6 "Lucas."

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Ok, forse aveva un certa ansia ad andare a scuola dopo quella specie di 'minaccia' da parte del fratello di Safaa.
E non era per niente tranquilla.
Forse perché Zayn era un tipo un po' misterioso.
O perché è uno dalle scazzottate facili.
Oppure perché aveva minacciato un professore per farsi alzare il voto per poi essere espulso.
Non era paura, solo tensione, ecco.
Mentre saliva le scale per entrare a scuola le vibrò il cellulare, che cacciò fuori e lesse il messaggio appena arrivato.

''Hei, piccola, stai a scuola?
L.''

Lucas, il suo migliore amico.
Le mancava da morire, anche se non lo dava a vedere, soprattutto a casa, per non far star male i suoi genitori, che dopo il trasferimento si erano sentiti, in qualche modo, un po' colpevoli di aver fatto lasciare tutti gli affetti della figlia nella vecchia città.
Sorrise rileggendo il messaggio e si avvicinò al suo armadietto, appoggiandosi sopra.

''Purtroppo si, tu?
Mi manchi molto...
K.''


Forse era un po' sdolcinata, e fortunatamente succedeva poche volte, o per lo meno, solo con Lucas.
La risposta dell'amico non tardò ad arrivare.

"Io no XD
anche tu mi manchi molto,

manchi un po' a tutti qui...a che ora esci da scuola?
L.''

Perché le chiedeva una cosa del genere?
Rimase per un po' interdetta e poi lo rispose scrivendogli l'orario.
Sospirò.
Un rumore alla sua destra la fece sussultare.
Era Zayn.
Perché stava aprendo l'armadietto accanto al suo?
Tutto ma non quello, vi prego.
Si allontanò di qualche centimetro per mantenere le distanze, prevenire è meglio di curare, no?!
Il moro si girò vero Karen e sorrise divertito, non era un ghigno qualsiasi ma un sorriso, anche se ancora strafottente, era comunque un sorriso.
-Ti faccio così tanta paura, Morrison?- le chiese abbozzando, questa volta, ad un ghigno.
Era meglio col naso sanguinante.
-Non ho paura di te, Malik, cerco solo di mantenere le distanze dai coglioni- sorrise forzata.
-Oddio, Morrison, potevi inventartene una migliore...e non ti preoccupare, non ho mai toccato una donna senza il suo volere e mai lo farò .- disse lui irritato, facendo rimanere di stucco la ragazza.
Si era arrabbiato?
-Sono sempre consenzienti quando le scopo- sorrise strafottente, le fece un occhiolino e se ne andò.
Quant'è disgustoso.
Karen ringhiò a bassa voce, e si diresse verso l'aula di Arte. Entrò si sedette vicino a Safaa e quest'ultima la guardò seria –qualcosa non va, Karen?-
-Niente, va tutto bene, è che ho sonno!- borbottò.
Certo.
-Non sarà mica per mio fratello? E' solo un cretino, non devi dare peso alle sue parole.- la rassicurò l'amica.
Capiva sempre se c'era qualcosa che non andava, come si faceva a non volerla bene?!
-Non ti preoccupare, non penso che tua fratello sia così squilibrato, o almeno spero...- risero entrambe a quella frase.
Videro una testolina bionda corrergli in contro tutta contenta e sedendosi al banco davanti al loro.
