il più lontano possibile

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Pov Lelya

sto guidando come una pazza, mia sorella sta piangendo, stavolta l'abbiamo fatta grossa.

mio zio all'apparenza sembra un uomo che lavora duramente nella sua società, ma è tutta una copertura, lui è un bastardo che usa me e mia sorella per i suoi affari loschi.

continuo a guidare per arrivare in aeroporto prima che qualcuno si accorge della scomparsa dei documenti più importanti degli ultimi 3 anni.

"calmati Katia, andrà tutto bene andremo a vivere lontano, useremo i documenti falsi, non ti preoccupare" dico a mia sorella minore, che devo a tutti i costi proteggere.

Tocco il mio vestito all'altezza della coscia per controllare se c'è la pistola, non amo usarla ma se è per difendere mia sorella la userò per lei farei qualsiasi cosa, le voglio troppo bene per perderla.

Arrivate  all'aeroporto di mosca compro due biglietti per la California, Long Beach.

Saliamo in aereo, vedo Katia diventare pallida come uno zombie ha sempre odiato l'altezza ed essere sospesa nell'aereo e noi dobbiamo stare in aereo per 17 ore. Quando nostro zio mandava una delle due a fare un viaggio lontano per consegnare la merce, mi offrivo volontaria per evitare a Katia un viaggio di terrore e di panico.

Prendo la sua mano calda tra le mie mani per darle un po di coraggio, ma soprattutto per dare a me la forza di continuare ad alzarmi con persone che cercano in tutti i modi di farmi cedere.

Dopo 17 ore:

Appena scendiamo Katia fa un sospiro di sollievo, in aereo continuava ad avere crisi di panico, i suoi capelli biondi erano sparati e gli occhi verdi erano sgranati di paura, dopo i primi attacchi li ho fatto bere un sonnifero.

chiamo un taxi e andiamo in un hotel pago la camera per la notte, grazie ai soldi che abbiamo rubato a zio Vadim anche se quei soldi ci spettavano di diritto da 3 anni.

dopo essermi fatta una doccia rilassante, mi sdraio vicino a mi sorella nel letto matrimoniale.

"Lelya, grazie per tutto quello che fai per me, sei una persona meravigliosa" mentre dice queste parole mi vengono le lacrime perché lei mi ha sempre considerata un eroina che non farebbe del male neanche a una mosca, non sa quanto si sbaglia sul mio conto.

"dormi, che domani sarà una giornata dura"chiudo gli occhi facendo finta di dormire.

appena sento  il suo respiro regolare, scendo dal letto apro il computer che ho comprato apposta per non farci rintracciare da nessuno. Continuo a cercare una casa fino a quando gli occhi mi si chiudono da soli.





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