Capitolo 4

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Lavoro da già 1 settimana da Nicolas e va tutto alla grande, alla trattoria le mie torte vanno a ruba e la sera devo preparare tutti perché sono esausta la mattina , io e Nicolas andiamo molto d'accordo ma non abbiamo mai superato il rapporto professionale, anche se in alcuni nome it ci sono quei attimi che vorrei tanto saltagli addosso ... Questa mattina fa davvero freddissimo infatti c'è anche la neve, entrò in trattoria dove c'è già Loren la Cassie a suo posto, poi c'è clarissa la cameriera e Marco un cuoco italiano divertentissimo ...
Nicolas questa mattina non c'è, così senza perdere tempo vado nella ma"stanza magica"così la chiamo e mi concentro a fare incantesimi... Ieri avevo già preparato qualcosa oggi mi sto dedicando alle decorazioni

"Valery c'è una signora che ti vuole "

"E chi è?"

"Non lo so "

Eco fuori dalla cucina e vado a vedere tra i tavoli chi mi vuole quando vedi chi è mi scappa un sorriso sincero

"Adele ?"

"Oh cara questa crostata hai frutti rossi e il paradiso terrestre "

Mi siedo con lei e le bacio la guancia destra e sinistra

"Che bello vederla qui, come mai è venuta qui?"

"Per vedere come ti trovavi"

"Oh benissimo, mi sento a casa qui"

"Mi fa piacere "

"se vuole Nicolas oggi non è qui"

"Oh cara lo so aveva un impegno di famiglia"

"Ah ok,io dovrei proprio andare via, ho le torte in forno "

"Vai cara vai"

"Grazie Adele "

L'abbraccio e la bacio, i suoi abbracci sono così sinceri e caloroso poi mette sto per andare mi frena con il braccio e mi guarda

"Sono fiera di te Valery "

Quelle parole sono così forti e sentite che mi vengono le lacrime, non so per quale motivo lei me le abbia dette, mi guarda e mi dice un "vai"sorridente come se lei avesse capito che non so cosa dire ...
Vado via ed entrò in cucina, e là sensazione più bella che abbia mai sentito quella che ho ora ... Non ho mai potuto smentite queste parole da mia madre o da mio padre perché sono morti quando io ero piccola, ricordo solo le domeniche insieme e le gite che facevano ma nulla in particolare, sono morti in un incidente stradale, ho trascorso 5 anni in orfanotrofio poi al eta di 18 anni sono andata via, ero sola e senza nessuno che mi volesse, i meie genitori fortunatamente mi avevano messo davvero tanti soldi da parte per me, avevo ereditato tutto casa,macchina, è negozio ..
Ma venduto tutto tranne la casa, a volte vado lì quando sono triste oppure quando ho bisogno di coraggio.
Sono le 21:00 e tutti sono andati già via ma io sto preparando ancora la crema a vaniglia,la vaniglia si sta scaldando con il latte ed è uno dei odori più belli che io abbia mai sentito.

"Valery?"

Mi volto e trovo Nicolas tutto bagnato sul entrata

"O dio sei fradicio "

Mi Avvicino e gli prendo la giacca, per nostra fortuna abbiamo il camino nella sala e lo faccio mettere lo accanto, metto altro legno dentro e lo faccio scaldare

"Perché sei qui?"

"Dovrei chiederti la stessa cosa "

"Io stavo preparando la crema per domani "

"Non pago gli straordinari sappilo "

Ora mi sta parlando con un tono a me poco piacevole, e non mi guarda neanche in faccia

"Io non te lo ho mai chiesto"rispondo arrabbiata

Lo lascio lì da solo e trono in cucina, non ho voglia di mandare a fanculo l'unico lavoro che davvero mi piace solo perché il mio capo è arrabbiato
In cucina la crema e pronta così la metto in una busta per alimenti e la metto in frigo, lavo gli strumenti

"Scusa Valery non volevo essere così scortese "

Per lo spavento faccio cadere la pentola a terra

"Ma dico io lo devi fare sempre ?"

Ride come un matto, io invece sono incazzata nera ora, mi ha fatto pendere un colpo

"Dovresti vedere la tua faccia !"

"Oh ma grazie "

Senza degnarlo di uno sguardo prendo la pentola e la rilavo, poi all'improvviso sento il calore del suo corpo dietro alla mia schiena ..

"Dovresti andare a casa Valery è tardi, il tuo uomo ti starà aspettando"

"Non c'è nessuno che mi aspetta "

Faccio finta di nulla e continuo a lavorare le cose, poi sento il suo respiro sul mio collo

"Spegni l'acqua "

Faccio come dice, ma rimango immobile comunque questa troppa vicinanza mi sta straziando ...
Mi gira e mi asciuga le mani, poi posa il panno e si riavvicina a me, sento il peso del suo corpo sul mio, non c'è la faccio troppo vicino e ....
Faccio un passo indetto è sotto contro il lavandino, ma lui fa un altro passo avanti mettendosi nella stessa posizione di prima ...

"Ah.. Nicolas forse dovrei andare "

Ma non poso più scalare perché le sue labbra sono sulle mie ...

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