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Love flows like flowers,
and grows like water.
I'm so thirsty for romance
I could drink a dozen roses.

Jarod Kintz


Se fosse stato possibile, Louis sarebbe andato a prendere Harry in aereoporto, ma purtroppo il suo ragazzo era una maledettissima rockstar, l'avrebbero sicuramente fatto passare per qualche uscita alternativa e nessuno gli avrebbe creduto se avesse detto che stavano insieme e che doveva assolutamente vederlo. Quindi aspettò pazientemente sotto casa l'arrivo di qualche lussuosissima automobile privata, magari con i vetri oscurati o qualcosa di simile. Si sarebbe dovuto immaginare, invece, che Harry volesse fare l'alternativo e strappare un passaggio ad un Niall fin troppo gentile e disponibile ad accompagnarlo anche in capo al mondo. Harry scese dunque da una sgangheratissima automobile rossa con una valigia piuttosto piccola, e Louis ringraziò che non ci fosse praticamente nessuno nei paraggi perché il riccio era così bello che sarebbe stato geloso di chiunque gli avesse posato gli occhi addosso anche solo per un secondo. Harry per poco non inciampò prima di raggiungerlo, ma Louis pensò che se gli fosse caduto tra le braccia non sarebbe stato poi così male. Si abbracciarono tanto stretti che probabilmente tra i loro corpi non passava nemmeno un filo d'aria. Harry non lo salutò nemmeno, gli disse soltanto che gli era mancato. Entrarono in casa velocemente per evitare di essere visti. Iniziavano a circolare serie voci su di loro, e Harry non le aveva né smentite né confermate, alimentando ancora di più i pettegolezzi. La scusa che Louis fosse un tecnico non reggeva più, ma prima di fare qualsiasi mossa, Harry voleva essere sicuro di non creargli troppi problemi. Per essere precisi, stava iniziando sul serio a pensare di lasciare la band per dedicarsi esclusivamente al ragazzo dagli occhi blu, proprio come si era ripromesso precedentemente. Non ne aveva parlato ancora con nssuno, nemmeno con Niall per timore che lo rivelasse a Zayn, ma dal momento stesso in cui Louis non era ripartito con lui, niente l'aveva più spronato a dare il meglio di sé e nemmeno la musica era riuscita a mitigare il freddo che l'assenza del ragazzo gli aveva gettato addosso. Aveva provato a comporre qualcosa, a buttare giù un testo, ma ogni frase gli era venuta fuori completamente intrisa di malinconia. La musica era sempre parte di lui, questo era ovvio, ma ormai coesisteva nel suo cuore con quel ragazzo, e non avrebbe mai potuto rimpiazzarlo. A Harry sembrava ormai giunto il momento di riappropiarsi della sua vita privata e costruirsi qualcosa di stabile che prendesse il posto della fama effimera che avrebbe potuto abbandonarlo improvvisamente, lasciandolo privo di appigli. La cosa particolare, poi, era che per Harry Louis non rappresentava affatto un'alternativa alla musica, ma una vera priorità. Lo aveva capito in un modo molto strano in realtà, mentre stavano a letto in hotel e il piacere che ricercava non era il suo, ma quello di Louis. Gli aveva lasciato bere i suoi drink anche quando, per gentilezza forse, Louis gli aveva detto di non avere poi così tanta sete. Se ne era fregato quando aveva finito pacchi interi di biscotti, sdraiato, riempendo di briciole il letto, mentre lui non c'era. Aveva sentito il bisogno fisico di tenergli la mano in pubblico anche se non poteva, e a volte lo aveva sfiorato, mentre camminavano, facendo finta che tutto ciò fosse assolutamente casuale. Gli aveva fatto recapitare ogni mattina una tazza di tè caldo in camera con più zucchero di quanto servisse davvero e non era riuscito più essere egoista, se non quando si era trattato di tenersi stretto Louis per ore, perché aveva messo davanti a tutto, eccetto al lavoro, qualsiasi cosa lo riguardasse. E proprio perché il lavoro era stato l'unico ostacolo che non era riuscito a saltare, aveva iniziato a prendere in considerazione l'idea di aggirarlo, abbandonando parte della sua vita con la convinzione che quella che ancora gli rimaneva sarebbe stata decisamente più soddisfacente. Onestamente, chiunque l'avrebbe preso per un pazzo, ma si sa, l'amore rende folli, e Harry ne era diventato un credibile esempio, tanto che due settimane di lontananza da Louis gli erano sembrate eterne e rivederlo lo aveva fatto sentire come se si stesse risvegliando da un lungo incubo. Entrando in casa lo accolse un profumo delizioso di dolce. Era pomeriggio, sul tardi, e Louis si era preoccupato di preparare la cena e addirittura un dessert, anche se ciò gli era costato un paio di imprecazioni e un piccolo taglio sul palmo della mano. L'unica persona che fino a quel momento gli aveva fatto trovare la cena pronta al suo rientro era stata sua madre, invece, con Louis, era già la seconda volta che accadeva in pochissimo tempo, e c'era anche da precisare che il ragazzo, al contrario di Anne, non era affatto portato per la cucina. Louis, comunque, aveva apparecchiato di nuovo sul tetto dopo aver corrotto i suoi vicini affinché nessuno di loro li disturbasse e si era anche fatto aiutare dalle sue sorelle a portare su per le scale un tavolino, beccandosi una consistente dose di prese in giro. Ormai era abbastanza caldo e non c'era bisogno di portarsi le coperte, quindi salirono velocemente. Harry rimase colpito dalla cura che Louis aveva messo nel preparare il tavolo. C'era perfino un grandissimo mazzo di fiori nel mezzo, a fare da centrotavola, e Harry capì immediatamente che non era stato messo lì solo per bellezza.

Flowers carry on dialogues with himDove le storie prendono vita. Scoprilo ora