4 - Lei è mia

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Red montò in moto abbracciandosi a Joanne.

«Ehi, campione. Hai intenzione di stritolarmi?»

Red sorrise e per la prima volta in vita sua provò quello che gli umani chiamavano "imbarazzo". Un mix di vergogna e vulnerabilità, erano emozioni intense e nuove per Red così sorrise ed allentò la presa.

Un rombo e la moto prese velocità lanciandosi lungo la via, un paio di svolte e furono sulla via principale dove il traffico era decisamente più intenso.

Red osservava con curiosità accademica i movimenti dei passanti, udiva sorridendo le espressioni di nervoso e rabbia che generavano quelle tanto oscene "parolacce" che spesso anche suo fratello Minosse amava tanto utilizzare per distinguersi. Ora sapeva dove le avesse imparate. In pochi minuti si lasciarono il centro abitato alle spalle, ad accoglierli un intensa boscaglia che rendeva la strada più buia e nascosta. Red inspirò a fondo quell'aria fresca godendo del rombo della moto, Joanne gli indicò una struttura che risplendeva di luci lampeggianti tra la boscaglia. Altri rombo di moto e schiamazzi riempirono il silenzio della natura che Red tanto amava. Gruppi di uomini sostavano davanti alle finestre illuminate di quel caseggiato, tutti vestiti di pelle e Denim ridevano sguaiati sorseggiando un liquido ambrato con della schiuma dentro bottigliette verdi.

Red rimase incantato. Senza nemmeno tentare di nascondere il suo sguardo voglioso mentre lei si toglieva il casco liberando quella chioma rossa in cui voleva affondare il viso per ispirarne il profumo e in cui affondare le mani per saggiarne la morbidezza. Le curve sinuose lo stregavano avvolte da quella tuta di pelle da motociclista, quando la vide abbassare la cerniera del corpetto liberando una generosa dose del suo seno, Red trattenne il fiato sentendo la bocca improvvisamente asciutta.

La sentì ridere mentre avanzava verso di lui e chinarsi in avanti e mettendogli ancora di più quella carne viva e pulsante sotto i suoi occhi. Colto di sorpresa il viso di lei apparve davanti e quelle labbra rosso fuoco sfiorarono le sue.

Red rimase interdetto da quel bacio, una furia selvaggia lo scuoteva e senza pensarci le prese il viso tra le mani facendosi spazio con la lingua nella bocca di lei incalzando una danza sensuale di stoccate e stuzzicanti parate.

Il bacio divenne profondo e la sentì ansimare, o forse era lui stesso?

Ma dei fischi e degli applausi ruppero l'incanto, così le loro bocche si separarono, ma Red nel voleva ancora, voleva di più.

«Ehi Joanne, prenditi una stanza!»

«Lo stallone scalpita!»

Gridarono alcune voci, lei rise rimanendo a guardarlo con quegli occhi di un verde così intenso da lasciarlo sempre più stregato, vi lesse promesse e desideri che gli accesero il sangue nelle vene.

«Ciao Ragazzi, bella serata eh?» rispose lei voltandosi a salutare gli spettatori con disinvoltura.

Red si incantò ad osservare gli umani così carichi di vita e di emozioni lo aveva lasciato stupito, facendogli capire quanto fosse vuota la sua esistenza.

Sembravano felici, sembravano divertirsi, e quando videro Joanne tutti le vennero in contro accogliendola con calore. Lanciando verso di lui incuriositi e malcelati sguardi che, riuscirono a farlo sentire ancora una volta un pesce fuor d'acqua. Red si disse cosa fosse quel piccolo morso che sentiva nel petto notando quanto le mani di quegli uomini avessero confidenza con Joanne.

Rimase immobile accanto alla moto con il casco in mano, attendendo probabilmente, che Joanne si ricordi di lui e lo presentasse.

Red prese un bel respiro, ripentendo a se stesso chi era e che cosa fosse in grado di fare, come un mantra che avrebbe dovuto avere il potere di dargli coraggio, scacciando quel "morso" che avvertiva dentro. Con un colpo di tosse fece un passo avanti toccando la spalla di lei.

Joanne si voltò sorridendogli, quel calore provocò nel petto di Red una strana sensazione e la consapevolezza che quella "follia", che quel viaggio sulla terra era stata la cosa giusta da fare.

«Ragazzi, lui è Red!» disse al gruppo di motociclisti che lo salutarono dandogli pacche sulle spalle.

Red sorrise e cercò di adeguare il proprio comportamento a quello di quegli uomini, ma era evidente che non avrebbe ingannato nessuno di loro. Ma Joanne lo strappò a quelle lucubrazioni e pensieri prendendolo per mano.

«Andiamo a bere qualcosa» lo invitò Joanne salutando i motociclisti prendendolo per un braccio e trascinandoselo dietro attraverso le porte del locale che appariva gremito di avventori e rumoroso.

Red fece un poco di resistenza, voltandosi infastidito verso i motociclisti che con risatine e commenti poco lusinghieri verso di lei.

«Andiamo stallone, lasciali perdere. Amano scherzare. Ma fidati sono veri amici per me» precisò abbagliandolo con un sorriso caldo come il sole stesso. Ma Red non ebbe tempo di replicare o di stringerla tra le braccia perché chiasso, puzza di fumo e sudore lo travolsero e una musica Rock sparata a tutto volume gli impedirono di sentire qualsiasi parola lei gli stesse dicendo, vedeva solo le sue labbra rosse che gli sorridevano e dai suoi occhi percepiva quell'energia di chi amava la vita e la assaporava a pieno, proprio come quello che voleva fare lui, anche se solo per una notte.

La seguì fino al bancone dove apparve come per magia una bottiglia ghiacciata dal vetro scuro con un adesivo simile a quello delle scritte luminose che aveva visto all'esterno.

«Bevi, offro io» disse lei parlandogli vicino al suo orecchio. Red afferrò la birra ne bevve un sorso, doveva controllarsi non era da lui quel comportamento.

Il liquido ambrato e schiumoso gli scese nella gola, l'amaro era piacevole in bocca e un senso di freschezza e leggerezza tornava piacevole su dallo stomaco, lo calmarono.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 06, 2015 ⏰

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