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Come ogni giorno oggi mi svegliai nel letto della mia orribile camera dai muri di un bianco sporco. Dopo essermi alzato dal letto guardai fuori dalla finestra osservando quel giardino troppo familiare. Tutto qui era troppo familiare, non succedeva mai nulla di nuovo. Volevo andarmene il prima possibile da quell' orribile e vecchio manicomio. Ormai ero chiuso li da più di cinque anni. Sono andato per pochissimo tempo a scuola ma il desiderio di diventare un insegnante di inglese non mi ha mai abbandonato. Sospirando presi dei vestiti, rigorosamente neri, dall'armadio e andai in bagno appoggiandoli sul lavandino. Dopodiché entrai nella doccia rilassandomi sotto il getto di acqua calda. Feci una doccia abbastanza lunga e dopo uscii asciugandomi il corpo e mi vestii con gli skinny neri, una canotta nera e la mia amata giacca di pelle nera. Dopo aver asciugato i capelli ed averli pettinati e sistemati con una cuffia, anch'essa nera, andai nella sala comune che, come sempre, trovai vuota. A un certo punto sentì degli schiamazzi, come grida di bambini e mi voltai verso l'ingresso dove entrò quella vipera della direttrice con tre o quattro bambini. Quando mi vide si avvicinò a me:
"Zayn tu dovrai badare al piccolo Liam. Liam vieni qui."
Dopo aver udito questa frase comparve un bambino bellissimo che avrà avuto più o meno cinque anni e giuro di non aver visto bambino più bello del piccolo Liam che al momento sembrava terrorizzato. Si guardava intorno con aria spaventata e le lacrime agli occhi e quando la direttrice lo spinse verso di me iniziò a piangere silenziosamente e io lo presi al volo prima che potesse cadere e lo appoggiai sul divano. Lui si allontanò da me continuando a piangere guardandomi. Non capivo proprio perché dei bambini cosi piccoli erano stati portati in un manicomio del genere. C'erano parecchi manicomi che sembravano più una casa di riposo mentre questo era molto malridotto ed eravamo tutti parecchio magri per via del fatto che ci davano poco cibo, e schifoso per giunta. Vedendo che Liam stava ormai singhiozzando con le ginocchia al petto presi ad accarezzargli la nuca.
"Ehi piccolo. Ti chiami Liam non è così?" Lui si strinse di più le ginocchia al petto.
"Io sono zayn" gli dissi tentando di rendere la mia voce più calma possibile.
"Non permetterò a nessuno di farti del male" evidentemente quest'ultima frase lo tranquillizzò a tal punto che lui mi gettò le braccia al collo stringendomi e io non potei far altro che circondargli l'esile vita con un braccio sorridendo sentendo che stava iniziando a calmarsi.

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Ciao a tuttii. Dunque, questo è stato il primo capitolo e gli ziam si sono incontrati. Mi scuso se è un po' corto. Aggiornerò appena ho tempo ;)

Find you again || ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora