Capitolo 4: Indagini e misteri all'orizzonte

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Con molta fretta salgo su per le scale, entro nella mia camera ed inizio a frugare per tutta la stanza in cerca di oggetti che potrebbero rivelarsi utili,  prendo il fioretto, le chiavi e qualche altra cosa prima che Dante si allontani troppo, mi precipito di nuovo lungo la rampa saltando gli ultimi gradini per sbrigarmi. Con molta delicatezza, afferro la maniglia della porta e la ruoto verso il basso per aprirla. Clack Si sente il classico rumore metallico di una serratura poco oliata. Spero solamente di non essermi fatta sentire da Dante, sarebbe un problema se mi vedesse fuori dopo quello che è successo e di sicuro inizierebbe a farmi una lunga predica sul non disubbidire a quello che mi ha appena detto. Mi affaccio appena, controllando bene l'area intorno a me, non vedo ne mio "fratello" ne altre persone in giro, timidamente quindi esco, chiudendo il grande portone alle mie spalle con le chiavi, che fortunatamente avevo trovato qualche secondo prima. Quasi in punta di piedi mi avvicino al muro che costeggia il giardino davanti casa ed esco frettolosamente dal cigolante cancelletto. Riesco a scorgere Dante in lontananza che gira a destra, quindi, accelerando il passo cerco di seguirlo prima di perderlo definitivamente di vista. Non ho nessuna voglia di lasciarlo solo dopo quello che è successo... Non che non riesca a cavarsela, ma di certo non posso permettermi di fargli accadere qualcosa. E' troppo importante per me, e solo l'idea di perderlo raggela il mio sangue. Sto quasi correndo ed in meno di una ventina di secondi arrivo al palazzo che costeggia il vicolo nel quale ha girato, innanzitutto mi affaccio per vedere cosa sta facendo e se, soprattutto, è ancora nel mio raggio visivo. appoggio la mia schiena al muro e lentamente mi affaccio girandomi per metà verso il vicoletto abbastanza buio. 

Una mano mi afferra da dietro coprendomi la bocca, inizio a scalpitare e ad agitarmi mentre sento un brivido percorrere ogni vertebra della mia schiena. Che sta succedendo e di chi è? Sono paralizzata dal terrore quando dopo una frazione di secondo, sento un fortissimo dolore a sinistra del mio collo, Come la puntura di un ago o qualcosa di simile. La testa inizia a girarmi vorticosamente ed inizio velocemente a perdere le forze. Cosa mi sta succedendo? Che mi hanno fatto? Riesco con le ultime forze a mordere un dito della mano che chiudeva la mia bocca e a girarmi ed ecco che scorgo a stento la sagoma di una ragazza poco più grande di me. Voglio urlare, gridare con tutta me stessa così che Dante o chiunque altro possa sentirmi, ma l'unica nonchè ultima cosa che ricordo è un forte giramento di testa che, sicuramente, mi ha fatto cedere a terra e perdere i sensi. 

Mi sveglio con una forte confusione in testa, provo a sgranchire le braccia ma... Cazzo! Sono legate dietro la mia schiena. Heyy! Aiuto! Che sta succedendo! Dove sono? AIUTO!!! Urlo. Inizio ad entrare completamente nel panico più assoluto, agito le gambe che sono anch'esse legate, e cerco di divincolare le braccia quasi dilaniandomi i polsi a causa della stretta corda che li tiene giunti alla sedia sulla quale sono bloccata. Lasciatemi andare! Io non ho fatto niente che volete da me? C'è nessuno? Continuo ad urlare a squarciagola pur di attirare l'attenzione di qualcuno. Sento, dopo pochi secondi, il rumoroso tintinnio delle classiche scarpe con un po' di tacchetto e con il fondo di cuoio provenire dalle mie spalle, mentre una lacrima salmastra inizia a scorrere lungo il mio viso. Ogni singolo colpetto dei tacchi a terra è come una lama piantata in testa, rimbomba tutto in un dolore lancinante. Vedo che ti sei svegliata presto, Isabelle. Sento una voce femminile ed abbastanza giovane entrarmi nei timpani. Li per li mi sembra di non riconoscerla ma appena pronuncia il mio nome, come una scintilla scatta dentro di me e mi ricorda esattamente la proprietaria della stessa. Lucrezia! Esclamo. Quindi ci sei tu dietro tutta questa storia, perchè? Affermo senza pensarci troppo su. Che sta succedendo? Perchè Lucrezia ha ucciso una ragazza e adesso mi ha sequestrata? Dante come sempre aveva ragione. Dovevo restare in casa e da solita imprudente non gli ho dato ascolto. Che stupida. Vedi, dice lei interrompendo le mie angosce mentali, Non ti ho portata qui perchè voglio farti del male. Voglio solo potermi fidare di te, Isabelle, o preferisci che ti chiamo EF.R0421 De Blois? Quando sento pronunciare quella sigla ritornano nella mia mente tutte le immagini ed i ricordi che con tanti sforzi provo a dimenticare ogni giorno, tutte le analisi, i test e gli esperimenti ai quali mi hanno sottoposta senza che io lo volessi anni prima. Come fa a sapere queste cose? Chi è Lucrezia? Digrigno i denti accennando una smorfia di disapprovazione. In un secondo, rilascio tutto ciò che i "No-name" temevano.  

