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"Dai Mik è soltanto una festa.
Non puoi davvero aver voglia di passare un altro venerdì sera a casa col gatto come un pensionato."

Non giunse alcuna risposta alle orecchie del giovane rapper e questo gli fece ben sperare di aver convinto l'amico una volta per tutte.

Le note, sparate a tutto volume, di "Hall of fame " dei The Script riempirono la stanza, rompendo il rilassato silenzio che si era andato a creare.
I due ragazzi, seduti per terra schiena contro schiena, in un primo momento non parvero farci molto caso persi nella loro bolla privata. Come spesso accadeva, da un mese a quella parte, quando uno dei due aveva una giornata storta l'altro era pronto ad offrirgli una spalla su cui consolarsi.
Nell'ordinario caos che regnava nella stanza di Federico, strano a dirsi, Mika riusciva a mettere ordine all'uragano di pensieri che gli vorticava dentro tanto da riuscire a risucchirlo alle volte.
Comporre era l'unico modo che conosceva per scamparsene. Il semplice atto di lasciare traccie d'inchiostro indelebile sul foglio, di lasciare scaturire qualsisasi tipo di emozione da lui, aiutavano. Le parole, le note nascevano da lui e andavano a posarsi, sul foglio stropicciato, in modo scomposto ed una volta liberatosi di esse si sentiva più vivo, reale. Era un'esigenza come lo erano bere o respirare, con la sola differenza che per lui il processo di scrittura era complicato a causa della sua dislessia. Bastava poco, anche la più in significante delle distrazioni avrebbe potuto portare il caos nella sua testa, allora le parole avrebbero inziato a spostarsi leggere come foglie trasportate dalla brezza autunnale, impedendogli di mettere a fuoco il tutto costringendolo a ricominciare d'accapo.

Dall'altra parte, Federico, che in un primo momento aveva preso a mimare solamente qualche parola del testo come nei migliori playback di Britney Spears ora cantava con trasporto.
"Non è il mio genere, but I like it!" Aveva ammesso Michael.
In fatto di musica avevano gusti ampiamente variegati ma spesso discordanti.

Erano solamente le cinque ma, si sa, al sole d'inverno piace togliere il disturbo relativamente presto.
Il buio stava letamente prendendo possossesso della stanza motivo per cui federico alzò il didietro dolorante e raffreddato dal pavimento per andare ad accedere la piccola abat-jour sul comò.

"Questo mi fa nutrire qualche speranza, vuol dire che ti sto convertendo alla musica di questo secolo." Scherzò il rapper. "Forse riesco a introdurti anche alle usanze del tempo: noi giovani del ventunesimo secolo siamo solito riunirci in posti affollati e contaminare il nostro corpo con sostanze illegali quali alcol o droghe sintetiche perché siamo alla ricerca del brivido." Gli spiegò utilizzando volontariamente un tono tutt'altro che colloquiale.

Fedez trovava buffissimo come i suoi studi dell'italiano lo portassero a parlare più come un libro stampato alle volte e pur di non fargli perdere questa divertente caratteristica capitava che il tatuato si rivolgesse al povero inglese con grandi paroloni o lunghe sintassi.

"Parla come mangi per piacere"

"Non so dove tu abbia sentito quest'epressione da vecchio ma è chiaro che devi uscire un po' più spesso."
Sghignazzò il moro consapevole che probabilmente si fosse fatto lui stesso sfuggire quel detto sempre per prenderlo un po' in giro.

"Smetila di essere stronzo con me."
Passando del tempo con Federico io suo vocabolario oltre che notevolmente arricchito si era anche leggermente colorito.

"Ti vengo a prendere alle undici"
Il suo tono non ammetteva repliche eppure aveva assoluto bisogno di una risposta di Michael, che comprendesse il suo indirizzo di casa soprattutto.

Era venuto a conoscenza di molti dettagli sulla vita del ragazzo: era nato in Libano, sua madre era del posto mentre il padre era Americano, a causa dei suoi impegni lavorativi la famiglia era stata costretta a spostarsi spesso. Mika aveva passato parte della sua infanzia in America prima che i genitori, con al tempo due già due figli di cui occuparsi e una bimba in arrivo, decidessero di stabilirsi a Manchester in Inghilterra. In seguito alla nascita di una seconda sorella per Mika e ad alcuni problemi finanziari il padre si era ritrovato costretto ad accettare un'offerta lavorativa a tempo indeterminato in Italia.
Era inoltre venuto a conoscenza del suo amore incondizionato per l'arte e la musica, in special modo per quella classica che lo aveva spinto a prendere lezioni di pianoforte alla tenera età di 7 anni. Questa passione lo aiuta tutt'ora a convivere con il suo problema di dislessia il quale in passato ha creato non pochi problemi al povero Micheal sul fronte scolastico, per questo nonostante fosse poco più grande di Federico frequentava il suo stesso anno.
Quando si trattava di Mika, il milanese, si dimostrava sempre avido d'informazioni eppure non era ancora riuscito a scoprire dove abitasse o a conoscere alcun membro della sua famiglia sebbene Fede avesse esteso l'invito di venirlo a trovare a qualsiasi ora del giorno o della notte che fosse.

Un imbarazzato ma ormai vinto Michael rispose - in un italiano più ostentato del solito- che non ci sarebbe stato bisogno che Federico offrisse un passaggio anche a lui oltre che ai suoi amici e promise si sarebbe presentato al posto prestabilito "with a friend"

Blink || Midez AU!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora