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Buon pomeriggio!
So che vi rubo qualche minuto, ma queste note iniziali sono fondamentali e vi prego assolutamente di leggerle.
Come già precisato nella descrizione, questa storia partecipa al fest Larry di @smalltimedreams e @slartjbartfast "It's alright if you want to get used."
Come da regolamento, vi riporto il prompt della storia:
AU: Harry è un appassionato di fiori, che gira insieme alla sua band il mondo. E' una rock star e ama tremendamente il suo lavoro. Imbattersi in un fioraio dagli occhi come i nontiscordardime che on the road gli spiega tutti i significati dei fiori gli sembra quasi un sogno. Eppure succede.
E vi inserisco anche i link di riferimento ( che probabilmente non saranno cliccabili, ma non fa niente, li metto comunque)
http://www.twitlonger.com/show/n_1snclrj
http://www.twitlonger.com/show/n_1snepf4
Ora, premetto che non ho idea di come funzioni il mondo della musica, ma questo prompt era troppo bello, quindi se quelle che ho scritto dovessero essere delle cavolate mi scuso anticipatamente.
Per quanto riguarda i significati dei fiori, invece, non ho inventato nulla. Ho consultato un po' di libri e un po' di siti web, e siccome per alcuni fiori riportano significati diversi, ho semplicemente scelto quello che mi piaceva di più. In ogni caso, li potete facilmente ritrovare in internet.
Per @smalltimedreams e @slartjbartfast ecco lo specchietto tecnico:
Tipologia di storia: Minilong
Numero di parole del capitolo: 10048 parole
Prompt scelto: il sesto (6 punti)
Detto questo, vi lascio alla storia.
Buona lettura!


The artist is the confidant of nature,
flowers carry on dialogues with him
through the graceful bending of their stems
and the harmoniously tinted nuances of their blossoms.
Every flower has a cordial word
which nature directs towards him
Auguste Rodin


Harry si sentiva particolarmente soddisfatto. Era riuscito a camuffarsi talmente bene che nessuno si era accorto di lui. Gli capitava di rado. A dirla tutta, era raro proprio che lui uscisse in privato, ma farlo e non essere fermato per strada da nessuno era quasi un' utopia. Odiava doversi coprire con sciarpe, guanti e cappotti pesanti perfino con il gelo di febbraio, per niente freddoloso com'era, ma aveva assolutamente bisogno di trascorrere gli ultimi giorni di pausa nella tranquillità dell'anonimato. Aveva fatto coprire per bene anche sua madre, obbligandola a indossare perfino la sciarpa di lana rossa e il berretto coordinato che le aveva regalato per Natale. Anne aveva dovuto faticare per convincerlo ad uscire, ma alla fine l'aveva spuntata, soprattutto perchè mettersi addosso l'intero guardaroba invernale era sembrato a entrambi il giusto compromesso. Considerato che poi le strade erano semideserte a causa del tempo e il numero di negozi in cui entrare esiguo, a Harry non era rimasto che obbedire a colei che comunque restava sua madre, la donna della sua vita. Durante il pomeriggio non si era sentito un figlio esemplare, ma aveva provato a rimediare, da bravo ruffiano quale era, con un piccolo regalo. Sua madre se lo meritava veramente dopotutto, in particolare per l' infinita pazienza con cui era riuscita a fronteggiare le paranoie che avevano assalito Harry nell'ultimo periodo. Anne era abituata alle problematiche pre-tour di suo figlio e, come sempre, aveva evitato accuratamente di accennare qualsiasi cosa a riguardo, mentre Harry, al contrario, non aveva ancora imparato a gestire nè la fama nè tantomeno l'ansia da prestazione, nonostante avesse una carriera avviata da anni ormai. Era rimasto il ragazzo innocente che si era avventurato da giovanissimo nel mondo della musica pieno di aspettative e buoni propositi. Ciò che sicuramente gli era mancato all'inizio era stata la consapevolezza di poter arrivare a fare della sua più grande passione un vero e proprio lavoro, ma Anne e i suoi compagni l'avevano fermamente sostenuto, riponendo in lui tantissima fiducia, e Harry voleva semplicemente esserne all'altezza, sempre, soprattutto perchè vedeva che per sua madre era un sacrficio dovergli stare lontano per mesi e sopportare gli assalti della stampa. In quegli ultimi giorni di stop avevano avuto diverse opportunità per parlare, confrontarsi o passare semplicemente una serata all'insegna dei ricordi, con qualche dolce fatto in casa e un film banale con cui distrarsi, e Harry si era sentito estremamente in pace. Averla tutta per sè per un po', visto che sua sorella Gemma era fuori, l'aveva fatto sentire bambino di nuovo, portandolo a riassaporare la semplicità e la spensieratezza con cui era cresciuto. Non bisogna fraintendere, Harry amava alla follia il suo lavoro, la possibilità di viaggiare in lungo e in largo, l'adrenalina e l'euforia che lo travolgevano ad ogni concerto, ma a volte la mancanza della sua famiglia era un boccone davvero amaro da mandare giù. Anche la mancanza di una famiglia propria era per lui un argomento difficile; la sua carriera aveva stroncato ogni rapporto sul nascere e a volte Harry si trovava a dover soffocare un moto d'invidia nei confronti dei suoi due compagni di band che, al contrario di lui, riuscivano a gestire tranquillamente delle relazioni a distanza. Non poteva nemmeno fare affidamento sulla musica per evitare di pensarci perchè proprio questa era la causa dei suoi problemi affettivi. Si ripeteva continuamente che, il giorno in cui avrebbe trovato la persona giusta per lui, avrebbe rinunciato alla musica per dedicargli cuore e anima. Il suo migliore amico, Niall, non perdeva occasione per ricordargli che nel suo cuore c'era abbastanza spazio sia per la musica che per un compagno, ma i suoi rimbrotti non toccavano Harry minimamente. Niall diceva di parlare per esperienza personale ed effettivamente viveva una situazione simile sulla sua pelle, visto che stava con Zayn, uno dei compagni di band dell'amico, ma insomma, quello stronzo indirettamente gli rinfacciava che lui un ragazzo ce l'aveva, e Harry non poteva dargli ragione. Era una questione di principio. Sua madre era l'unica che sembrava capire quanto Harry soffrisse per la mancanza di qualcuno al suo fianco, e l'aveva rassicurato più volte sul fatto che avrebbe appoggiato qualsiasi sua decisione. D'altra parte, Anne l'aveva anche spronato a viversi al meglio il tour che stava per cominciare e che sembrava promettere davvero bene perchè prevedeva, oltre alle varie tappe per i concerti e i nuovi posti da visitare, qualche servizio fotografico in più del solito, e di cui Harry andava pazzo, una discreta quantità di interviste e l'uscita di un nuovo album. Ciò che Harry attendeva con più trepidazione era di sicuro il servizio fotografico per la copertina e le varie fotografie del disco. Aveva avuto finalmente la possibilità di dire la propria sulle foto e dopo un paio di notti passate a rimuginarci sopra aveva deciso che era finalmente arrivata l'ora di osare e di renderle più personali possibili. Era stato decisamente egoista quindi nello scegliere il tema del servizio, ma alla fine si era convinto di averlo fatto per una piccola, dolce vendetta nei confronti dei suoi due compagni e della loro sfacciata fortuna in amore. Voleva dei fiori in quelle foto e li avrebbe ottenuti.

Flowers carry on dialogues with himDove le storie prendono vita. Scoprilo ora