Okay, calma, saranno Ben e i suoi amici che mi prendono in giro... Aspettano che lo racconti alla mammina per spaventarmi. Beh, ormai sono abituata a questo tipo di cose, ma mi sembra che in questa storia non ci sia lo zampino di mio fratello...
"Quanto ci metti ad uscire? Lo sai sa quanto tempo ti ho aspettato?" disse Dylan.
"E se anche fosse? Devi per caso andare a casa di Melanie anche tu?" dissi di rimando, non volevo farlo sentire superiore, non che sia molto più grande di me, giusto 4 anni.
"Senti, a me non me ne frega di accompagnarti a casa per niente, lo faccio perché devo un favore a Ben, quindi non rompere: non mi interessa se tutti dicono che in prima superiore andavo dietro a Melanie... E se anche fosse stato? Adesso lei è diventata una... Mmmh... Non una brava ragazza per dirlo in poche parole"
"Te l'ha chiesto qualcuno di rivolgermi la parola?"
"Sali sul mio pick-up e taci"
Salii sul sedile posteriore, mi misi la cintura e stetti in silenzio aspettando un' altra sua replica.
Questa non arrivò finché non parcheggiò davanti casa mia.
"Qui, giusto?"
"Andiamo, pure i muri sanno che ogni sera vieni a prendere Ben e andate in giro... Fai pure finta di non saperlo?"
"Che diamine! Smettila di essere così scontrosa! T'ho pure fatto un favore e manco ringrazi!"
"Beh, grazie per la calorosa accoglienza"
Sbattei la porta più forte che potei, per rifordargli di non trattarmi più così... E poi sarei io quella scontrosa no?
Se ne stava ancora col sorriso sghembo ad aspettare che entrassi.* * * * * * * * *
Mi misi a studiare chimica, materia che odiavo in modo costante dalla prima lezione. Almeno parlasse di argomenti interessanti, parla di chimica organica e inorganica.
È sicuramente da aggiungere alle materie inutili.
Inoltre, il nostro prof adorava interrogare me perchè sottolineava la mia ignoranza in materia, non perché non studiassi, ma non mi applicavo. Non avevo voglia e non la capivo, non la potevo imparare almeno a memoria.
Decisi di prendere una pausa in fondo erano le 16.31, ne avevo abbastanza: era meglio prendere un brutto voto che rovinarmi il pomeriggio.
A un certo punto, provai un gran dolore all'osso temporale, specialmente nella zona destra. Si tratta dell'osso laterale destro del cranio, ma io adoro dare un nome scientifico alle cose quotidiane. Non mi reputo secchiona, quelli sono peggio.
Avrei chiamato mia madre o qualcun altro della mia famiglia a prendermi un oki task dalla scatola dei medicinali se qualcuno fosse stato a casa, ma non c'era nessuno. Ero costretta ad andare da sola.
Non riuscivo a reggermi in piedi, non riuscivo a pensare alla ragione del mio dolore improvviso. Ogni passo mi faceva un dolore atroce alla testa, perché spostavo il suo peso da una gamba all' altra. Cominciai a vedere i mobili sdoppiati. Sperai di non svenire, sarebbe stato un fatto terribile: chissà cosa sarebbe successo a mia madre quando fra 2h sarebbe tornata a casa dal lavoro.
Mi sembrò di stare meglio e infatti arrivai a stento e misi rapidamente in bocca il contenuto di un oki task.
Aspettai l'effetto per alcuni minuti, ma il mio malessere peggiorò in modo graduale. Smisi di sentire i suoni del passaggio delle macchine sulla strada. Le allucinazioni cominciarono a prendere possesso della mia vista, non vidi piú la razionalità. Avevo la nausea, non ne potevo più: mi sembrava di stare in bilico fra li svenire e restare lucida.
Il medicinale non faceva effetto... E se dovessi aumentare le dosi? Mi sarò assuefatta. Sperai che fosse la paranoia del momento, cioè quando pensi a una conseguenza affrettata formulata principalmente dalle condizioni negative in cui ti trovi.
All'improvviso il malessere cominciò ad affievolirsi, riesco a sentire il telefono che sta squillando.
"Pronto mamma?"
"Amore, fra un'ora sono a casa, vuoi venire dal parrucchiere con me?"
"Va bene"
"Allora fatti trovare pronta"
Mi sembrò che la chiamata mi avesse portato a uno stato fisico migliore di prima, non so come mai.
Guardai l'ora: erano le 16.32.
È impossibile, da quando cominciai a star male era passato solo un minuto?
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Apro una breve parentesi: le idee per questa storia mi vengono sotto la doccia (non chiedetemi perchè) e in genere sono inspirate a fatti quotidiani... Ciò che riguarda la scuola anch'esso è inspirato a fatti quotidiani ovvero ciò che faccio a scuola, ad esempio oggi il prof di tecnologia ci ha parlato dei materiali organici e inorganici.
Scusatemi, se ho aspettato tanto a postare la storia, ma per molto tempo non ho saputo cosa scrivere. Talvolta l'inspirazione ci mette tanto ad arrivare. Comunque vi assicuro che il prossimo capitolo sarà piu lungo.

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Memory
ParanormalJessie trascorre una vita tranquilla in una piccola città emarginata nel sud degli Stati Uniti, almeno così sembra. Suo padre non l'ha mai visto e non ne possiede nemmeno una foto. I suoi fratelli maggiori Ben e Steven sono i più popolari a scuola...