Arrivo sulla soglia di casa e, senza darmi il tempo di estrarre le chiavi dalla tasca, mia madre è già davanti alla porta, aperta.
La saluto con un veloce bacio sulla guancia ed entro gettando zaino e giacca sulla sedia all'ingresso, subito dopo iniziano le domande :'Com'è andata a scuola? Avete fatto qualcosa di nuovo? Hai preso qualche voto?' la mia risposta rapida ma concisa :'Tutto bene, come al solito e non abbiamo preso voti però...uhm sai, è passata una circolare, fanno una festa d'istituto all'Ate e sai Anna ci va di sicuro e io vorrei che poter partecipare...' una risposta fredda più di ghiaccio, quella di mia mamma :'Vedremo...'
Senza ulteriori parole mi siedo a tavola per aspettare il pranzo.
Non appena finita la mia pasta al pomodoro mi alzo r vado in camera per stendermi a letto e infilarmi le cuffie, è il momento che aspetto da tutta la mattina: partono in ripetizione 'P.S.You rock my world' degli Eels, 'Come as you are' dei Nirvana e via discorrendo.
In questi momenti la mia mente inizia a lavorare ininterrottamente, penso a come potrebbe essere la mia vita se avessi un ragazzo, o se, semplicemente, io fossi più carina, o più simpatica. Non dico che mi serva un fidanzato, solo che ultimamente non trovo più tanto conforto nella mia solitudine e non riesco molto nelle amicizie femminili. Un pensiero però mi tormenta più frequentemente di altri: non ho ancora dato il mio primo bacio, non che siano mancate le occasioni, solo che nessuna sembrava adatta, ho sempre avuto dei limiti nell'aprirmi con le persone.
Mia madre entra dalla porta e mi sfila una cuffietta riportandomi alla realtà :'Hai compiti per domani? Iniziali subito perché poi hai allenamento.' Esce dalla stanza e richiude la porta lasciandomi distesa sul letto con una sensazione crescente di disagio e nervosismo. Decido mio malgrado che in effetti ha ragione: devo iniziare subito.
Mi costringo ad alzarmi dal letto e con la cuffietta ancora nell'orecchio vado in sala per prendere i libri. 'Fisica, Matematica e Italiano' penso tra me e me, sono i compiti che ho per domani, e sono sicura che non li finirò in tempo.
Dieci minuti che studio e già mi sta vibrando il telefono, è Anna, mi chiede se andrò all'Ate ma non mi resta altro da fare che chiamarla, prendo il telefono e compongo il numero :'Ehi Chiara! Hai sentito il capo? Ha detto che ti lascia venire?' la voce di Anna risuona nella cornetta 'Ciao Anna, indovina un po'? <<Vedremo>> è l'unica cosa che mi ha detto! Come al solito mi sa che non potrò venire' sento il vuoto dall'altra parte della linea e so che non sa cosa dire così intervengo 'Tu però devi andarci comunque ci sarà anche Michele! Non puoi non andarci perché sono sicura che sarà la volta giusta' sento i passi di mia madre che si fanno sempre più vicini 'Scusa Anna, mia mamma sta arrivando' e le chiudo la linea in faccia.
Il pomeriggio passa più lentamente del solito e solo quando si fanno le sei e mezza mi alzo dalla sedia per prepararmi il borsone. Faccio pallavolo da quasi 5 anni e gioco in una squadra di serie B1, nonostante i continui incitamento da parte dei miei e del mio allenatore, a me sembra sempre di doverlo fare perché costeretta.
Mia mamma è già in auto ad aspettarmi e prima di poterci pensare due volte sono già in palestra a fare un allenamento che penso possa essere degno di un militare.
Non appena finito mi faccio portare velocemente a casa da mia madre e corro in doccia poi, talmente stanca da potermi addormentare in bagno, mi metto a letto fino alla mattina seguente quando la ruota ricomincia a girare.
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Come as you are
RomanceLa vita di Chiara, una normale ragazza di città, viene velocemente sconvolta da un incontro particolare, pronto a cambiarle la vita.