Due anni prima

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Prendo il mio borsone blu dal ripostiglio e lo sbatto violentemente sul letto. Apro l'armadio e prendo tutti i vestiti per metterli velocemente nella valigia improvvisata. Ho fatto il più veloce possibile, ma a quanto pare non è bastato perché sento dei passi nel vialetto e subito dopo sento aprirsi la porta. Cazzo. Prendo il borsone e scendo le scale a testa bassa. Arrivata in sala alzo lo sguardo e mi si spezza il cuore per la millesima volta. Ogni volta che lo guardo mi si spezza. Jake è appoggiato contro la porta, è ridotto malissimo, quasi peggio degli altri giorni. Ha delle profonde occhiaie violacee e le guance sono molto infossate. Solo ora mi accorgo di quanto sia dimagrito. Mi guarda con gli occhi lucidi. " Allora è vero. Te ne vai e mi lasci qui. " Fa due passi verso di me.
Ho un vuoto nel petto, ma subito viene rimpiazzato da tutta la rabbia che mi sono tenuta dentro in tutti questi anni. Gli tiro uno spintone. " Non ti permettere Jacob " gli tiro un altro spintone. " Non. Ti. Permettere! Io ci ho provato, ok? Dopo tutto quello che è successo, dopo che sono crollata, ho avuto la forza di rialzarmi e ho provato con tutta me stessa a portarti su con me. Ora non ce la faccio più, mi arrendo." Tiro su le mani in segno di sconfitta. " Non posso pensare a una vita senza di te. Ma se ora cado, ti porterò con me ancora più a fondo." Sto piangendo e tremo tutta. Non so come faccio a stare ancora in piedi.
" No Violet, per favore, giuro che smetto, sta volta sul serio! "
Faccio un sorriso finto, stanco. " Non mi prendi più in giro, Jake. Me l'hai già detto troppe volte, dovresti sapere che so meglio di te come funziona. Se non ne uscirai per me, almeno fallo per mio padre, per tutte le volte che venivi a casa con delle ferite fresche e lui ti curava e ti dava tutto l'affetto paterno di cui avevi bisogno. Fallo per lui Jake! " Alzo la mano tremante e gli accarezzo la guancia, mentre nuove lacrime mi solcano il viso. Mi dirigo alla porta e la apro. Mi giro verso di lui un'ultima volta e anche l' ultimo pezzetto del mio cuore si spezza. Fa malissimo, mi manca il fiato. Ma ormai ci sono abituata, quindi con l' ultimo residuo di forza rimasto, mi volto e vado a passo svelto verso la macchina.
" Ti prego Vi! Non lasciarmi solo! Non lasciarmi anche tu " grida disperato.
Apro la portiera e poso la borsa nel sedile del passeggero. Sento due braccia che mi stringono in vita. Sono come una pugnalata al cuore. " Ti prego Jake, se ci tieni davvero a me, lasciami andare ". Jake mi prende la mano e mi volta, cosi che mi ritrovo faccia a faccia con lui. " Lo farò Vi, te lo prometto, la smetto con sta merda oggi stesso. Il destino ci farà rincontrare, ne sono certo. " Mi bacia la fronte e mi scende un'altra lacrima. Salgo in macchina e parto. Non stacco gli occhi dallo specchietto, vedendo Jake diventare sempre più piccolo man mano che mi allontano, fino a sparire. Tiro un sospiro tremante.

Mi fermo nel primo autogrill che trovo e vado di corsa in bagno, rimetto la cena di ieri sera dal vuoto che ho dentro. Esco dal bagno tremante. Mi sciacquo la faccia e lavo le mani. Poi mi guardo allo specchio e guardo con freddezza gli occhi azzurri. Mio padre mi diceva sempre che mettevano di buon umore chiunque, perché emanavano gioia, erano vivi. Ora sono di un azzurro spento, sembrano quasi ghiaccio, e mi fissano vuoti. Faccio una treccia ai miei capelli biondo cenere ed esco dal bagno. Dato che il viaggio è abbastanza lungo, decido di prendere un pacchetto di patatine, una bottiglietta d'acqua e un pacchetto di chewing gum. Riparto, diretta in Pennsylvania.

Sguardo Vuoto, Cuore PienoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora