-Secondo me non è una buona idea- Era Miky, riconobbi subito la voce. -Ha ragione la tua amica- Disse una voce maschile, accento spagnolo. Sentivo tutto, ma con la faccia premuta sul cuscino, e gli occhi chiusi a forza. -No, è l'unico modo per svegliarla- Era mia sorella. Mi preoccupai, ma non ci fu abbastanza tempo, dato che subito dopo sentii l'acqua gelida sul mio corpo. Saltai. Finii seduta sul divano. La guardai male. -Ma sei impazzita?- Le urlai contro. Alzandomi. Lei indurì lo sguardo. Mi faceva paura quello sguardo, sembrava mia madre quando disobbedivo. Mi rimisi a sedere. Si chinò, per sentire il mio alito, e quando si ritrasse disse -Non puzzi di alcol, ne di droga- Disse. Certo che no. La guardai male. Sapevo che era solo preoccupata, ma era esagerata. Mi alzai di nuovo dal divano e gli dissi -Ma certo che no- Lei mi squadrò -Con chi hai passato la notte?- Mi chiese. Sospirai, e le risposi -Con Harry- -Quale Harry?- Intervenne il ragazzo spagnolo. -Lui?- Lo indicai. Miky sorrise -È il ragazzo di tua sorella- Disse. Guardai mia sorella, poi il ragazzo, entrambi rossi in viso. -Non è vero, siamo solo compagni di corso- si difese Milagros. -Quella faccia mi sembra di una bugiarda- la provocò Miky, lei la guardò male, e Miky rise. -Io le credo, mia sorella non mente- dissi. Lei mi guardò male. -Allora, dove sei stata e con chi? Vuoi che chiami la polizia?- domandò veloce, sedendosi accanto a me sul divano. Scossi decisa la testa -Non è successo nulla Milly, abbiamo solo dormito insieme- dissi. -Solo dormito insieme?- disse Miky quasi strillando -Questo è un passo molto difficile nella vita di una ragazza- disse. -E poi sei scomparsa quasi per due giorni- aggiunse mia sorella. -Non ho chiamato la polizia perché non sapevo nulla sul tipo con cui ti vedevi e perché dopo che le persone hanno superato i 18 anni si può chiamare la polizia solo dopo due giorni dalla scomparsa, ma se sta sera non tornavi l'avrei chiamata. E non ho chiamato mamma e papà per non farli preoccupare, ma ieri sera mi hanno telefonato per sapere com'era andato il nostro primo giorno di scuola e mi sono dovuta inventare una balla per coprirti, ma sono quasi sicura che non mi abbiano creduta- La guardai, i capelli in disordine, il trucco sciolto, i vestiti scelti a casaccio e l'ansia disegnata sul viso, quasi faticavo a credere che potesse essere andata a lezione così, ma non ne ero del tutto meravigliata dopo tutto non se ne importava granchè dell'aspetto esteriore. Guardai il salotto, ricordavo perfettamente che era un casino quando l'avevo lasciato ormai 2 giorni fa, era tutto in ordine, forse più in ordine che di quando eravamo arrivate. Dopo tutto Milagros si metteva a rassettare quando era ansiosa. -Ora va a dormire- mi disse, la guardai stupita, non mi stava guardando, guardava il pavimento, lo sguardo duro con un velo di tristezza, avrei voluto abbracciarla e raccontarli tutto, ma non mi avrebbe capita e mi avrebbe impedito di rivedere Hanry. Invece risposi con uno sbadiglio e mi maledissi per quello, strinse più forti le mani facendosi diventare le nocche bianche. -Ora va in camera tua, ne riparleremo più tardi- mi disse, obbedì senza dire nulla, perché conoscevo mia sorella.
Parla Milagros:
Mia sorella stava bene, riuscivo a pensare solo a quello, eppure l'avevo tratta male, perché? Perché ero infuriata. Era tornata tardi, tanto tardi, ed io ero preoccupata, lo ero stato tanto, per lei avevo mentito tanto, ma non aveva mai fatto così, non era una persona così folle che non pensava a niente a nessuno a parte a se stessa, non era per nulla egoista, eppure lo era stata così tanto, ed io ora mi comportavo come una madre, una madre iperprotettiva. -Milagros- era German. Alzai lo sguardo su di lui, lui si avvicinò, inginocchiandosi accanto a me, mi guardava negli occhi, mi accarezzò leggermente la guancia e mi disse -Hai ragione tu- scossi la testa e gli dissi -allora perché mi sento così male per averla tratta in quel modo?- chiesi. -Perché non sempre quando si fa una cosa giusta per la testa, il cuore è d'accordo- disse. Gli sorrisi, aveva detto una cosa così semplice eppure così giusta.
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Come se fosse la prima volta
Teen FictionCiao, eccomi di nuovo qui. Questa è una specie di continuazione di Diamonds Laliter, vi avverto che non è Laliter, ma parla dei loro figli, cresciuti e con una vita. Però ci saranno sempre Lali e Peter a guidarli, ed appariranno abbastanza spesso.