Rose guardò suo fratello fare un gol spettacolare e insieme a tutti i grifondoro si alzò in piedi per gridare di gioia.
Grifondoro contro corvonero. 60 a 0.
Ormai i grifondoro si sentiva la vittoria in tasca.
Lily guardò la cugina. Ormai lei e i suoi fratelli non facevano che scrutarla sperando di vederla tornare quella di sempre. E invece quella che vedevano davanti era una gran brutta caricatura di quella che era sempre stata.James strinse il boccino nella mano e lo mostrò a tutti orgoglioso. La partita era finita. La sua squadra aveva vinto e lo assalì abbracciandolo ancora sulla scopa. Insieme la squadra di grifondoro scese a terra e furono accolti dalla folla festante.
-facciamo festa!- gridò James felice.Quella sera nella stanza della necessità si festeggiò la vittoria dei grifondoro. Tutti i grifondoro si ritrovarono li a ballare, bere e ridere insieme.
E mentre in genere Rose avrebbe rifiutato subito l'invito lei accettò con entusiasmo.
Naturalmente erano ammessi anche non solo grifondoro e Lily chiese a Daniel di andarci con lei. Ma lui non rifiutò.
Quando Lily lo vide andarsene via arrabbiato capì che era finita e non ne fu particolarmente triste. Quella felicità che aveva all'inizio era svanita quasi del tutto dalla sua preoccupazione per Rose e ancora non riusciva più a sentire niente per lui. Andò alla festa decisa a lasciarsi almeno per una sera la preoccupazione alle spalle.
******
La luna quella sera era troppo luminosa per i suoi gusti. Quando non vedi altro che ombra dentro di te una cosa così bella e brillante non fa che farti stare male. E la cosa più insopportabile era che era colpa sua se stava male. Possibile che il destino fosse scritto da qualcuno? Se era così di sicuro a quest'ora rideva vedendolo così afflitto. Si divertiva a vederlo soffrire. Destino.... quanto odiava quella parola......********
Rose guardò il bicchiere che aveva davanti. Tutti i suoi principi, tutta se stessa era crollata in meno di una giornata. Questa era una delle poche cose che erano rimaste ancora intere. La sua convinzione che non si doveva bere. Quando una cosa non piace perchè la si deve fare? Per sentirsi male?
Per anni aveva sempre pensato che il suo ragionamento fosse giusto e intoccabile. Ma erano cadute così tante certezze in lei che quella sembrava messa molto peggio di un castello di carte.
Sospirò e senza pensarci più prese un sorso.
Non gli piaceva. Lo odiava, gli bruciava la gola e la fece tossire ma non si arrese. Chiuse gli occhi e finì tutto in un sorso lo stesso. Masochista. Ecco cosa era diventata.
Ma non c'era più niente in lei a preoccuparsene.*******
Albus parlava con Amber. Era davvero da tanto che non rideva e scherzava in quel modo. Era così contento di vederla così contenta sempre. Per un attimo si dimenticò anche perché doveva essere preoccupato. Perché fin da subito non aveva rise e scherzato con lei. Il suo sorriso era così bello che si chiese come aveva fatto a vivere senza averlo mai guardato per bene. Poi sentii la risata di Rose e si voltò verso di lei.*******
Rideva come una stupida, senza ragione, saltando a tempo della canzone. Aveva in mano un bicchiere vuoto ed era tutta sudata. La testa non la sentiva più e si sentiva leggera. Si sentiva come se stesse volando.
Si, volando lontano, via da tutto e da tutti, via anche da se stessa, chiunque fosse e dovunque fosse. Via, sempre più lontano, girando alla seconda stella, fino all'isola che non c'era, e anche oltre...........*******
James la tirò giù dal tavolo da dove era salita. La prese in spalla e si uscii dalla stanza seguito subito dai suoi parenti e anche dallo sguardo degli amici. Era furioso. Gli capitava spesso di essere arrabbiato ma mai tale rabbia era stata verso Rose. Anche in questo macello al sua rabbia si era riversata sui colpevoli, no sulla vittima. Ma adesso era arrabbiato con lei. La portò fino alla torre di grifondoro e la depositò davanti alle scale.
Non poteva portarla fino a letto perché era un ragazzo e le scale non l'avrebbero fatto passare. Lei si accasciò sul primo gradino appoggiando la testa al muro. Guardò il cugino dagli occhi di fuoco.-se c'è ancora un po' di Rose dentro questo involucro mi risponda. O almeno mi ascolti. So che puoi farcela, so che puoi ritornare! Tu hai una grande forza, tu non sei ne i tuoi libri ne i tuoi silenzi. Tu sei Rose, la cugina più in gamba del mondo, la persona più in gamba del mondo che c'è sempre per tutti.
Vuoi sapere chi sei?
Sei la bambina che a soli cinque anni confortava il cugino che si era quasi rotto una gamba e aveva tre anni più di lei.
Tu sei la stessa persona che mi è stata dalla mia parte quando ho combinato quel casino con la scopa a sette anni.
Tu sei riuscita a farmi studiare quando non avevo niente in testa tranne che il quidditch, mi hai confortato persino quando l'unica ragazza che mi fosse mai piaciuta mi ha rifiutato.
In qualsiasi problema sono stato tu eri sempre lì, anche se più piccola di me, sempre a fare la parte della grande e pronta ad aiutarmi in ogni caso. Sia per dirmi che stavo sbattendo la testa contro il muro ma anche per tirarmi su.
Senza di te non so come avrei potuto fare in tutti questo anni. Non hai la minima idea di quante volte ho ringraziato il cielo di avere una persona come te accanto. E adesso non ti riconosco più.
Apri gli occhi e ringhia contro il mondo.
Mi hai difeso sempre con unghie e denti, sei sempre stata forte sia per me che con chiunque avesse bisogno.
Reagisci dannazione! Affronta questo problema! Combatti!
Solo tu puoi tirarti fuori dal tunnel in cui ti sei persa!- James la stringeva per le spalle e vide una luce promettente nei suoi occhi lucidi. Finalmente stava riflettendo. Si abbandonò nel suo abbraccio e James la strinse a se.
Hugo si sedette accanto a loro e accarezzò i capelli alla sorella. Albus si appoggiò al muro serio e Lily invece mise una mano sulla spalla del fratello maggiore.
Era davvero orgogliosa!********
Lily l'aveva portata a letto con un incantesimo di librazione. Rimase con lei fino a quando non finse di addormentarsi. Per un attimo Rose ebbe paura che volesse rimanere tutta la notte accanto a lei.
Poi finalmente andò a dormire dopo avergli baciato la fronte. Quanto gli volevano bene?
E quanto li aveva fatti soffrire fino ad ora?
James aveva ragione. Si alzò, aveva i piedi scalzi ma non sentiva freddo. Aprì la finestra e guardò in alto. La luna stava là, in alto, beffarda, ignara o forse contenta del suo stato. Lei così bella e luminosa, così sicura del suo destino. Avrebbe girato per sempre intorno alla terra.
Destino.... e se fosse proprio la luna a stabilirlo?
Di sicuro era qualcuno che osservava tutto da lontano, divertendosi delle sue beffe.
Si mise in piedi sul davanzale. Aveva sempre notato che il gargouille con la bocca aperta per far scorrere via l'acqua era un ottimo appiglio per poter salire sul tetto spiovente della torre, lei era proprio nell'ultima stanza in cima, ma aveva sempre avuto paura di provarci. Questa volta l'avrebbe affrontata la sua paura. Si aggrappò con forza e si sollevò. Era nel vuoto, se avesse mollato la prese sarebbe caduta e sarebbe morta sicuro. Ma sentiva che doveva farlo, sentiva che se avesse superato quella stupida paura sarebbe riuscita a sentirsi meglio. E fu così. Con forza riuscii a sollevarsi e a sedersi sul tetto. Non era mai stata così in alto. Non aveva mai pensato di poter vedere Hogwarts da una prospettiva così diversa che la rendesse ancora più bella. E ce l'aveva fatta. Era salita sul tetto. Le parole di James gli rimbombarono nella testa. Era qualcuno. Era qualcuno. ERA QUALCUNO.
Qualcuno che aveva una grande rabbia dentro. Qualcuno che voleva sfogarsi con chi l'aveva ridotta in quel modo. Tirò fuori denti e unghie. Avrebbe lottato per riprendersi la sua identità.
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Il Destino
ChickLitil destino è già scritto? oppure si può cambiare? c'è davvero qualcuno che l'ha inciso sulla pietra oppure è puro frutto del caos? Rose/Scorpius Storia di Iva27