Compagno di banco

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Si avvicina e mi sussurra vicino all'orecchio "piacere di conoscerti" non lo rispondo concentrandomi a vedere cosa dire Anna, e poi lo sento dire "come ti chiami?" Stufa lo rispondo "Luna, ma tutti mi chiamano la ragazza dark oppure la stronza antipatica, perciò chiamami come vuoi." " non mi permetterei mai di chiamarti dark o stronza antipatica, perciò ti chiamerò semplicemente Luna." "Okay fa come vuoi." e la conversazione finì cosi. Non avevo la minima voglia di sentire Anna che parlava del nuovo ragazzo, così mi avviai verso casa quando sento qualcuno chiamarmi, ma chiamarmi Luna. Era lui.
"Heii anch'io abito qui vicino andiamo insime" non rispondo " non sei una a qui piace parlare vero?" " Si hai capito bene non ho molta voglia di parlare" "Okay allora torniamo a casa insieme prometto di non parlare" quel ragazzo non si arrende, come disse così fece non parlo per tutto il cammino ma a rompere il silenzio fui io " io abito qui a domani ciao" " ciaoo e domani ci vediamo qui alle 7.30" " perché? " non capivo il suo comportamento " perché sii a domani" lo vidi allontanarsi sapevo che non si sarebbe arreso perciò mi convissi che da domani in poi a scuola sarei dovuta andare con lui. Prima di entrate in casa mandai un messaggio di scuse a Anna per essermene andata prima.

Le cattive ragazze non si innamoranoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora