Proposte pt2

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Rose si riconcentrò sulla lettura. Accantonò il pensiero Scorpius decisa a finire il libro. E si sorprese molto quando accanto a lei si sedette un ragazzo. Lo sentì solo quando si sedette proprio, tanto era presa dalla sua lettura. Alzò lo sguardo e si trovò davanti lo sguardo di un ragazzo del settimo anno di serpeverde. Rose lo conosceva e sapeva solo il suo nome perché era un giocatore di quidditch. Era uno dei cacciatori di Serpeverde. Federich Teodoric -ciao! Tu sei una Weasley, giusto?- chiese. Aveva una voce roca che doveva sembrare bella. Anche lui non doveva essere male. Era adorato da molte ragazze e ad ogni partita c'erano un sacco i ragazzine non solo di serpeverde che tifavano per lui. Si accorsi che accanto a loro c'erano anche gli altri due cacciatori della squadra di serpeverde. Roberton e purtroppo Bulstord. Quest'ultimo in particolare preoccupò Rose. Non prometteva niente di buono la sua presenza. Gli inziò a girare la testa...
-si- rispose comunque lei. Non sia mai che non rispondesse a una domanda postagli.
-Hai litigato con Malfoy? L'abbiamo visto andarsene di corsa- disse Bulstrod. -No. Solo aveva dimenticato una cosa. Tornerà subito. Lo cercavate?- disse Rose seria. Sperava che il bluff reggesse. Magari qualsiasi cosa avessero in mente li avrebbe dissuasi. La testa gli inziava davvero a fare male. Ma niente. I due in piedi risero e Federich gli mise un braccio sulle spalle. Rose si scansò subito cercando di alzarsi ma lui le prese le braccia e gliele strinse intorno al corpo, bloccandola su di lui. -Non scappare. Non vogliamo fare niente di male. Volevo solo proporti di venire con me a Hogsmead domani. Che ne pensi?- gli chiese al suo orecchio. Lei chiuse gli occhi tentando di trattenere il mal di testa. Non c'era nessuno nel parco. Aveva già controllato prima. Ameno che non fossero nascosti ma non pensava ci fosse qualcuno nascosto se nessuno li avrebbe fermati. -No grazie. Sono già impegnata domani- disse annaspando. Cercava di liberarsi ma ogni suo movimento dava sempre più piacere a Federich che la teneva sulle sue gambe. Lui rideva. -la voglio prima io. Così quel deficiente di Potter ci penserà due volte prima di mettermi in ridicolo davanti a tutti- sussurrò Bulstrod inginocchiandosi accanto a loro. Rose gridò ma sapeva che era inutile. Poi, quando Federich si staccò dal suo collo per dire qualcosa a Bulstrod lei spinse indietro la testa con forza. Si fece male ma visto che lui mollò subito la presa e gemette dal dolore doveva aver fatto più male a lui. Si alzò veloce e tirò un calcio a Bulstrod che non aspettandoselo non riuscì a scansarsi. Il calcio lo colpii in faccia e lo spedì per terra agonizzante. Poi tentò di scappare ma Roberton la prese per una mano tirandola a se. Lei tentò di tirargli un calcio e un pugno ma lui no si lasciò prendere alla sprovvista. La spinse contro un albero premendo il suo corpo contro il suo per tenerla più ferma. -non scappi bellezza- sussurrò baciandogli il collo. Rose sospirò. E si lasciò andare. Tutto quello che fino ad ora aveva trattenuto e gli aveva fatto venire il mal di testa fu liberato. Roberton fu sbattuto con forza lontano, colpì un albero e si accasciò per terra svenuto. Gli altri due che si erano alzati barcollando e gioendo visto che l'amico era riuscito a prenderla furono scagliati ancora più lontani, nessun albero li fermò e furono scaraventatati vicino al lago. Era come se fosse esplosa una bomba. Rose cercò di riprendere il fiato. Aveva fatto anche un gran rumore. Tra poco tutti sarebbero venuti preoccupati a vedere cosa era successo. Per primi i sui cugini. Loro avevano visto già cosa poteva fare quando era arrabbiata. Loro primi di tutti avrebbero capito. E poi si accasciò a terra, perdendo i sensi...

Intorno a lei c'era un mormorio continuo. All'inizio non riusciva a capire niente, era solo uno specie di ronzio fastidioso. Poi percepii la voce sei suoi familiari. Erano arrabbiate. Quello che era successo prima gli cadde di colpo addosso come un secchio di acqua gelata. La testa gli fece di nuovo male ma cercò di calmarsi. Era tutto così....perchè lei? Solo per ripicca verso James? Gli sembrava tutto così assurdo.... tra le voci distinse anche la voce di suo padre! Le cose andavano da male in peggio.... lui si che avrebbe fatto un putiferio.
Sperò che sua madre riuscisse a calmarlo. Avrebbe odiato la scuola fino a quando tutto non sarebbe ritornato normale. Non gli piaceva l'attenzione della gente, non gli piaceva l'idea delle persone che gli chiedevano e neanche gli sguardi delle persone che la commiseravano. Avrebbe voluto solo cancellare quel momento e pensare ad altro, cosa impossibile però se c'era qualcuno sempre a ricordaglielo....
Aprì gli occhi e naturalmente si ritrovò in infermeria. Stava nelle lenzuola bianche e vedeva il soffitto bianco. Poi nella sua visuale si affacciò un volto preoccupato. Sua madre. -Rose sei sveglia!- la strinse a se sospirando felice. Rose ricambiò l'abbraccio anche se debolmente. Tutti si avvicinarono al letto in silenzio. Rose si sedette mentre sua madre gli sistemava i cuscini e vide tutti. Vide suo padre in piedi vicino alla preside, vide tutti i suoi cugini, suo fratello e sua cugina e anche i suoi zii. Tutti i suoi troppi e meravigliosi  parenti. E vide anche Scorpius. Tutti avevano una faccia tormentata. L'infermiera si avvicinò e fece allontanare tutti. -dategli un po' di respiro- ordinò severa. -come stai cara?- domandò. -un po' stanca- disse Rose. Il mal di testa era svanito di nuovo. Non c'era motivo per essere arrabbiata. La McGranitt si avvicinò. -Rose mi dispiace tormentarti subito ma vorremmo sapere cos'è successo-. Disse con calma. Rose guardò tutti. Non aveva voglia di raccontarlo davanti a tutti. Ma i suoi parenti la conoscevano. Iniziarono per primi i suoi zii ad andarsene con una scusa. -Lily che ne dici se facciamo un giro?- chiese Albus e anche i suoi cugini, Scorpius e Hugo uscirono. Rimasero solo i suoi genitori e la McGranitt.
--io... io stavo leggendo e poi sono arrivati Federich, Roberton e Bulstrod. Hanno fatto i cretini... ecco mi hanno cercato di... mi hanno intrappolato e mi hanno baciato il collo....-
Ron si stava trattenendo dal lanciare un pugno al tavolo che aveva vicino. Hermione invece guardava sconvolta la figlia tremare e balbettare. Neanche da piccola era mai stata così preoccupata di cosa dire, non aveva mai provato tanto dolore nel raccontare qualcosa.
-sono riuscita a liberarmi prima che esplodessi però mi hanno ripreso e non ce l'ho fatta. Sono stati sbattuti tutti lontani e poi sono svenuta- finì tremando. Hermione la strinse a se. Ron si stava spaccando le mani, stringendole fortissimo.
Tutti fuori, avendo ascoltato grazie alle orecchie oblunghe, erano furiosi. -dove sono quei tre stronzi? Li trasformo in hamburger- ringhiò James. Sua madre, Ginny, gli mise le mani sulle spalle.
-calmati subito. Non è il caso di lasciarsi andare a sfoghi del genere. Ci penserà la McGranitt. Anzi, sono maggiorenni quindi magari se ne occuperà anche Hermione-
riflettè Ginny. Tutti si sentirono un po' più rincuorati. Hermione era una combattente nata, la più famosa e importante avvocatessa di tutto il reparto di Magisprudenza. Li avrebbe ridotti a poltiglia lei usando solo le parole e la legge.

-adesso riposati Rose. Non ti preoccupare di niente. Sistemeremo tutto noi- disse Ron premuroso e baciandogli i capelli. Rose annuì. Poi notò lo sguardo preoccupato della McGranitt. -come stanno loro?- chiese. Era stupido ma era preoccupata, i suoi scoppi erano terribili la maggior parte delle volte. La McGranitt esitò. -Frederich e Bulstrod stanno bene. Storditi e dicono di non ricordarsi niente, mentono comunque. Invece Roberthon ha ricevuto una brutta botta alla nuca. Adesso è ancora in infermeria. Non si è ancora svegliato- spiegò. Rose si guardò le mani. Suo malgrado si sientiva in colpa. Anche se sapeva che non avrebbe dovuto. Hermione gli strinse subito la mano. -Rose non ti preoccupare. Non voglio neanche immaginare cosa sarebbe successo se non avesi lasciato liberare la tua forza. Non voglio vederti abbattuta e non voglio che ti senti in colpa- ordinò. Rose sorrise.
-certo mamma-

