CAPITOLO 3
L'ho rivisto qualche volta in giro con la sua squadra ma la cosa migliore è stato l'hanno scorso che ci siamo trovati in ritiro nello stesso posto!
Ero maggiorenne da un po' di mesi, capite che quando una ragazza arriva alla maggiore età può benissimo andare a letto con chi gli pare e piace, non che non potesse farlo anche prima, ma non può più difendersi e denunciare per stupro l'altra persona.
La destinazione era Cavalese, tappa fissa per la sua squadra quando deve preparare competizioni importanti, ed io ero li con la mia squadra, in pieno agosto, ed era un agosto veramente caldo, e ci ritroviamo la nazionale. In realtà lo sapevamo, il mio allenatore conosce Simone Rossi, il loro allenatore e quindi ha deciso di portarci la a patto che noi ci fossimo allenate bene e non avessimo avuto nessun tipo di rapporto con loro.
Erano passati 3 anni dalla prima volta che avevo parlato a Fabio e appena mi vide arrivare così sorridente e felice di essere la mi riconobbe subito. Io appena lo vidi gli sorrisi, vedendo che lui faceva lo stesso con me, poi presi la mia roba dal pullman che ci aveva portato fin li e insieme alla mia compagna di stanza, Stefania, Stefy per tutti, ci avviamo verso l'ingresso dell'hotel, dove appunto c'era Fabio.
Ci avviciniamo sempre di più e lui continua a guardarmi allora dico a Stefy di andare a vedere la stanza e che io l'avrei raggiunta tra qualche minuto.
Fu lui a salutarmi per primo: "tu sei quella che a Padova, qualche anno fa, mi ha chiesto la foto vero?", ammetto che dopo questa affermazione rimango un po' sconvolta, non me l'aspettavo, però ci speravo. Gli avevo scritto qualche mail dicendogli chi ero, nella prima, e poi nelle altre gli raccontavo come andava con la mia squadra e lui mi dava consigli.
"Sì, ero proprio io, ma come hai fatto a riconoscermi? Cioè son passati 3 anni, è un bel po' di tempo" gli dico cercando di nascondere il mio imbarazzo.
"Da come una persona scrive si capisce il carattere e anche se non la si vede mai, al primo incontro si capisce chi è! Però potevi dirmelo che venivi qui! Insomma mi hai detto dell'operazione, com'è andata?"
"Diciamo tutto bene che è meglio, grazie"
Ebbene si, a luglio sono stata operata ad un ginocchio e ad agosto, esattamente un mese dopo sono in ritiro, anche se non potrei. Ma non mi alleno con loro, faccio una seduta al giorno, mattina o pomeriggio, e poi mi dedicherò a fotografare gli allenamenti della nazionale, ah no, anche della mia squadra. Li faccio entrambi che problema c'è?
"Beh allora ci becchiamo in giro?" dice sorridendo.
" Certamente, ora scappo che tra poco ho riunione di squadra" rispondo.
"Anche io, mi sa che dobbiamo andare alla stessa riunione"
Lo guardo un po' stupita. Come facciamo ad avere la stessa riunione? Cioè dai loro sono una squadra, diciamo importante, noi una misera squadretta del paese, una cosa così non può accadere. È una cosa che mi sono sempre sognata la notte, ma mai e poi mai avrei pensato che un sogno potesse diventare realtà.
Il mio allenatore ci passa a fianco guardandomi con aria accusatoria e mi fa segno di andare. So le regole, so che se vengono trasgredite mi aspetta doppio lavoro e nel mio caso sarà doppio lavoro tutto caricato sulle braccia.
Saluto Fabio velocemente e seguo Simone (il mio allenatore) che mi guarda con un sorriso che lascia a pensare qualsiasi cosa, ma soprattutto lui sa che Fabio è il mio idolo e quindi appena lo guardo male torna serio ed entriamo nella sala congressi dell'hotel, dove si tiene la riunione.
Ci sono quasi tutti, la maggior parte della nazionale è là, la mia squadra c'è tutta.
Nell'arco di 5 minuti arrivano anche i ritardatari, prendiamo tutti posto e attendiamo gli ordini dei due coach.
"Non mi perdo in chiacchiere, prima di tutto benvenute ragazze! Vi diremo subito come saranno suddivisi i vostri allenamenti in modo tale da non avere incomprensioni di qualsiasi genere.
Simone puoi dire tu il programma? Non riesco a trovarlo" Inizia a parlare l'allenatore della nazionale.
Ammetto che come inizio non è brutto, Mauro è molto diverso da come lo immaginavo. Appare sempre come una persona autoritaria, serio e di poche parole, diciamo uno importante. In realtà è come tutte le altre persone del mondo, un po' sbadato in questo caso, ma sempre un grande allenatore.
"Allora, la mattina iniziano le ragazze alle 8..."
"Simo è ingiusto! Questo vuol dire che ci dobbiamo svegliare alle 6? ma nemmeno se mi pagano!" lei è Alessia, l'attaccante più forte della squadra, tipa tosta che se deve dire le cose lo fa senza problemi.
"Ale silenzio. Ci alleneremo dalle 8 alle 9,30 in piscina principalmente, a volte capiterà in sala pesi oppure in giro per il paese come piace a noi. I ragazzi inizieranno alle 10 e finiranno intorno alle 11,30 circa. Pranzo, una bella dormita e poi allenamento dalle 17 alle 20 per i ragazzi e dalle 20 alle 22,30 per noi così vi abituate agli orari della palestra a casa..."
"No aspetta, abbiamo anche quest'anno la palestra a quell'ora? Spiegami come faccio a svegliarmi poi la mattina alle 6." Sara o meglio saretta per distinguerla da me, secondo opposto della squadra e una bravissima cuoca.
"Inizi ad abituarti. La sera coprifuoco a mezzanotte. "
"Se troviamo qualcuno fuori branda dopo quell'ora ne pagherà le conseguenze" aggiunge infine Mauro.
Siamo ad inizio agosto, dobbiamo restare qui fino a settembre e nemmeno una sera possiamo stare fuori di più?
"Giorni liberi ne abbiamo?" chiedo senza pensarci due volte, in fondo a noi non è stato mai detto cosa avremmo dovuto fare o cosa no. Fatto sta che dopo le mie parole si solleva una risata tra i ragazzi che non mi fa sentire in imbarazzo ma ci manca poco.
"Si Sara ne avrete, puoi andare in giro a locali se ne trovi qui" mi rassicura l'allenatore.
Sono un'amante delle feste, mi piace andare e divertirmi nei modi giusti, con gli amici giusti e nient'altro. Non serve ubriacarsi per divertirsi.
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Tra i fiori il ciliegio, tra gli uomini il guerriero
FanfictionPrima storiella che scrivo! Fatemi sapere cosa ne pensate