Prologo

239 14 2
                                    

Il tichettio delle sue scarpe bianche risuonava per i corridoi freddi dell'edificio.

Era uno di quei suoni che ti restano impressi nell'anima, forse perchè, come in questo caso, era un suono inquietante, che significava una serie di avvenimenti.

Pochi avevano il permesso di essere rinchiusi tra quelle mura di salvezza e pochi riempivano quelle pareti di vita, se così si poteva chiamare.

Aprì la porta che conduceva ai laboratori e una serie di altri tichettii seguì il ritmo di quella melodia spaventosa.

Una varietà di scienziati erano seduti alle proprie scrivanie con gli occhi appiccicati allo schermo del proprio computer. Nessuno osava proferire parola, troppo occupati a preoccuparsi che i loro progetti giungessero ad una fine.

La WICKED, l'avevano chiamata, un'associazione che pur definendosi buona si era nominata malvagia. Da anni cercavano di migliorare un mondo che non aveva mai chiesto il loro aiuto, da anni non trovavano modi migliori se non sacrificare persone innocenti per una causa sconosciuta.

La donna si avvicinò all'ufficio principale dove stava seduto il suo collega fidato.

A differenza di ogni parete nelle vicinanze, quella stanza era colorata di un azzurro chiaro che non si allontanava comunque dal bianco circostante.

"E' tutto pronto?" la sua voce da donna seducente era ormai sparita, sostituita da quella di una dittatrice, comandante.

"Stanno preparando gli aerei, partiremo fra dieci minuti." il suo collega stava seduto sulla poltrona morbida, le scarpe sulla scrivania e i suoi lineamenti da ratto venivano rimarcati ogni volta che apriva bocca.

Sorrise soddisfatto del proprio lavoro e poi si alzò, avvicinandosi allo schermo principale della sala.

"Sono ancora così ingenui." si trattava di vita e di morte, eppure nella sua voce non si notava la minima preoccupazione.

"Presto saranno pronti." disse lei prima di uscire dalla stanza e ripetere lo stesso percorso per i corridoi freddi.

Raggiunse l'esterno dell'edificio e la rampa dell'aereo maggiore.

All'interno altri scienziati e piloti sedevano ai loro posti, pronti a partire.

Cinque minuti alla partenza.

Gli ultimi addetti al recupero entrarono nell'elivelivolo,mentre i piloti accendevano i motori uno dopo l'altro.

"Si sieda, signora Paige." un uomo le indicò una piccola sedia alla sua destra, lei ci si avvicinò e si fece legare stretta.

Iniziò il conto alla rovescia e Ava sentì una stretta al petto.

"E' per una buona causa." continuava a ripetersi, anche sapendo che poco era rimasto di buono.

L'aereo si alzò in volo, diretto a quella città fredda che avevano scelto.

Il momento del giudizio era arrivato.

*

Rimangono 2 minuti.

Troppe volte aveva sentito dentro la sua testa quella spaventosa voce metallica e fra poco non l'avrebbe più sentita.

Una folla di persone correva da una parte all'altra della città senza fermarsi, si percepiva l'arrivo delle tenebre da ogni angolo.

Thomas era interamente coperto dalla sua felpa, eppure il freddo gelido, che aveva caratterizzato quel luogo già dal primo giorno del loro arrivo, lo tagliava nel profondo facendolo camminare a fatica.

The Time Trials [In sospeso]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora