Flowers carry on dialogues with him

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" Our love went from fly to flower to butterfly,

and it was meant to be beautiful flutter,

not sit still on a shelf

like a trophy to be collected "

Jarod Kintz

- Quindi Riccio, ti sei trovato una groupie -

Zayn si sedette accanto a lui, mani nelle tasche e canottiera addosso. Quel pezzo di stoffa sembrava uno straccio. Sicuramente era di Niall, che pareva viverci di canottiere sdrucite. Se Harry si fosse sforzato avrebbe potuto sentire tranquillamente il profumo del suo migliore amico ancora impresso sulla stoffa.

- È carino - aggiunse Zayn.

Harry non lo aveva ancora degnato di uno sguardo. Aveva continuato ad accordare la sua chitarra senza prestargli troppa attenzione. Quell' espressione di Zayn gli aveva suscitato solo un pizzico di fastidio e gelosia.

- Non ti sforzare, lo so che non sopporti che lui sia qui - gli rispose alla fine, ancora concentrato sulle corde.

Zayn sospirò.

- Ho soltanto paura che ti distragga dal lavoro, Harry, o che ti faccia stare male -

- Non mi sta sfruttando se è questo che pensi. All' inizio non voleva nemmeno ascoltarmi -

Harry ripensó a quell' ultima sera a casa di Louis. Erano passati pochi giorni, ma gli sembrava così lontana, impalpabile, soprattutto perché Louis era lì, a pochi metri da lui, intento a ridere a qualche pessima battuta di Niall. Stentava ancora a credere che quel ragazzo bellissimo si fosse deciso a seguirlo. Col senno di poi si era reso conto di avergli proposto la follia più grande che gli fosse mai venuta in mente, ma evidentemente, Louis era più pazzo di lui, perché era salito su quel maledetto aereo, all' ultimo momento, e l' aveva seguito. Vederlo lì faceva impazzire Harry, gli dava un' energia pazzesca e lo rendeva sempre di buonumore. A parte un comprensibile imbarazzo iniziale, Louis si era integrato bene nel gruppo. Liam l' aveva accolto senza il minimo problema, Niall ne era stato entusiasta e aveva subito cominciato a bersagliare il poverino di battute sconce. Solo Zayn, nonostante i rimbrotti di Niall, sembrava restio nei confronti di Louis. Harry non capiva quindi dove volesse andare a parare con quella conversazione. Appoggiò la chitarra lì vicino e finalmente si degnó di guardare il suo interlocutore in faccia.

- Puoi stare tranquillo Zayn - fu tutto quello che gli venne da dire per rassicurarlo.

- Ti piace? - gli domandò Zayn a bruciapelo.

Harry spostò gli occhi su Louis. Il suo sguardo fu rapito dal suo profilo, dalle labbra schiuse in una risata leggera, dal taglio degli occhi troppo affascinante, il naso un po' alla francese.

- Non lo so -

- Devo prenderlo per un sí? -

- Lo conosco a malapena da due settimane -

- Due settimane in cui non ti sei staccato un attimo da lui se non per le prove, per i concerti e forse per andare al bagno -

- Hai tanta voglia di parlare oggi? -

Zayn lo fissò per un secondo e un' ombra scura gli attraversó gli occhi.

- No - gli disse alla fine, con tono duro.

Si alzò e tolse finalmente le mani dalle tasche per sistemarsi i pantaloni leggermente sporchi di polvere. Harry prese di nuovo in mano la chitarra e lo vide incamminarsi verso Niall e Louis. Le sue braccia magre corcondarono subito la vita del biondo. Agli occhi di qualcuno quello sarebbe potuto sembrare un gesto di gelosia o possessivitá, ma Harry conosceva troppo bene quei due per lasciarsi ingannare. In quel modo Zayn stava solo chiedendo a Niall di passare un po' di tempo da soli. A conferma della sua tesi, un paio di minuti dopo, Harry vide Niall scusarsi con Louis e, preso per mano Zayn, allontanarsi. Ciò che attirò la sua attenzione, comunque, fu la figura di Louis che avanzava verso di lui. Si concentró un attimo sui suoi fianchi fasciati da un paio di jeans, poi sulle gambe, e su quel suo strano modo di camminare in cui gettava i piedi leggermente verso l' interno. Gli venne voglia di sorridere. Quando Louis arrivò davanti a lui smise di suonare.