Virgo||Harry Styles

Ritorno e spiegazioni non complete

-Bet⬆-
"Sei sicura che questa è la strada giusta Virgo? E se fosse quella?
Il tuo destino è segnato ormai. Tu diventerai un demone con un occhio dal quale escirà la fiamma del potere infinito che solo una persona potrà controllare" quella voce mi perseguitava, non sapevo dove fossi, era tutto nero, se ero ancora viva o meno, l'ultima cosa che ricordo è la litigata con le troie, mi trasformo in un demone e Bet che si trasforma in una ragazza. Provai ad urlare, ma nessun suonò uscí dalla mia bocca e iniziai ad agitarmi.

Bet si teletrasportò con Virgo in camera andando a chiamare Harry. "HARRY! HARRY VIRGO STA MALE!" il ragazzo, che era nel suo studio, sentendo quella frase abbandonò la penna sul tavolo e corse nella camera di Virgo. Corrugò le sopracciglia vedendo la ragazza e spalancò gli occhi per aver visto Virgo: era tutta sudata, sembrava volesse urlare,ma nessun suono uscí dalla sua bocca e si agitava.
"Cos'é successo? Chi sei tu?" "Harry, ti risponderò dopo, adesso dobbiamo aiutarla. Perché ha reagito cosí?" sussurrò l'ultima parte per non farsi sentire dal riccio, ma bon funzionò. "Cosa vuol dire 'Perché ha reagito cosí'?" Bet scosse la testa. "Dobbiamo aiutarla, in qualche maniera dobbiamo aiutarla, e credo di sapere come" Harry la guardò confuso.

Voglio andarmene, tornare da Harry e Bet, le uniche persone che mi vogliono bene in questo mondo. Io Virgo Moon, non morirò qui, troverò una strada per uscire. Poi, accadde qualcosa di strano. Davanti a me si materializzò Harry e all' improvviso mi baciò: iniziai a sentirmi male e la testa girava, poi vidi la luce.

Sbatté gli occhi per abituarsi alla luce e trovó davanti a lei Harry rosso in volto e Bet che stava contenendo un sorriso. "Che è successo? Bet, sei tu?" lanciò uno sguardo alla rossa e lei annuí. Harry stava per svenire. "Tu sei Bet? La sua cricetina?" Harry era bianco come il latte. "Vedi Harry, è una cosa un pò complicata da spiegare, ma in poche parole io sono la 'guardiana' di Virgo." Harry assimilò le parole e pian piano il colorito bianco svaní. "E sai anche teletrasportarti?" Bet annuí e non solo quello pensò.
"Cosa mi è successo? Bet, che mi stava succedendo? Io pensavo che solo gli occhi cambiassero colore, ma anche i capelli? E perchè l'occhio mi bruciava? Poi mentre dormivo c'era una voce che non mi lasciava stare, diceva che avevo svagliato strada, che il mio destino era già segnato che sarei diventata un demone..." farneticava e i suoi occhi erano marroni per la confusione e Harry quando lo vide strabuzzó gli occhi.
Bet invece, si pietrificò. Lui le aveva parlato nel sonno e non è mai accaduto a nessuno. Com'era potuto succedere? So del fatto che Virgo sarebbe diventata un demone, ma buono, e avrebbe controllato il Potere Infinito. Ma perchè Lui le era entrata nella mente. "Bet? Ci sei?" la voce della ragazza la distolse dai suoi pensieri. "È... Complicato da spiegare, Virgo. Lui non era mai entrato nella testa di nessuno; tu...diventerai un demone, ma buona."
"Lui chi Bet? Perché dovrei diventare un demone? Cos'é il Potere Infinito? Perché solo una persona può controllarlo?" Bet sospirò. "Mi dispiace Virgo, ma non posso dirti di piú per adesso" detto questo uscí dalla camera e andò sotto in salotto. Tutto sta andando fuori controllo. Che sta succedendo? Dovrò contattare il Saggio Della Magia.

Harry intanto era piú confuso di quanto non lo fosse già. Chi è lui? Virgo diventerà un demone buono? Cos'é il Potere Infnito?
"Harry..." la voce flebile di Virgo suonò alle orecchie di Harry come una melodia. "Dimmi" prima di rispondere si torturò un pò il labbro inferiore "Mi riporterai all'orfanotrofio vero?" Harry portò subito lo sguardo su di lei e andò a sedersi accanto a lei e le prese le mani calde. Lei rabbrividí al contatto piacevole degli anelli. "Non ti riporterò in quel buco dimenticato da Dio Ví; ho deciso io di adottarti sapendo che avrei corso dei rischi e non mi pentirei mai di quello che ho fatto, okay?" Lei annuí e lo abbracciò. "Mi piace Ví." sentí la risata roca di Harry nel suo orecchio e sorrise.

Poi scesero di sotto.