Capitolo 7

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LOUIS POV

Ma io mi chiedo: quale povero coglione acetterebbe di sostituire il suo collega di lavoro per giunta stronzo, il lunedì mattina alle 7:50?

Io, ecco chi.

In breve: Jack ovvero il mio collega mi ha chiesto stamattina alle 4 di sostituirlo, perché sua sorella Seldren doveva andare al concerto di Justin Bieber in Irlanda e lui doveva portarla. Io non molto lucido ho detto di sì, ho riattacato e mi sono rimesso a dormire. Ora sono qui dietro questa cassa a comprendere un po' di cose.

La prima: Justin Bieber non fa nessun concerto in Irlanda, è in Australia fino al mese prossimo.

La seconda: il nome di sua sorella e Penny.

La terza: Penny è sorda.

La quarta: Jack mi ha palesemente preso per il culo.
Louis sei astuto come una volpe.

Sospiro profondamente continuando a fissare la porta davanti a me, nell'attesa che qualche essere umano entri in questo maledetto negozio da quattro soldi.

Che lavoro faccio? Molto semplice, lavoro come cassiere alla "Tecno 3000" qui vendiamo tosta-pane, frullatori elettrici, pentole, pile, televisori, telefoni-cellulari con i tasti.

Eh sì esistono ancora a soli 59,00 dollari.

Ma a parte questo... in tre ore sono entrati due vecchietti in cerca di una dentiera, che erano conviti nel negozio vendessi. Quando invece ho dichiarato il contrario i due mi hanno accusato di averle nascoste tutte in casa mia e che un giorno mi avrebbero denunciato per questo.

Bizzarro no?

Per non parlare del bambino di otto anni in cerca di zucchero filato in un negozio di elettronica.

Insomma questi sì che sono lunedì mattina potenti.

Mi appoggio allo schienale della sedia girevole nera mezza distrutta e inizio a fissare il soffitto bianco annoiato. Passa mezz'ora e ormai stufo di stare fermo a fare niente, inizio a fare qualcosa di utile: metto a posto quei pochi CD di musica che il negozio possiede. Sono impolverati come non mai, ci soffio sopra così facendo lo strato di polvere depositato su essi si disperde nell'aria e subito dopo starnutisco.

Quanto odio questa polvere.

Quanto odio starnutire.

Quanto odio questa robaccia vecchia.

Quanto odio questo stupidissimo negozio.

Quanto odio il mio lavoro.

Io Louis William Tomlinson ho sempre desiderato lavorare nell'ambito della musica, e chissà magari diventare una di quelle pop star un po' matte ricoperte di tatuaggi fino al midollo, con un pubblico di oltre 10000 persone a cantare a squarcia gola -insieme al sottoscritto- tutte le sue canzoni.

Eh si sarebbe proprio bello se-

《Micheal Jackson? Quanto costano questi CD?》una voce sconosciuta interrompe bruscamente il mio flusso di pensieri facendomi sobbalzare dallo spavento e facendo si che le mie mani lanciano all'aria i CD. Esclamo un "Cazzo" infine mi volto verso la persona che mi ha fatto prendere 10 anni di vita dallo spavento.

E... o mio dio...

Un figo da paura si trova dinanzi a me. Alto, muscoloso, tatuato, capelli sparati in una piccola cresta ricoperta di gel, viso squadrato con una leggera barbetta a contornargli il mento infine due occhi azzurri come il ghiaccio tali e quali ai miei.

《Oh, perdonami non volevo spaventarti.》la sua voce calda e profonda mi risveglió dal mio stato di trance. Guardo il ragazzo dopo un leggero scrollo della testa, e noto che mi ha già raccolto i CD. 《Ecco a te.》il tipo mi porge i dischi con un sorriso caloroso. Io gli afferro e dopo aver mormorato un "Grazie" mi gratto il collo imbarazzato dal silenzio che si è creato.

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