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Federico si diresse a grandi passi verso il centro della stanza per salutare l'amico.
Fu sopreso di vederlo lì (era convinto che Mika gli avrebbe tirato un pacco all'ultimo) tanto quanto fu sopreso di conoscere la buffa tipetta che si era portato dietro.
Quella ragazza sembrava un concentrato di energia e per essere così minuta aveva una voce piena e risoluta ed un'abilita a trattenere il respiro mentre parlava a raffica davvero ammirevole.

"Hei, Fede, tocca a te!" Proruppe una voce calda dal fondo della stanza.
"Divertititevi, ma tu" puntò il dito in direzione del libanese
"Cerca di non sparire finché non torno"
Riley non lasciò nemmeno il tempo a Federico di allontanarsi prima di mimare all'amico un "w-o-w" con le labbra. "Ora capisco perché sei cotto. È figo! Quasi quasi ci farei un pensierino pure io."
"Riley..."
"Quell'aria da bello e dannato ha il suo fascino" continuò la rossa come se non ci fossero state interruzioni e Mika, conoscendola bene, sapeva che sarebbe andata avanti per il resto della serata, così non gli rimase altro che arrendersi al suo triste destino e sopportare i suoi punzecchiamenti.
Nel mentre, Fedez, tornato al tavolo da gioco, prese una pallina da ping-pong.
Accanto a lui adesso c'era un ragazzo molto più alto e snello, coi capelli biondo cenere, la pelle chiara e un sorriso solare. Anche lui vestito come se fosse estate con una leggera canotta blu che gli lasciava scoperte le spalle. Lo aveva già visto passeggiare per i corridoi in compagnia del tatuato.
Il biondo diede di gomito a Fede e gli disse qualcosa. Un attimo dopo Federico distolse lo sguardo dal tavolo - ricoperto quasi interamente da bicchieri di plastica riempiti fino a metà- e sorrise nuovamente in loro direzione.
Mika sorseggiava la sua prima ed unica birra della serata mentre Riley intratteneva conversazioni con completi sconosciuti, a cui Mika, anche se si sentiva totalmente fori dal suo elemento tentava di partecipare, nonostate i giochi di sguardi che continuava a scambiare con Federico rendessero il compito un po' più arduo.
Fuori era arrivata altra gente,la musica pompava ancora nelle casse, gli invitati chiacchieravano animatamente e tra tutti quei rumori una risata rauca e profonda giunse alle orecchie di Mika per farlo voltare incuriosito.
Stavano entrando due ragazze che sembravano appena scese da un passerella di Victoria's Secret. Una di loro indossava un abitino di paillette striminzito a maniche lunghe che le metteva in mostra le gambe perfette. La mise era completata da labbra rosse, occhi bistrati di nero e i capelli raccolti in una coda.
Era stupenda.
E si avvicinava a passo deciso a Fedez per gettargli le braccia al collo.
Mika sentì il bisogno di prendere una boccata d'aria per impedire alla delusione ed alla gelosia di prendere il sopravvento soffocandolo.

Due braccia delicate gli cinsero inaspettatamente la vita.
"Smettila di stare qui da solo con quell'espressione da fidanzato geloso. È da sfigati." Lo rimproverò un'alquanto brilla Riley "Vieni che ti presento una persona"
Detto questo non gli lasciò il tempo di opporre alcuna obiezione e nel giro di qualche secondo Mika si ritrovò nuovamente immerso nella bolgia di persone, la sua mano stretta a quella di una faccia conosciuta.
"Piacere Alessandro"
Il biondo che poco prima aveva attirato la sua attenzione ora gli sorrideva, lo stesso sorriso cordiale che aveva notato anche a qualche metro di distanza, persino quando la sua attenzione era attirata da Federico.
"Ti va di fare due passi?" Chiese il ragazzo facendo cenno con la testa verso la porta.
Mika accetto più che volentieri.

