Emi

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La sveglia del mio cellulare suona. Le otto meno venti.



"Cavolo, è tardi!" penso, mi alzo di corsa e vado a vestirmi, indossando quello che prima mi capita a tiro, pantaloncini color lime, canottiera nera e il mio fedelissimo bracciale borchiato, comprato un anno prima durante un viaggio a Napoli, in una bancarella.


Mangio in fretta una pesca ed esco di casa alla velocità della luce non appena sento il cellulare ronzare nella tasca posteriore dei pantaloncini. Significa che Giada è quasi arrivata al nostro punto d'incontro: la piazzetta di fronte alla vecchia e rimpianta scuola media...


<<Com'è Emi, dove sei? io sto girando l'angolo>> mi dice con tono assonnato Giada.


<<Arrivo, sono quasi qui anche io>> rispondo.


<<Okay>>


Oggi, nonostante l'essermi alzata di fretta, mi sento piena di energie e pronta a rivedere la scuola, perché effettivamente l'estate, senza fare nulla quasi tutto il giorno, mi ha stancata.


Almeno la scuola mi tiene occupata, con lo studio e le altre faccende, anche se so che a lungo andare mi pentirò di ciò che sto dicendo.


Le materie preponderanti sono fortunatamente l'inglese e le materie storiche che amo tanto. Odio la matematica ed è per questo che non ho scelto un indirizzo scientifico. Le quattro ore a settimana suddivise fra matematica e fisica vanno già più che bene.


Durante il tragitto ci mettiamo a parlare dei libri che abbiamo letto quest'estate. << Mi sono focalizzata più sui vecchi classici che altro, ma ho letto anche qualcosa di moderno, se non erro>> la informo <<Tu invece?>>


<<Io ho letto sei libri in tutto, di vario genere.>> dice. <<Ne ho letto uno in cui la protagonista, Veronica, ti somigliava molto. Infatti leggendo mi venivi sempre tu in mente. Testarda, ambiziosa, determinata e soprattutto orgogliosa come pochi!>> continua sorridendomi.


<<Emi, Giada!>> grida una voce in lontananza


<<Signor Donati! che bello rivederla>> rispondiamo in coro io e Giada avvicinandoci all'uomo con la grande piancetta ed i folti baffi bianchi come i capelli.


<<Come state ragazze? Passate bene le vacanze estive?>> riprende


<< Tutto bene >> dico <<Solo un pò noiose le giornate di quest'ultimo periodo, non vedo l'ora cominci l'ultimo anno!!>>


<<Per me già è iniziata da un po la scuola>> dice sconsolato <<E sono davvero felice per te che hai ricevuto il posto all'università di Londra!>> si rivolge a me rianimandosi


<<Ehm non è proprio a Londra, ma c'era vicino>> dico sorridendo


<<Birmingham?Solo a sei ore di treno da dove frequenterai!>> ribatte Giada ridendo


Il signor Donati è l'uomo più utile all'interno di questa scuola, è lui che fa le riparazioni lampo e si occupa quasi di tutto, a volte anche delle pulizie, nonostante vi fossero mille bidelli a "disposizione"che ahimè non alzano nemmeno un dito per spolverare un banchetto.


Il signor Donati è simpatico,sempre disponibile ad aiutare i ragazzi e a dispensare loro consigli utili, sia per la scuola che per la vita in generale ed inoltre è il padre di Jordan, il nostro più caro amico all'interno della scuola.


Ad un tratto tre teste si girano all'unisono verso il cancello da cui sta entrando alla velocità della luce una Pandina di un terribile grigio sporco che si parcheggia davanti l'entrata dell'istituto e da cui ne esce un uomo dai capelli leggermente mossi, molto scuri e dagli occhi di un azzurro meraviglioso che mi inchiodano, seduta stante sul posto.

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