Karen scese dalla macchia sorridente, cercando di mantenersi il più dritta possibile, andando contro il volere delle rocce che portava nella borsa.
Eh..già, il lunedì era un vero inferno. Non solo perché era l'inizio di una stressante settimana, ma perché iniziavano le lezioni con tutte quei compiti, interrogazioni e bla, bla, bla, e Karen si stancava sempre di più,giorno per giorno.
E pensare che frequentava ancora il terzo anno, come sarebbe andata avanti per altri due anni? Due lunghissimi, e noiosissimi anni. Un vero inferno, in poche parole.
Sistemò meglio la borsa in spalla e varcò l'ingresso della scuola. Ogni giorno che passava in quell'edificio si meravigliava del numero di ragazzi che ne circolavano per i corridoi. Aumentavano a dismisura. Oppure era lei che stava sempre con la testa fra le nuvole...
Si recò verso il suo armadietto e lo aprì sognante, prese la borsa ed estrasse un paio di libri e li depose in quel barattolo laccato di giallo.
Si sentì meravigliosamente leggera.
-Heilà, Morrison!- riconobbe immediatamente la voce, e roteò gli occhi scocciata.
-Buongiorno anche a te, McCole- chiuse l'armadietto con uno scatto, facendo sussultare di poco il ragazzo affianco a se. -desideri qualcosa?-
-Mi servono delle ripetizioni di matematica, e ti pregherei di aiutarmi- Karen lo guardò, e sbuffò.
-Smettila di prendermi per il culo, McCole, sappiamo entrambi che io sono una schiappa in quella materia, peggio di te,perché non provi a chiedere a Safaa?-
-Ci potremmo aiutare a vicenda Karen, insomma...- la ragazza lo stoppò.
-Frena amico, ho detto di chiedere a Safaa.- gli diede le spalle, pronta a lasciarlo solo come un cretino, però il tizio in questione la prese per il polso e la girò violentemente, attirandola a se.
-Avanti, Morrison, non fare la santarellina!- Karen si allontanò disgustata, con un pizzico di paura, ma non lo diede a vedere.
-Senti McCole, ti conviene starmi alla larga, se non vuoi finire in brutti guai. Ti ho avvertito. Prova solo a toccarmi con un dito e ti castrerò con le mie stesse mani- lo avvertì minacciosa.
-Non vedo l'ora di sentire le tue mani sul mio 'amichetto' Morrison!- sorrise malizioso.
-Sei disgustoso McCole! Perché non fai soddisfare i tuoi bisogni sessuali da tua madre?- sorrise radiosa, sperando di non aver esagerato, e questa volta si allontanò definitivamente da Arthur McCole.
Bulletto della scuola e capitano della squadra di basket. Era al suo quarto anno, come potevano essere i ragazzi così disgustosamente disgustosi?!
Vide in lontananza Alice e le si avvicinò sorridente.
-Alice!- l'abbracciò.
-Karen, come va?- la bionda ricambiò.
-Bene, oltre a quel cretino di McCole, tu?- si incamminarono verso la lezione di chimica.
-Una meraviglia, stamattina Niall mi ha mandato un messaggio- alla bionda si illuminarono gli occhi di felicità, e Karen non poté fare altro che essere felice per lei, Niall sembrava un tipo a posto, in confronto a quel cetriolo di Malik.
-Wow! Che diceva?- le domandò curiosa.
-Oh, niente di particolare, mi ha solo dato il buongiorno, sono rimasta un po' di stucco, lo ammetto- arrossì leggermente.
-E' un inizio, no?- Alice annuì con veemenza -gli hai risposto?-
-Si, ma non mi ha ancora risposto- disse tranquilla, anche se dentro di se era leggermente preoccupata. Era sempre stata un ragazza che aspettava il proprio principe azzurro, e sembrava che Niall lo fosse davvero.
Biondo, occhi azzurri, timido, ma molto carino e romantico, un ragazzo perfetto per Alice.
-Vedrai che lo farà, dagli un po' di tempo, è pur sempre timido!- la rassicurò Karen entrando in classe.
Si andarono a sedere agli ultimi posti vicino alla finestra.
-A proposito di Niall e compagnia, Safaa che fine ha fatto?- chiese ad un certo punto Karen.
-Penso che entri alla seconda ora, stamattina mi ha chiamato e ha detto doveva andare a scuola di Zayn- spiegò con calma, mentre la professoressa entrava in classe e si sedeva dietro alla cattedra.
-Perché?- domandò preoccupata.
-Zayn ne ha combinata una delle sue. Il preside della scuola doveva parlare con qualcuno di cui si potesse fidare, della famiglia di Zayn, e visto che conosce Safaa, sa che riporterà i casini di Zayn ai genitori.-
-Ne sei sicura?-
-Certo, la famiglia ha avuto molto a che fare con il preside di quella scuola, tante di quelle volte che Zayn ha combinato pasticci- spiegò mentre scarabocchiava una 'N' sul quaderno.
-Che genere di pasticci?- gli domandò un po' timorosa della risposta Karen.
-La maggior parte delle volte scazzottate- rise divertita- una volta mi raccontò che sua mamma tornò scandalizzata da scuola di Zayn perché...-rise un'altra volta, e Karen senza motivo la imitò -aveva avuto un rapporto fin troppo 'ravvicinato' con una ragazza nei corridoi della scuola-.
Karen scoppiò a ridere sommessamente, attirando l'attenzione di qualche ragazzo attorno a loro.
-Che schifo!- commentò.
-Non pensare che stessero facendo sesso nei corridoi- si affrettò a dire Alice.
-Ah no?-
-No, la ragazza gli aveva messo le mani nei pantaloni, e Zayn non ha fatto in tempo a togliergliele che il preside l'ha visto, e ha frainteso- rise per l'ennesima volta al pensiero.
-Immagino che genere di ragazza fosse!-
Come facevano sempre a passare da un argomento qualunque a Zayn Malik?!
Karen sbuffò e si sistemò meglio sulla sedia, allungando le gambe in avanti.
Chimica sarebbe durata per due ore.
Un altro motivo per cui odiare il lunedì.
Per ingannare il tempo scarabocchiò sul banco testi di canzoni, cantandole mentalmente.
All'iniziò della seconda ora di noia, mentre sbadigliava rumorosamente, la porta si aprì facendo entrare nella stanza Safaa, tutta rossa in viso e con gli occhi arrossati.
Posò il permesso sulla cattedra dell'insegnante e si andò a sedere al posto davanti a Karen e Alice.
Le due si guardarono interrogative, chiedendosi per quale motivo la loro amica avesse pianto.
Sperando vivamente che non c'entrava niente la sua famiglia.
Karen le inviò un messaggio, sotto suggerimento di Alice e videro Safaa recuperare il cellulare dalla borsa e rispondere al messaggio, che arrivò dopo pochi secondi.
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My best friend's brother
FanfictionKaren odiava Zayn Malik, con tutta sé stessa. Era la persona più egoista, vanitosa e antipatica che avesse mai conosciuto. Tanto stronzo quanto misterioso. Ed era il fratello della sua migliore amica.