"Che idea stuppida di venire qui oggi" borbottò fra se una volta raggiunto il giardino che dava sul retro dell'abitazione. Lontano dal rumore, dall'odore di sudore e sigarette, all'aria aperta gli sembrava di essere tornato nuovamente a respirare. L'aria pungente della notte gli penetrava fin nelle ossa scompigliandoli i ricci sbarazzini. Per essere inverno il cielo era sorprendentemente sereno, le nuvole si erano fatte da parte per lasciare la luna piena brillare e troneggiare quell'immensa distesa d'inchiosto nero che era il cielo.
Mika restò a fissarla a lungo, senza quasi mai sbattere le palpebre. Ogni volta che si lasciava distrarre veniva puntualmente perseguitato dall'immagine di Federico con la faccia appiccicata quella della bella sconosciuta.
"Non sei un festaiolo sfegatato come la tua amica eh?"
La voce rilassata del ragazzo lo fece destare dalle sue paranoie, ricordadogli della sua presenza.
Realizzò di starsi comportando da sfigato come aveva detto Riley e da questo derivò la decisione che almeno per quella sera il pensiero di Federico doveva accantonarlo, stiparlo in un angolo remoto della sua mente e lasciarlo lì fino a nuov'ordine.
"Non mi diverto quasi mai alle feste" confessò " mi sembra sempre di guardare un... fish tank, you know? Tutto abitato da pesci che si divertono tantisimo, ma che non voliono rendere me partecipe"
Aveva parlato senza pensare, ignarando il suo stesso pessimo accento italiano, convinto che Alessandro lo avrebbe a sua volta ignorato, alquanto annoiato dalla sua schiettezza, invece il ragazzo sembrava attento e interessato a Micheal, puntava i suoi occhi grigi sul ragazzo in un modo che quasi metteva soggezione.
"Be', non è tanto difficile divertirsi a queste feste, basta fare il pieno di vodka calarsi un paio di pasticche e vedrai come entri mel mood!"
"Vuoi dire che per socializzare si fanno tutti come tacchini?"
Chiese divertito Mika arricciando il naso.
"Non puoi neanche immaginare cosa riescono a infilarsi nel naso!"
"Oh, sono quasi deluso! Pensavo che tutti fossero, ho detto bene? Molto dotati nelle public ralationships"
Alessandro scoppiò a ridere, se prima era solamente attratto da quel ragazzo carino intravisto alla festa adesso ne era divertito per via del buffo accento e perché no, affascinato anche. Tanto che decise, in cuor suo, che quel Micheal non sarebbe tornato a casa in macchina con nessun altro quella sera.
"Ti posso dare un passaggio a casa? Magari prima facciamo qualche sosta, è ancora presto dopotutto."
Mika accettò ancora una volta di seguirlo, spinto dal desiderio di allontanarsi da quel posto e da Federico che dannazione tornava ciclicamente a farsi largo tra i suoi pensieri.
Digitò velocemente due parole a Riley per avvisarlo dei suoi piani mentre Alessandro lo accompagnava alla macchina.
I due terminarono la quella che si era dimostrata essere una piacevole serata a ridere e a scherzare mangiando patatine e ali di pollo in un drive in.
Alessandro era una buona compagnia, paziente gentile e molto accomodante. Mika rimase piacevolmente sorpreso nello scoprire che la sua più grande passione fosse la danza classica. Effettivamente avrebbe dovuto accorgersene ad una prima occhiata visti il portamento retto ed elegante, ed il fisico snello ma ben allenato. La sua altezza considerevole portava Mika ad alzare leggermente lo sguardo ogni qualvolta gli parlava e questo capitava molto raramente.
"Io pensavo tu giocavi in a basketball team" scherzò Mika.
"Fino a qualche anno fa sì, giocavo nella squadra della scuola. Col tempo non sono più riuscito a conciliare gli allenamenti con le prove ed ho dovuto scegliere. Né mio padre né i miei compagni l'hanno presa bene però" nei suoi occhi chiari michael poteva leggere il dolore di una ferita non del tutto guarita "così ho mentito loro sul reale motivo per cui ho mollato"
"Nessuno sa che tu balla?" Chiese sorpreso Mika.
A differenza di Federico, Alessandro, non gli faceva notare ogni piccola pecca nel suo italiano.
E se fosse stato presente forse gli avrebbe fatto notare che avrebbe dovuto dire "balli" e che "balla" invece era quella che Alex stava propinado a tutti, amici e familiari compresi.
Nonostante i due fossero grandi amici nemmeno Federico era a conoscenza dei segreti che il biondo non aveva avuto riguardo a confidare a Mika.

Erano quasi le tre quando il cellulare di Mika segnalò l'arrivo di un nuovo messaggio.

Federico gli aveva inviato una buffa foto sua e di Riley. Sfoggiavano due finte facce tristi  "we miss you" citava la descrizione sottostante.

Spazio autrice: 3..2..1.. via al lancio dei pomodori o qualsiasi altro ortaggio abbiate a portata di mano. Me lo merito.
Mi scuso per il ritardo a pubblicare e spero davvero vi sia piaciuto questo capitolo. Un commento di qualsiasi genere è sempre bene accetto :)
Grazie di cuore a chi vota, commenta o anche solo per aver letto, ci vediamo al prossimo capitolo (spero) :-*

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