capitolo 2

25 1 0
                                    

Ore 4:00 del mattino di un lunedì di Luglio - Troppo presto per alzarsi, troppo presto per fare qualsiasi cosa! Soprattutto per una come Alex che si era sempre considerata una pigrona doc. Non trovava pace, si stava rigirando da almeno mezz'ora tra quelle lenzuola oramai bollenti, cambiando posizione almeno un centinaio di volte. Era andata a dormire presto la sera prece-dente con l'intenzione di riposare beatamente e alzarsi fresca e riposata la mattina dopo, ma invece si era ritrovata con la testa pesante e in bocca un saporaccio schifoso da far risvegliare un morto. Purtroppo quell'incubo ricorrente era tornato; l'aveva tormentata per diverse notti, sempre lo stesso schema: fiamme potenti e avvolgenti; poi la sensazione del vuoto che l'inghiottiva lasciandola precipitare verso quel calore di morte fino a che non si sentiva come un vulcano che eruttava lava bollente.

Sopraffatta dalla paura di morire nel rogo, ogni volta si svegliava in preda all'ansia e zuppa di sudore. Neppure i sonni-feri erano serviti, anzi avevano peggiorato decisamente la si-tuazione, perché le impedivano di svegliarsi e prolungavano inesorabilmente quell'onirica minaccia. Dopo vani tentativi di riprendere il sonno si era fissata su un piccolo ragno che meti-colosamente tesseva la tela in un angolino del soffitto di fronte al suo letto. Nel frattempo le tornavano ripetutamente in testa i ritornelli delle canzoni che aveva ascoltato la sera prima di ad-dormentarsi... Non era sicura che quella mattina le sarebbe ba-stata una sola tazza di caffè per rimanere sveglia dopo sola-mente tre ore di sonno. Pensò che l'incontro con lo specchio le avrebbe rivelato l'inesorabile profondità di due spaventose occhiaie e... tutto il resto non osava neanche immaginarlo! Con coraggio si costrinse ad alzarsi dal letto, soffocando un'imprecazione quando urtò lo spigolo del mobile col mignolo del piede. Finalmente trovò l'interruttore della luce e purtroppo ebbe la conferma di ciò che si aspettava.

«Quella non posso essere io!¬¬». Ridacchiando isterica per quella strega che vedeva riflessa, tese le braccia davanti a sé e si immaginò di essere uno zombie delle serie preferite che seguiva in tv, dove il solito virus era sfuggito al controllo dei soliti tecnici di laboratorio a cui era andato male il solito esperimento sulle scimmie e che aveva provocato l'epidemia definitiva.

Che schifo! Aveva gli occhi ridotti a due fessure, le palpe-bre arrossate, due borse della spesa sotto gli occhi, i capelli ora ridotti a una massa informe e annodata... E non osava guardare il resto: sarebbe stato troppo! Un certo fastidio le strisciò lungo la schiena come una serpe facendole serrare le labbra e stringere le mani a pugno.

Grazie alla zia, anziché godersi le tanto attese nonché me-ritatissime vacanze estive, si sarebbe dovuta rinchiudere di lì a poche ore tra quattro mura e affogare tra le scartoffie impolve-rate. Ma che figata!

Si era laureata in economia pochi mesi prima, era sfinita dagli studi ma anche raggiante per essersi lasciata alle spalle tutti quegli anni con la testa china sui libri e le notti in bianco passate a preparare la tesi. Si era immaginata che il suo "giorno di vacanza perfetto" poteva iniziare con la goduria del girarsi dall'altra parte non appena la luce del sole avesse fatto capolino nella sua stanza. E lei, beata, a mostrare al sole il dito medio mentre richiudeva con un magico gesto le tende per poi rinta-narsi rapidamente sotto il lenzuolo... Ma tutto questo non sa-rebbe stato possibile. Nossignore, perché in ogni caso, una simpatica sveglia a forma di gattino che stanziava sul suo co-modino le avrebbe dato il suo rumoroso "Buongiorno" con un robotico "Miaoooo, ti voglio beneeee".

Quel gattino era stato un delizioso pensiero della sua cara sorellina Charlie, la quale sosteneva che rispetto allo stato di abbandono in cui giaceva la sua camera da letto quello poteva rappresentare la massima espressione dell'allegria. Per lei era assolutamente necessario un piccolo passo verso la moderniz-zazione e un grande passo verso una vita psico-sessuo-sociale più attiva. Il Charlie-pensiero proseguiva nello sfotterla per il suo senso del gusto e della femminilità totalmente assenti e rin-carava la dose insistendo sul fatto che fosse troppo testarda e orgogliosa. La sua crociata era ormai iniziata: tornava spesso a casa con qualche stronzata pelosa di colore rosa da aggiungere alla collezione di peluche e bamboline già notevole o qualche fragranza super dolce da spargere nell'ambiente e su tutti i ve-stiti, sapendo benissimo quanto Alex odiasse quelle noiosissime abitudini da ragazzine!

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 23, 2015 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Il Cerchio di Numen  Il Fuoco dell'EaresDove le storie prendono vita. Scoprilo ora