-La sapete l'ultima?- domandò questa cambiando espressione.
-ehm..no! dovremmo?- le rispose Safaa.
-Arthur McCole si è aggiunto alla comitiva di tuo fratello.-
-Stai scherzando?- urlò quasi Karen.
-Io? Per niente, non mi sembra un argomento su cui scherzare, adesso non solo dobbiamo subircelo a scuola, ma anche quando andremo a casa di Safaa, perchè starà lui con Niall, Louis e il resto della banda. Da quando ha incontrato Liam, gli sta appresso come un cagnolino-
-Io non voglio quel pervertito di merda a casa mia.-sussurrò schifata Safaa.
-Penso che non verrò più a casa tua Safaa, mi dispiace molto.- ci scherzò su Karen.
-Per qualsiasi cosa, dobbiamo andare a casa di Safaa sempre con equipaggiamento adeguato-
-Equipaggiamento adeguato..?-
-Bastoni, mazze da baseball, spade...- Karen la fermò.
-Aspetta, non dobbiamo mica andare in guerra, intanto è solo un cretino che non farà mai niente, non ne ha il coraggio e poi che mai potrebbe fare con quei cinque bisonti che stanno a casa di Safaa? Ragiona, Alice, e poi hai il tuo Nialluccio che ti sta alle calcagne – sorrise divertita Karen immaginandosi Niall travestito da cavaliere.
-Divertente-
-Allora ragazzi, ognuno ai propri posti, ho un compito da darvi-
La classe si stabilizzò non appena il professore entrò in classe, il solito panciuto e con quattro capelli in testa, molto simile ad Homer Simpson, solo che a differenza di quello giallo, il professor Smith era un uomo fin troppo intelligente.
-Sapete tutti che si sta avvicinando la settimana dello studente, il che significa che non farete niente per sette giorni, e mi hanno incaricato di fare un cartellone per inaugurare questo evento, e vorrei che lo facciate voi- finì sorridendo.
-Ma se l'hanno incaricato a voi, perché dovremmo farlo noi?- domandò una cretina di prima categoria, il cui nome era Minnow.
Già il nome esprimeva la sua stupidità.
-Minnow, il preside e gli altri decenti intendevano dire che devo incaricare una mia classe, e visto che questa è quella che ha più sufficienze nella mia materia, ho scelto voi.- sospirò –ha qualcosa da ridire?-
-Niente, prof. volevo solo capire meglio-
Dopo essere stati attenti per tutta la lezione, il professore li lasciò qualche minuto prima del suono della campanella per far mettere la classe d'accordo per il cartellone.
-Potremmo fare a casa mia, tanto i miei non ci sono a casa- annunciò Safaa alla classe.
La ragazza stupida di prima emise un urlo stridulo e Karen la guardò male.
-Ci starà anche tuo fratello?- domandò civettuola a Safaa.
Ok, l'odiava.
Che gli fregava se c'era o non c'era Zayn?!
-E' casa sua, non lo posso sbattere fuori, ma se ti dà fastidio posso chiedergli di uscire con gli amici- disse Safaa facendo finta di non aver notato il 'tono' con cui aveva detto "tuo fratello".
"Ridicola" pensò Karen.
-Oh, non ti preoccupare, volevo solo assicurarmi che c'era, ore?-
Troia.
-Alle quattro andrà bene, prima iniziamo, prima finiamo!-


