevano intravedere i suoi pettorali e gli addominali da sotto quella maglia strappa-mutandine, da fare cornice a quello splendore c'erano dei jeans a sigaretta di colore scuro che fasciavano alla perfezione quel didietro tanto favoloso quanto peccaminoso.
-Sono uno splendore?- mi chiese con un sorriso furbo.
-Come se non la sapessi.- sbuffai leggermente e roteai gli occhi al cielo.
-Andiamo.- disse cingendomi la vita, mi piaceva molto quel gesto, stava a significare che ero sua, completamente sua. E lui era irreparabilmente mio.

Ragione e sentimento  [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora