Di una Stamberga, due baristi e un problema peloso

855 79 243
                                    

NdA: un asterisco separa scene

avvenute nello stesso giorno;

questo simbolo § separa scene

avvenute in giorni diversi.


Di una Stamberga, due baristi e un problema peloso


"Tanto è una battaglia persa, caro" gli disse lo specchio.

Sirius sghignazzò, mentre James smetteva di passarsi la mano nei capelli e fissava irritato ora il suo amico, ora la sua immagine riflessa.

"Molto divertenti, davvero!"

Visto che Sirius non accennava a smettere di ghignare, James ritenne opportuno rifilargli un pugno su una spalla, così Sirius smise di ridere per esclamare indignato.

"Mi hai fatto male!"

"Era assolutamente mia intenzione" sorrise James, soddisfatto.

"Bene, anche questo è mia intenzione!" rispose Sirius, sfoderando la bacchetta e mormorando un incantesimo.

James inorridì sentendo qualcosa di terribilmente viscido colargli su orecchie, fronte e nuca.

Mentre Sirius aveva ripreso a ridere sguaiatamente, il Cacciatore sollevò una mano tremante per tastare i propri capelli.

Erano cosparsi di una terribile melma verdastra.

"Tu... tu... brutto bastardo!" gridò, buttandosi contro Sirius a testa bassa e facendolo finire a terra imbrattato di melma.

James si rialzò, gli scoccò un'occhiata trionfante e agitò la testa su di lui, zozzandolo ancora di più.

Commise in questo modo un terribile errore: quello di distrarsi mentre infieriva su un uomo a terra.

Così, si accorse che Sirius si stava rilazando solo quando lui lo spintonò, mandandolo a schiantarsi contro lo specchio.

James si aspettava di sentirlo infrangersi contro di lui, invece lo attraversò come se niente fosse e continuò a cadere all'indietro, battendo dolorosamente la schiena sul pavimento.

"James!" urlò Sirius, allarmato.

Lui si apprestò a chiudere gli occhi e ad abbandonarsi a terra, fingendosi svenuto – magari perfino morto – nel modo più convincente possibile.

"James, vieni fuori!" gridò ancora Sirius.

Solo quando gli sentì battere i pugni disperato, James si rese conto che l'amico doveva trovarsi ancora nel corridoio, al di là dello specchio.

Aprì gli occhi appena in tempo per vedere Sirius precipitargli addosso.

"Ahia!" urlò James. "Ma sei impazzito?" lo rimproverò, spintonandolo di lato.

"Ehm, scusa... Ho dovuto correre per entrare nello specchio."

Poi Sirius scoppiò a ridere.

"I... i tuoi capelli..." fu tutto quello che riuscì a dire, mentre additava la chioma di James.

Lui dovette convenire che probabilmente poteva risultare difficile prenderlo sul serio con quella melma schifosa in testa, ma gli diede una schicchera in fronte per farlo smettere.

Di una Stamberga, due baristi e un problema pelosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora