Jaxon

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Pov Katia 

entro in classe e trovo un branco di animali che gridano e si spintonano, io in silenzio raggiungo l'ultimo banco libero, vicino a un ragazzo con il cappuccio.

"ciao, io sono Rebecca, mi posso sedere?" dico timida, okey ha fatto finta di niente, vuole fare lo stronzo, allora io lo sarò il triplo.

entra il prof di economia aziendale che fa finta che io non esista, oggi sono trasparente, inizia a spiegare la lezione, uffa che noia gli assegni, io ormai conosco a memoria ogni tipo di titoli di credito.

Dopo una mezz'oretta sento una mano calda che mi scuote il braccio per richiamarmi, mi giro verso il ragazzo con il cappuccio.

" ciao, io sono Jaxon" dice facendo uno stupendo sorriso, ma la cosa sorprendente è che mi sorride anche con gli occhi  azzurri con una leggera spolverata di pagliuzze grigie.

"ciao...... io sono Rebecca, e lo sapresti se prima non avresti fatto finta di niente" gli faccio un sorriso falso. 

"ma veramente io non ti ho sentita per il semplice fatto che avevo le cuffie" mi dice mortificato facendo un cenno all'astuccio con dentro un telefono e le cuffie.

" allora... ti stai divertendo con il Mr pesce di palla?" mi chiede con un sorrisino malizioso, riferendosi all'insegnante, scuoto la testa.

"ti ho visto intenta ad ascoltare con molto interesse" dice alzando un sopracciglio, "fingo molto bene, chi è stato a dargli il sopranome?" chiedo curiosa, "una persona molto intelligente, il qui presente Jaxon, non puoi non darmi ragione, guardali la testa!" mi indica il professore, quando li faccio una faccia accusatrice.

"in effetti hai ragione assomiglia molto a un pesce palla" gli sorrido, un sorriso sincero, quelli che faccio vedere molto raramente. 

"sai che sei molto più bella quando sorridi che quando fai finta di ascoltare Mr pesce palla" oddio che dolce, mi giro verso il prof e lo becco a guardarci ma appena incontra il mio sguardo sposta il suo.

"ragazzi, facciamo un esercitazione per capire se avete capito la lezione o se state dormendo con gli occhi aperti" dice il prof passando tra i banchi a dare un foglio, quando si avvicina a me mi guarda con disgusto.

"signorina Volpe ho sentito che arriva dall'Italia e che ha di già studiato economia in questi anni, allora lei proverà a fare l'esercitazione anche se sarà difficile che lei ci riesca, secondo me lei è capace solo a fare l'oca con il signorino Thomson" mi dice con cattiveria.

appena si allontana "fantastico, è passata solo un ora e già mi odia"dico un po triste di non essere riuscita a non farmi notare, "dai non fare così, Mr PP è stronzo con tutti quelli che non hanno una media di 10, cosa impossibile" cerca di rassicurarmi Jaxon.

Inizio il test è abbastanza facile, ma troppo lungo per riuscire a finirlo. Dopo aver fatto due tratte, una cambiale "pagherò" e un assegno, mi manca la girata dell'assegno ma non faccio in tempo, suona e consegno.       

"com'è andata?" mi chiede Jaxon, "non tanto bene, non ho fatto in tempo a fare la girata dell'assegno, a te?",  "io l'ho consegnata in bianco, non vado molto bene in economia, anzi faccio proprio schifo, comunque adesso abbiamo la mia materia preferita geografia con la professoressa White, molto simpatica" dice prendendo il libro di geografia e un quaderno enorme pieno di appunti e di foto.

entra una signora bassa con un sorriso e inizia a parlare molto veloce, sembra dolce ma anche sbadata, ogni volta che si muove fa cadere un oggetto.

lancio uno sguardo a Jaxon che prende gli appunti con occhi felici come un bambino che gli regali una caramella.

quando suona la campanella dell'intervallo rimango seduta. 

"rimani dentro sempre all'intervallo?" chiedo a Jaxon " no, però oggi ho conosciuto una ragazza molto simpatica e io vado dove va lei" risponde "com'è nata la passione per la geografia, ti piace viaggiare?" chiedo curiosa "si mi piace molto viaggiare vedere come cambia la storia, le culture e le abitudini in diversi ambienti".

"Vieni, fammi vedere la scuola, la strega mi ha detto solo dov'è la classe ma io ho anche dei bisogni umani, come il cibo, dimmi che esiste una macchinetta" dico con i miei occhiuti da cucciola.

" si che c'è..." lo interrompo "lo dice solo perché voglio che lo dice o perché è la semplice verità, ti troverai con un braccia in meno se mi hai illusa" 

"esiste veramente la macchinetta con molte merendine e da bravo gentleman ti ci porto e offro io" dice ridendo "grazie mio eroe, come facevo senza di te" dico con sarcasmo.

  



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⏰ Ultimo aggiornamento: May 03, 2016 ⏰

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