Altri cinque minuti e quello strazio sarebbe finito.
Finalmente.
Tamburellò per la decima volte le unghie sul banco, facendo voltare verso di lei una Safaa infuriata, che in quel momento, stava già nervosa per motivi suoi.
Parlando apertamente: Liam.
A pranzo l'aveva visto parlare con qualche cheerleader ed era andata su tutte le furie, facendo in mille pezzi la mela che Alice aveva avuto intenzione di mangiare.
"E dopotutto è normale che un tipo come Liam si mettesse a parlare con quel genere di ragazze" aveva detto Safaa dopo aver bevuto un sorso dalla sua coca per calmarsi, anche se non era servito a niente.
Ed ora eccola lì, a disegnare sul quaderno di matematica una 'L' piena di spine e teschi intorno. Forse si era fatta trasportare un po' troppo dalle emozioni, ma era Safaa, e quello era il suo modo di 'sfogarsi'.
Suonò la campanella, e Karen sentì gli angeli cantale allegri, mandò a quel paese il libro di matematica e la professoressa che urlava, inutilmente, ai ragazzi di ritornare a sedere.
Si alzò velocemente e insieme a Alice e Safaa si diressero nel giardino della scuola, dovevano aspettare Zayn e compagnia.
Il motivo?
Safaa aveva paura di fare la strada di casa da sola, anche quando non c'era Zayn, chiedeva a tutti quelli che facevano la sua stessa strada di accompagnarla, anche a ragazzi che non conosceva.
Buffo, ma vero.
Si andarono a sistemare sul muretto della scuola e Alice si sedette su quest'ultimo, mentre le due more rimasero in piedi, erano rimaste fin troppo tempo sedute quel giorno.
Karen vide in lontananza il gruppo di ragazzi che veniva verso di loro e differenza che Zayn stava dietro a tutto, e stava baciando una tizia.
Si sentì punzecchiare lo stomaco, doveva essere la fame. Per forza.
Incominciò a mordersi l'interno guancia per il nervoso, ma perché era così nervosa?!
Non dovrebbe importarle niente di Zayn, perché...perché lui era Zayn Malik e basta.
Dovrebbe essere solo il fratello della sua migliore amica, niente di più, eppure quando le si avvicinava fino a far sfiorare i loro visi, non era così.
Le sudavano le mani, e incominciava ad essere nervosa.
Dovevano essere gli ormoni.
-Tutto bene, Karen?- gli chiese Harry, sorridendole.
-Certo, tutto a posto- sorrise a sua volta, e guardò Zayn che si metteva un cappello in testa, facendo uscire qualche ciuffo al di fuori.
Stava benissimo anche con quello.
Se per questo Zayn Malik sarebbe stato bene anche con un sacco della spazzatura addosso, pensò Karen sbuffando.
-Karen, perché un figo da paura sta camminando verso di noi?- le chiese Alice, e lei si girò confusa e osservando il 'figo da paura'...e lo riconobbe.
Non poteva crederci, l'era venuta a trovare sul serio.
Sorrise e buttò la borsa a terra, correndo anche a lei nella direzione del ragazzo.
-Lucas!- urlò abbracciandolo stresso.
-Karen, quanto mi sei mancata- le rispose lui ricambiando la stretta e dandole un bacio tra i capelli.
-Oddio, che ci fai qui?- la mora gli riempì la faccia di baci, facendo riecheggiare attorno a se quella risata che adorava tanto e che non sentiva da un po'.
-Te l'avevo detto che prima o poi sarei venuto, ho convinto mia madre a non farmi andare a scuola per un paio di giorni, ce n'è voluto, ma alla fine ho avuto la meglio.-
-Come sono felice, mamma e papà saranno felicissimi di vederti, e anche Toby- sorrise.
-Non vedo l'ora di incontrarli-
-Vieni ti presento alcune persone- gli prese la mano e lo portò verso gli altri sorridendo come un'ebete, e beandosi delle sue amiche che sbavavano dagli angoli della bocca.
Rise divertita.
-Ragazzi questo è Lucas- lo presentò a tutti.
Sentì borbottare un flebile "non me ne fotte un emerito cazzo", ma fece finta di non aver sentito niente, anche sapendo che quelle docili parole appartenevano al moro che tanto odiava, e il cui odio stava aumentando a dismisura, giorno dopo giorno.
-Piacere carissimo, io sono Safaa la migliore amica di Karen, questa- disse indicandola – non ha fatto altro che parlare di te!- sorrise a trentadue denti.
Lucas rise divertito, mostrando una fila di denti bianchi e dritti, per poco Alice non svenne.
-E io sono Alice, un'altra amica di Karen, e un piacere conoscerti-
-Il piacere è mio-
-Io sono Harry, lui è Liam- il biondo lo salutò con la mano e con un sorriso- e lui è Zayn-
Il moro continuò a fumarsi la sua sigaretta.
Quando se l'era accesa?
Aveva una mano chiusa a pugno, che poi rilassò e infilò nella tasca del pantalone e non beò a nessuno del suo sguardo.
Che cazzo gli era preso?! si domandò Karen.
Lucas aveva anche allungato la mano verso il moro, ma quest'ultimo non accennava a smuovere la sua dalla tasca dei jeans stretti.
-Se stai aspettando che ti stringa la mano, nel frattempo puoi anche scoparti la Morrison, tanto non lo farò- disse seccato, buttando il mozzicone di sigaretta a terra e passandoci sopra, e sorpassando Lucas e Karen, degnando a quest'ultima un'occhiata maliziosa e...irritata, che la fece rabbrividire, ma non di paura.
-Che problema ha quello?- si rivolse Lucas all'amica.
-Oh, quello ha un problema un po' con tutti- le rispose confusa, ma allo stesso tempo pensando a quegli occhi marroni intenso che la fissavano attentamente.


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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 04, 2016 ⏰

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