Si "materializza" letteralmente alle mie spalle una perfetta copia di me stessa che, con un rapido gesto, afferra la testa di Lucrezia e la sbatte con forza sul tavolino di fronte. Mentre la reale me legata alla sedia si scambia di posto con il "clone", che a sua volta, una volta posizionato sulla sedia,  si smaterializza in centinaia di particelle di luce, lasciando cadere a terra le corde che ormai non hanno più nulla da legare. COME FAI A SAPERE QUEL NUMERO E CHI SEI IN REALTA'? Aggiungo gridando, aumento la pressione sulla testa, che quasi scricchiola sul duro legno. Ormai ho perso la pazienza e devo, anzi, voglio, avere delle risposte. 

Ti prego calmati! Riesce a stento a pronunciare Lucrezia. Eri legata solamente per precauzione! Io voglio solo chiederti aiuto ti giuro. Beh un ottimo modo per chiedere aiuto quello di legare una persona ad una sedia e probabilmente drogarla la sera prima, penso tra me e me. Sentiamo cosa hai da dire allora. Affermo allentando leggermente la presa. E così inizio a sentire tutto il lungo discorso che la ragazza ha da dirmi. 

LUCREZIA POV [Da leggere unicamente se non si vuole avere il punto di vista esclusivo di isabelle]

Entro nella stanza dove ho rinchiuso Isabelle, mi dispiace un sacco trattare quella ragazza in questo modo, ma è l'unico metodo che mi permetterà di fidarmi o meno di lei e capire se effettivamente è vero quello che gli articoli dei No-name dicono di essere riusciti a fare. Spero solo che non si arrabbi troppo, ti prego Dio non deludermi, fa che non mi uccida o altr... [Lucrezia! Quindi ci sei tu dietro tutta questa storia, perchè?] Sento dirle, Mi ha riconosciuta subito... Eppure ho provato a cambiare un po' il timbro vocale... sono proprio una frana... Questo potrebbe essere un problema, ora provo a provocarla e a calmarla nello stesso tempo, così vedo come può reagire. [Vedi, Non ti ho portata qui perchè voglio farti del male. Voglio solo potermi fidare di te, Isabelle, o preferisci che ti chiamo EF.0421 De Blois?] Sento qualcosa afferrarmi per la testa che spinge verso il tavolo ed in pochi secondi mi ritrovo a passare da "carnefice" se posso essere considerata tale, a "vittima" mentre dalla mia tempia una fitta si irradia in tutto il volto, è lei la ragazza che cerco, solo lei è in grado di fare una cosa del genere.

[...]

[QUI FINISCE IL POV DI LUCREZIA QUINDI SE NON VI L'AVETE LETTO CONTINUATE DA QUI.]

Ti spiegherò tutto a partire dal 2004, quindi esattamente otto anni fa. Sono anche io vittima degli esperimenti dei No-name, esattamente come te, con l'unica differenza che mentre tu, da quello che ho visto dai pochi dati che sono riuscita a sottrarre, sei stata trattenuta per quasi cinque anni in quel laboratorio, io sono stata liberata solamente dopo pochi mesi. Ero catalogata come ER. 1952 puoi controllare in quel cassetto il fascicolo! Con la distruzione della loro sede pensavo che tutto fosse finito e che l'incubo di quella compagnia segreta non sarebbe più tornato... Ma mi sbagliavo, i No-name stanno tornando, e stanno dando la caccia a tutti coloro che possono interessare in qualche modo alla loro causa. Me te, tuo fratello e tanti altri ragazzi come noi rischiano tantissimo. Solamente perchè siamo cresciuti non siamo stati identificati subito infatti ci stanno mettendo più tempo del previsto per trovarci. La ragazza che oggi hai visto in quel vicolo era ER.0506 e due uomini hanno provato a rapirla, fallendo e uccidendola, in quanto, essendo dotata di poteri di telepatia, a quanto pare ha cercato di chiedere aiuto costringendo i due a farla tacere... Bruscamente. Sono riuscita a ferirne uno ma ormai era troppo tardi... Credimi ti prego! 

Non sono sicura di potermi fidare di lei, ma comunque non posso escludere le cose che ha detto a priori. Allento ancora un po' la presa sulla testa e la lascio lentamente. Apro il cassetto ed effettivamente trovo più di qualche fascicolo riguardante lei, la ragazza morta ed altri tre, quattro abitanti di Lucca, Dante compreso. Il discorso che mi ha detto mi ha lasciata molto molto perplessa e la mia preoccupazione si sposta tutta su un unica persona, Mio fratello. Non posso rimanere qui, devo andare ad avvertire Dante, se tutto questo è vero potrebbe essere in seri guai per colpa mia. Dico a Lucrezia con toni molto preoccupati. Lei mi guarda con approvazione e dopo poco mi chiede mentre si massaggia ancora la testa:"Se ti fidi di me e pensi che non possa causarti problemi posso venire con te, prova a chiamarlo con il mio cellulare comunque, sono passate solo poche ore da quando ti ho portata qui". Non mi fido ancora di lei, del resto chi lo farebbe dopo un evento del genere, ma il mio sesto senso comunque mi spinge a darle una possibilità. Afferro il telefono ed il mio fioretto che mi sta passando e guardo l'ora. Nonostante io sia per natura molto diffidente nei confronti delle altre persone il suo discorso mi è sembrato serio e sincero. E a quanto pare sembra disposta ad aiutarmi, quindi andare in giro in due piuttosto che da sola, dato che sono quasi le cinque del mattino, è meglio per entrambe. Seguimi allora. Parleremo dopo di questa faccenda. 

 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 05, 2015 ⏰

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