Vennero tutti a trovarla. I suoi zii l'abbracciarono e i suoi cugini la tirarono su. Arrivarono per fino i suoi nonni che adorava alla follia. Ma Scorpius non ritornò. Quando l'infermiera li cacciò a tutti via Rose bloccò un attimo Albus. -Albus dov'è Scorpius?- lui schiuse un po' la bocca. A sua cugino non andava giù che lei frequentasse tanto Scorpius. -non lo so! È uscito con noi ed ha aspettato di sapere cos'è successo. Poi se ne è andato!- rivelò.
-Albus per favore cercalo. Ti scongiuro cercalo e digli di venire qui. Gli devo parlare. Per favore- disse Rose preoccupata. Aveva idea di cosa frullava nella testa a Scorpius ed era spaventata. Albus esitò. Avrebbe voluto dirgli semplicemente di no ma non ci riuscii. -cercherò di trovarlo- disse e uscii, baciandogli la guancia.

-se ne vada subito a letto Malfoy! Lei non ha il diritto solo perché è prefetto di stare in fino a quest'ora in giro. Ed è escluso, mi occuperò solo io dei tre ragazzi. Non le permetterò di sfogare la sua rabbia su di loro anche se la meritano!- stava gridando la McGranitt.
-non li voglio picchiare. Devo solo chiedergli una cosa! Professoressa la supplico!- la supplicò. -mi dispiace. Ho già cacciato il signor Potter e il signor Weasley, pensa davvero che mi farò qualche scrupolo con lei?- chiese la Preside.
Albus esitò. Aspettare o intervenire? Ma non ebbe il tempo di decidere che Scorpius si era arreso ed era tornato indietro girato l'angolo si trovò davanti a Albus.
-Malfoy Rose ti vuole parlare. Mi ha detto che ti aspetta-. Gli disse Albus. Vide che Scorpius si rabbuiò. -grazie Potter- disse e si incamminò verso l'infermeria. E Albus fu di nuovo indeciso. Era preoccupato. Ma poi si diede dello stupido. Era pur sempre un serpeverde ma per voler bene a Rose non poteva di certo essere un maniaco. Rose non si sarebbe preoccupata così tanto se lo fosse stato. Con un ultimo pensiero a Rose andò a letto, pensando all'indomani e che era era ora di parlare di nuovo con Amber.

Rose rimase allungo ad aspettare Scorpius. Per ben cinque volte fu tentata di alzarsi e andare a cercalo. Ma le poche forze non glielo permisero. E alla fine si addormentò.

Finalmente si era addormentata. Scorpius entrò furtivo e si sedette accanto al suo letto. La osservava da un po', si era appostato dietro la porta dell'infermeria e guardava dal buco della chiave. Non voleva doverla guardare engli occhi. Non voleva incrociare il suo sguardo. Era tutta colpa sua. Se fosse rimasto insieme a lei non sarebbe successo niente. Si sarebbero ritrovati contro di lui e le cose sarebbero andate diversamente. Erano sempre tre contro due ma non pensava davvero avrebbero davvero approfittato di lei se non fosse stata da sola. E perché l'aveva lasciata? Perché da stupido aveva tentato di rovinare la loro amicizia. Ma non era solo quello il tormento. Il vero tormento era che quei tre l'avessero presa di mira per fargli dispetto. Il che voleva dire che non aveva solo la colpa di non essere stato con lei ma anche era la causa scatenante dell'avvenuto. Di sicuro Rose, con la sua mente geniale ci era già arrivata. E l'avrebbe guardato con odio. Gli accarezzò il viso e la guardò dormire per un po'. Era bellissima.....
Forse avrebbe dovuto allontanarsi da lei. Infondo era da sempre stato una delle cause dei suoi problemi. Alcune sue compagne ogni volta la prendevano in giro dicendo che se era così in sintonia con un serpeverde, con una discendenza di mangiamorte, anche lei era come lui. Di tutta l'erba un fascio. Rose gli aveva sempre detto che non era vero, che lui era diverso. Eppure ora iniziava a chiedersi se non fosse davvero così. Forse il suo destino ormai era legato al suo cognome. Poteva essere solo una disgrazia per chi gli stava vicino...

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