Panchina.

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Giuseppe POV

Non ci credo che tra pochi minuti lei arriverà. Non ci credo che la ragione della mia esistenza tra poco sarà mia. Si, mia perché non ci penso neanche per sogno a lasciarla andare via da me. Deve essere mia! E di nessun altro. Credo di essermene innamorato dal primo momento in cui l'ho vista.
Era qui, su questa panchina con le cuffie e sorrideva. Quel sorriso mi ha mandato in pappa il cervello per i giorni successivi.
Altri giorni era meno contenta, infatti guardava il vuoto a terra. In quei momenti avrei tanto voluto abbracciarla, ma sono un codardo.
Ma ora basta! Da oggi io sarò la sua ancora. Da oggi io sarò il motivo dei suoi sorrisi. Da oggi lei sarà MIA!
Cerco di liberarmi da tutti questi pensieri.
Sono le 7.30 e io sono super in anticipo. Mi siedo sulla sua panchina, metto i miei occhiali da sole porta fortuna e aspetto.

Giada POV

Che cavolo mi metto? Jeans? No! Leggins? No! Ok vada per questi Jeggins, questa maglia, il maglione enorme e le mie all stars nere.
Ma perché mai sono così agitata? Sarà uno stupido scherzo. Giada non illuderti!
Prendo le ultime cose e le caccio in cartella.
Metto le cuffie nelle orecchie e mi avvio alla solita panchina come tutte le mattine.
Sono le 7.30 e sono in anticipo. Mi avvio con calma.
Non ascolto neanche la musica. Ho troppi pensieri per la testa.
Chi sarà questo pazzo? Perché insinua che lo vorrei solo per la fama? Non sarà mica il solito bulletto del centro? Oh cristo no! Uno così non lo potrei mai sopportare.
Sono quasi arrivata.
Oddio eccolo. Allora esiste veramente.
Non riesco a vederlo in faccia, ma non ha un aspetto famigliare.
Ha i capelli corti, le spalle larghe e sembra anche alto. Dal dietro vedo che porta degli occhiali.
Mi blocco.
Ok. Dai Giada. Forza e coraggio!

Giuseppe Vegas Ask.fmDove le storie prendono vita. Scoprilo ora