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Guardammo la porta.
Entrò di colpo un ragazzo alto, magro, con i capelli e vestiti bagnati.
Fuori pioveva, evidentemente non aveva un ombrello.

Si scostò i capelli dagli occhi e mi vide. Stava diventando rosso in faccia.

"Lorenzo, finalmente!"
"Ehm...scusate il disturbo, vado ad asciugarmi e scendo"

Dopo circa 30 minuti, il ragazzo scese, con capelli e vestiti asciutti.

"Ehm...scusatemi.Lei chi è? "
"È la tua nuova sorellina!"
"Non eravamo d'accordo sul prendere un maschio?"
"Sì...ma abbiamo scelto lei"
"Allora...piacere, Lorenzo"
"Piacere, Luna."
Ci strimmo la mano.
"Quanti anni hai?"
"17 anni."
"Anche io!"

Passammo la serata a chiacchierare.

Finimmo di cenare e andammo nella, per ora, nostra stanza. 

Tirò fuori da un cassetto un joystick, e lo attaccò alla play station.
Inserì un gioco e iniziò a giocare.

"Vuoi giocare?"
"Posso?"
"Certo, sei mia sorella!"
"Di solito i fratelli non fanno giocare le sorelle..."
"Ma noi siamo piu amici che fratelli. Gli amici prima di tutto"
Inserì un altro joystick nell'apparecchio e iniziammo a giocare.
Si doveva rincorrere degli omini, per buttarli giù dalla piattaforma, per ricevere punti per sconfiggere il boss finale.
Passammo la serata a ridere e scherzare...stavo bene con lui.

Guardammo l'orario. Era 1.42.
Avevamo giocato fino a tardi.

Presi il mio accappatoio e mi infilai nel bagno.
Avevo bisogno di una doccia.

Asciugai i capelli,indossai una maglia senza maniche, dei pantaloncini corti e uscì dal bagno.

Mentre camminavo nel corridoio andai a sbattere contro qualcuno.  Era Lorenzo,  non vi eravamo visti: la luce era spenta.

"Ahia! "
"Scusami non ti avevo vista!"
"Siamo sbattuti come prima nel gioco, quando tu non riuscivi a prendere l'omino giallo e alla fine sei caduto giù da solo"
*ridiamo*

"Se vuoi posso acchiapparti adesso!"
"Tanto non ci riesci!"
Ci Guardammo, ed iniziammo a correre per il corridoio.

Continuavamo a correre, finché per nascondermi entrai in una stanza.

Con tutte le stanze in quel corridoio ero entrata dentro lo sgabuzzino. Largo appena un metro e mezzo.

Di fretta entrò anche Lorenzo.
Ci trovammo faccia a faccia, con la distanza pochissimi centimetri.
Sentivo il suo respiro, lui sentiva il mio.
Avevamo gli occhi sgranati.
I miei occhi verdi fissavano i suoi. I suoi occhi scuri e profondi, dove vedevo il mare. Vedevo il mare, e quando lo vedi in occhi scuri era la fine.

Chiudemmo gli occhi. Le nostre teste si inclinavano, l'una dalla parte opposta dell'altra.
I nostri visi si stavano avvicinando.
Mancava poco...

brothers |Lorenzo Ostuni|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora