Capitolo 3

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Rieccomi qui,di nuovo,nel mio incubo,una parte di me spera che quella anziana signora esca dalla porta,e che fermi tutto,ma l'altra parte mi dice di no,perché devo scoprire chi sono quelle persone,ci risiamo,tutto si scurisce,gli anziani,gli alberi immobili davanti a me,tutto si ferma.Li vedo,da lontano,si avvicinano,mi ripetono le stesse cose,continuano a chiamarmi,questa volta però non sono gli adulti che parlano,loro restano in silenzio sotto la stridula voce della bambina,provo a parlare,di nuovo,e non ci riesco,ma imparerò.Mentre l'ascolto noto un'espressione stupita e spaventata,urla,sta urlando,di scatto mi giro contro la mia volontà,solo per un secondo,non c'è niente,mi rigiro,la bambina ha gli occhi iniettati di sangue,l'uomo e la donna,si girano su di lei,la abbracciano,e con lei piangono. Questa volta sono rimasta di più,non so perché,in effetti ogni notte da quando ho iniziato i miei incubi sono rimasta sempre di più,è questo che succede allora ogni volta che me ne vado,o questa volta è diverso?
Cammino lungo la strada,per ore,fino al centro della foresta innevata,e svengo.
Questa volta non sono nel mio letto,ma sono sdraiata in giardino,guardo l'ora,sono le 18:25.Mi metto a sedere ancora molto confusa,mi guardo intorno per capire dove sono,sono davanti casa mia,ho le chiavi del motorino in tasca,e a pochi metri da me, vedo il motorino rosso con una stella gialla sul fianco sinistro che lo fa risplendere, vicino a me c'è il diario che questa mattina stavo per aprire,lo leggerò dentro,ora è tardi e fa freddo,infilo la chiave nella serratura,apro la porta,accendo la luce,la stanza è addobbata con palloncini e decorazioni,tutti i miei amici saltano fuori da ogni dove,nessuno si è accorto che c'è un cadavere sul tappeto.Tutti mi vengono incontro,passano sopra al corpo,ridono,scherzano,mi parlano,mi fanno gli auguri... com'è possibile che non si accorgano che c'è chiaramente un morto a terra?
Prima che lo realizzi sto già urlando,sto piangendo,a dirotto,indico la persona morta,tutti si girano,guardano a terra,mi fissano, come se fossi pazza,sento gli occhi di tutte quelle persone addosso a me,fuggo,corro in camera mia al piano di sopra,apro la porta,la richiudo alle mie spalle,mi siedo sul letto e appoggio una mano in grembo perché la vista del sangue mi ha disgustata,l'altra mano copre il mio viso arrossato,mentre ero lì,mentre tutti mi guardavano,nel mio corpo è divampato un incendio,che non riesco a spegnere,continuo a piangere,apro la finestra,mi affaccio,sento ancora il corpo andare in fiamme per l'imbarazzo. Dopo essermi calmata,mi infilo il pigiama azzurro con un cuore rosa al centro,vado a chiudere la finestra,è il 3 dicembre,nonostante il caldo pigima mi infilo sotto il piumino del letto,ho il diario sul comodino,esito un po',ma poi mi decido a leggerlo,lo prendo piano dal comodino,solo al contatto con quell'oggetto rabbrividisco,una scarica mi attraversa il corpo,osservo la copertina sopra ci sono incise due lettere, C. S.
Chissà cosa vogliono dire? Lo apro la prima pagina,è datata 1930,inizio a leggere,questo diario,e come se...mi rappresentasse,mi rappresentasse,anche il diario inizia con la descrizione di un incubo...
È molto simile al mio incubo,anche in esso apparivano delle persone,ma lo scenario cambia è diverso,è più complesso. Il diario è stato scritto da una ragazza,anche a lei il giorno del suo sedicesimo compleanno,sono successe cose inspiegabili,racconta di come lei ha vissuto questo potere e... completamente immersa nel diario,dopo pagine e pagine sento bussare alla porta,chi sarà mai? Come chi sarà mai,c'è una festa in mio onore di sotto, a cui io sono fuggita,come una vigliacca. Chiedo chi è,una voce maschile,roca e familiare risuona da dietro la porta,è Lucas. Lui è il mio ragazzo,stiamo insieme dall' anno scorso,all'inizio non ci sopportavamo, io ero la solita secchiona,e lui il più popolare della scuola, una volta,non so perché,mi invitò a uscire con lui e i suoi amici al cinema,io credetti fosse uno scherzo,che,una volta arrivata,mi avrebbero buttato qualcosa in testa,a mio rischio e pericolo,mi presentai al cinema dieci minuti prima,e quando li vidi da lontano,mi nascosi dietro una parete,arrivati davanti alla porta del cinema,gli amici di Lucas si guardano intorno,e,quando videro che non c'ero,entrarono tutti, tutti tranne lui.Lucas era lì nervoso che mi aspettava,lo fissai meravigliata, e capii che mi ero presa una bella cotta per lui. Il mio cervello si ricollego' quando una signora mi chiese se avevo bisogno di una mano,con un cenno gli risposi di no,e mi avviai verso il cinema,Lucas si girò e per un secondo rimase a bocca aperta,poi la richiuse e,invece di essere scortese come al solito,mi prese una mano delicatamente,me la strinse e mi accompagnò dentro,tenendomi ancora per mano,evitando i suoi amici,mi fece sedere vicino a lui,e mi tenne la mano per tutto il film, di cui,sinceramente,non me ne importava niente finché la mano di Lucas era avvolta alla mia. Una volta usciti salutammo i suoi amici senza guardarli negli occhi. Mi chiese se avevo bisogno di un passaggio,gli risposi di no,che sarei andata a casa a piedi,e lui insistette fino a che io cedetti ,e mi diede un bacio profondo sulle  labbra. Mi riscuoto dai pensieri,lui continua a bussare,sono ancora in pigiama,con un gesto veloce infilo maglia,jeans e converse e vado ad aprirgli, con gli occhi ancora arrossati dal pianto di qualche ora fa.

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