Chapter three.

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Ritento, invano, di allontanarmi girandomi su me stessa, voltando così le spalle verso Harry. Credo finalmente di essere riuscita nel mio intento, ma non faccio nemmeno in tempo a terminare il mio pensiero che sento la sua mano scostarmi i capelli su un solo lato. Quando cerco di respingerlo per portare a buon fine il mio intento di abbandonare quella circostanza, sento le sue labbra posarsi nell'incavo del mio collo per poi lasciare dei languidi e lenti baci fin sotto la mia clavicola. In un secondo momento sento quelle stesse labbra sfiorare il mio orecchio e il suo bacino flettere contro la mia bassa schiena facendo in modo che io sentissi la sua prorompente erezione.

«So quanto lo vuoi.» dice quasi sussurrando.

Forse in ciò che aveva detto c'era un lieve filo di verità e stava facendo in modo che io potessi perdere il controllo per far sì che cedessi ad ogni sua richiesta.

«Non credi sia da presuntuosi pensare che tutte le ragazze che ti si pongono nella vita giorno per giorno possano morire dalla voglia di venire a letto con te?»

«Non credi sia da presuntuosi giudicare senza aver avuto prove certe delle mie competenze in materia?»

«Non credi sia da presuntuosi pensare di essere l'unica persona in questa casa ad avere queste competenze?»

«E non credi che sia da stupidi continuare questa conversazione, quando ci sarebbe di meglio da fare?» Lo disse sussurrando e facendo diminuire sempre di più la poca distanza che ci separava.

Metto in gioco la mia arma di seduzione. Mi avvicino sempre di più facendo quasi sfiorare le nostre labbra percorrendo il suo petto tonico con il palmo della mia mano destra e proprio quando arrivo sul bordo dei suoi skinny, mi blocco di scatto in modo tale da lasciarlo insoddisfatto. Vedo i suoi occhi chiudersi per poi ispirare bruscamente.

«Non mi avrai così facilmente.» dico sussurrando e facendo sfiorare le mie labbra contro le sue.

Gli sorrisi e uscii, finalmente, da quella casa lasciando Harry con un'espressione piena di sgomento.

Appena mi riprendo dal momentaneo stato di confusione, mi avvio verso un tavolo, nel giardino, che sembrava ancora vuoto. Restare un po' da sola non mi sarebbe dispiaciuto affatto. Mi volto verso il mio lato sinistro e incontro con lo sguardo un ragazzo moro, visibilmente spaesato e ubriaco. Due occhi color cioccolato osservano quell'angolo vuoto in cui ero presente solamente io, e per un attimo si posano su di me. Si siede un paio di poltrone più in là rispetto a me.

«Perché sei qui tutta sola? Non hai di meglio da fare?» faticò persino a mettere quelle poche parole in un unico periodo.

«Considerando che sono qui, no, non ho nient'altro di meglio da fare.» dico con un tono brusco e scontroso.

«Hai appena avuto qualche intoppo con un ragazzo, non è così?»

Il ragazzo che ho davanti, di cui per giunta non so nemmeno il nome, non sa esattamente cosa sia la sensibilità e la privatezza di una persona.

«Lo chiedi a scopo informativo o stai tentando di punzecchiarmi in modo tale da innervosirmi?»

«Scopo informativo.»

«Si tratta solo di un tipo convinto di se stesso che credeva di riuscire a portarmi a letto. Per giunta non mi conosce come io non conosco lui.»

Non so per quale motivo stavo parlando dell'accaduto con lui, eppure mi ispirava fiducia. E comunque in qualche modo dovevo sciogliere il macigno che continuava a tormentare il mio stomaco. Parlare con chi non era a conoscenza di tutte le mie paranoie mi avrebbe fatto bene, di certo non avrei potuto farlo con Brianna, Harry era un suo amico stretto e, ovviamente, lo conosceva da più tempo di me.

«È solo un coglione. -tenta di intromettersi- Se avessi la possibilità di avere a che fare con una ragazza come te, non credo che mi comporterei da stronzo.»

«Sei ubriaco.» dico ridacchiando.

«Comunque io sono Zayn.» Dice tentando la mano verso di me.

La osservo qualche attimo prima di stringerla.

«Althea.» sorrido timidamente. Infondo non sembrava così male, nonostante fosse ubriaco fradicio.

«E comunque sì, lo sono. Anche perché questa casa inizia a muoversi e spero sia solo un effetto dell'alcool e non l'edificio che stia per venire giù. Ma, comunque, non è da ubriachi che si dice sempre la verità?»

Il mio giudizio su Zayn è davvero più che positivo. Mi faceva ridere ed avevo bisogno di svagare un po'. Non era oppressivo, era in grado di affrontare una conversazione in modo tranquillo e del tutto simpatico.

«Credo che i tuoi giramenti di testa stiano aumentando.» dico mantenendo il tono sarcastico di prima.

Di solito non mi comportavo così con i ragazzi, eppure con lui lo facevo senza crearmi nessun tipo di problema. Forse stava davvero arrivando la quiete
dopo la tempesta.

Il prossimo aggiornamento sarà venerdì.
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Le vostre autrici b ed n xx

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 11, 2015 ⏰

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