Capitolo 7

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Sussultai e con gli occhi sbarrati cominciai ad indietreggiare,sempre più velocemente,fino a che non inciampai e comincia a gattonare all'indietro,non avevo paura di lei ma credevo che potessi vederli solo in sogno.
Riesco ad alzarmi e chiamando a squarcia gola la cagnolina  affidatami mi giro e guardando avanti mi ritrovo a due metri di distanza da Amelis
Io mi fermo e la guardo,comincio a calmarmi perché in fondo non ho paura di quel fantasma, e' mia sorella,lei mi guarda con occhi supplicanti e apre la bocca per parlare e delle strane parole che risuonano come un pianto,un lamento,dalle sue labbra.
:-Beatrice,ti prego ascoltami,sono passati anni e papà non c'è la fa più,devi essere veloce o se ne andrà,per sempre...
Continua a parlare ma sta svanendo,piano,le ultime parole che sento sono strane,ma piene di significato:-l'anello.
E se ne va,completamente,svanisce nel nulla. Io resto lì a guardare il vuoto fino allo squillare del telefono,devo tornare al canile.
Mi avvio e quando arrivo lascio lì la cucciola,e con mia grande sorpresa la proprietaria mi dice di tornare la prossima settimana. Quando arrivo a casa trovo zia Nancy a farfugliare tra i cassetti della cucina e quando le chiedo cosa c'è da mangiare,con un segno della mano mi fa cenno di andare di sopra che manca ancora tanto,apro la porta della mia camera,entro,richiudo la porta alle spalle,e mi siedo sul letto ripensando alle parole di mia sorella,l'anello,sto giocherellando con il gioiello trovato nel baule,e poi capisco,mia nonna ha detto che devo restituire loro gli oggetti rubati,e l'anello è uno di quegli oggetti. Mi concentro sul sogno e,come se niente fosse sono di nuovo lì,davanti alla casa,la mia casa, ed ecco gli anziani,la mia famiglia si sta avvicinando,eccola qui,davanti a me,e cerco di muovermi,mi concentro e neanche me ne accorgo che sto facendo quello che sto pensando di fare,tiro fuori l'anello dalla tasca e lo porgo a mio padre,lui mi guarda,mi sorride e poi si gira con un sorriso pieno di compassione verso mia madre e mia sorella,loro lo guardano e con un lieve sorriso gli fanno cenno di andare. Infila l'anello e poi tutto comincia a girare,veloce,ma questa volta non mi giro e non cammino,questa volta svengo.
Riapro gli occhi e mi ritrovo nella foresta innevata di sempre,ma non sono sola,c'è un uomo vicino a me, che però non si è ancora svegliato.

Mi alzo lentamente,con delicatezza per non svegliare l'uomo. Ma quando mi giro inciampo su un tronco e casco a faccia avanti,sempre cercando di fare meno rumore possibile mi rialzo,ma l'uomo si è svegliato. Mi affretto a nascondermi dietro ad una grossa quercia ma è troppo tardi,credo mi abbia vista.
L'uomo si alza,un po' instabile e frastornato e viene verso di me,mi porge una mano e mi conferma il dubbio che avevo,mi ha vista. Vengo fuori rifiutando la mano e lo saluto con un cenno del capo,lui si scrolla di dosso la sporcizia, è mio padre,ma nonostante sia passato tutto questo tempo,sembra ancora un uomo di tren't anni. Vacilla un po sui suoi mocassini,evidentemente è un po arrugginito,dopo tutti questi anni passati da fantasma. Quando trova stabilità,mi porge di nuovo la mano in modo che gliela possa stringere,e quando allunga il braccio,vedo l'anello che prima gli avevo portato...
Passa da una stretta a un abbraccio,ma io rimango indiffidente davanti a tanto affetto,d'altronde non lo conosco,si l'ho visto solo in sogno ma non ci ho mai parlato. Mentre mi ringrazia e mi spiega chi è, vedo due luci provenire dalla strada. Appena si ferma,io riconosco la sua macchina, Lucas...
Mentre scende dalla macchina io mi scrollo la neve di dosso come se niente fosse,e quando mi raggiunge,mi prende le mani,a quel gesto io rimango paralizzata per 3 secondi,perché quando mi riprendo dal mio stato di trance sfilo le mani dalle sue,con l'intenzione di tiragli uno schiaffo,ma non lo faccio,non lo faccio solo perché c'è mio padre. Lucas mi guarda e poi guarda l'uomo e poi posa il suo sguardo di nuovo su di me con aria interrogativa, e io gli sussurro "Mio padre" e lui scioccato mi mima "Sa dove si trova?" e io chiudendo gli occhi per un secondo,mi sforzo di fare un sorriso e gli rivolgo uno schietto ma silenzioso " Cretino,lui è mio padre!" Lucas sbarra gli occhi e io annuisco. Mio padre guarda a terra e Lucas gli porge la mano:-Salve,lei deve essere il padre di Beatrice,io sono Lucas il suo ragazzo.
A quella parola non so se difendermi o sprofondare dalla vergogna,ma scelgo la seconda.
Lucas invita mio padre a salire in macchina,e poi si avvicina a me,sussurrandomi un "scusami,scusami tanto,quel giorno al centro..." Non gli do il tempo di finire la frase che salgo in macchina,dicendogli di chiamarmi più tardi. Lucas sale in macchina,accende il motore,io appoggio la testa al finestrino,e sprofondo nel sonno.

~~~ANGOLO AUTRICE~~~
Ciao a tutti e buon natale,spero che questa storia vi piaccia...e niente auguri di nuovo e felice anno nuovo!!!

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