Capitolo 1.

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HARRY'S POV

Mi ritrovo qui, in questo bar, come ogni pomeriggio da due mesi a questa parte. Sono seduto al solito tavolino, vicino alla grande vetrata, intento a scrivere sul mio taccuino di pelle rovinata. Sto scrivendo l'ennesima poesia, che nessuno mai leggerà e rimarrà anch'essa intrappolata in questo piccolo diario, forse per sempre.

Scrivo di tutto ciò che cattura la mia attenzione. Dal canto degli uccellini a primavera, al tramonto, fino a lei.

La prima volta che la vidi, fui catturato all'istante. Iniziai a scrivere di lei, dal primo momento in cui mise piede in questo bar.

Magari è sempre stata una cliente abituale, ma dato che frequentavo da poco il bar, non potevo saperlo con esattezza. Oppure potrebbe essere stato il fato a mandarmi un angelo così bello. Forse perchè ha visto quanto io abbia sofferto in questi anni, per amore, decidendo di ricompensarmi con lei.

In questi due mesi ho scritto di come immagino il suo carattere. Ho scritto dei suoi occhi castani, con delle pagliuzze gialle, delle sue labbra color ciliegia, per via del rossetto che usa. Di ogni cosa che la riguarda.

Non ho mai avuto un contatto ravvicinato, non so nemmeno il suo nome. Ma non per timidezza, non sono proprio il tipo. Solo, era sempre in compagnia e avrei sicuramente fatto la figura dell'imbranato, se fossi andato li, inventandomi una scusa per parlarle.

Sto scarabocchiando l'angolo della pagina del mio taccuino quando, il familiare suono del campanello al di sopra della porta, mi porta ad alzare la testa, puntando il mio sguardo verso la porta.

Eccola.

E' davvero bella.

I suoi capelli castani, le ricadono in piccole onde, sulle spalle.

"Due caffè"ordina, sedendosi poi al tavolo, poggiando la borsa sulla sedia in parte a lei, togliendosi poi il cappotto e appoggiandolo sul retro della sedia su cui è seduta. Si sfrega le mani, facendo in modo di scaldarle almeno un po', data la temperatura fredda che c'è al di fuori del bar.

Distolgo lo sguardo da lei, per riportarlo sulla pagina vuota davanti a me, iniziando a scrivere qualcosa.

"Oh Angelo, i tuoi occhi esprimono felicità, quella che a me manca da fin troppo tempo. I tuoi capelli, mossi come le onde del mare, si posano candidi sulle tue spalle."

Il campanello tintinna ancora, ma questa volta non alzo la testa dal taccuino, troppo impegnato a scrivere.

"Nathalie!"urla una ragazza, il che mi porta a distrarmi ancora una volta da ciò che sto facendo.

"Debby, ciao!"urla lei.

Si chiama Nathalie.

Nathalie.

Il cameriere porta al loro tavolo, i caffè ordinati in precedenza, mentre loro continuano a chiacchierare. Non posso fare a meno di guardarla.

Senza dare nell'occhio, inizio ad origliare la loro conversazione, facendo finta di annotare qualcosa sul mio taccuino. So che non è corretto farsi gli affari degli altri, ma voglio sapere di più sul suo conto per poter perfezionare le poesie con altri dettagli che la riguardano.

"Allora, come procedono i preparativi per il matrimonio?" le chiede la sua amica.

Che cosa? Matrimonio?

In questo momento, è come se il mondo mi stesse crollando addosso. No, non può sposarsi.

Chissà chi è il suo ragazzo. Chissà se la rende felice.

"E' ovvio che la rende felice, altrimenti non ci si sposerebbe" dice il mio subconscio. Beh, in effetti non ha tutti i torti.

"Di male in peggio. Non riesco a trovare un wedding planner per organizzare il tutto." le spiega, triste "chiedono sempre cifre molto alte e non riusciamo a permettercelo."

Un momento...

Ho un'idea.

E se mi fingessi un wedding planner, cosi da poter passare del tempo con lei e conoscerla?

Così magari scopre che il suo ragazzo, in fondo, non è adatto a lei? Riuscirei a conquistarla a quel punto?

Sono sempre stato quel ragazzo che, per conquistare la ragazza che gli interessava, le mandava i fiori. Oppure la invitavo a cena o in un bar a bere qualcosa. Non sono di certo un dongiovanni ma, in questo caso, occorre utilizzare un metodo diverso da tutto ciò.

Non voglio che si sposi.

Sono sicuro che il ragazzo con cui sta adesso, non è quello giusto.

"E saresti tu quello giusto, vero?" chiede, ancora una volta, il mio subconscio.

Questo non lo so, ma tanto vale provarci.

Senza pensarci due volte, mi alzo, dirigendomi al loro tavolo, richiamando l'attenzione con un colpo di tosse.

"Ciao" le dico, grattandomi il retro del collo, a disagio. "Non vorrei sembrare un ficcanaso ma, non ho potuto fare a meno di ascoltare la vostra conversazione e, ho sentito che stai cercando un wedding planner" le dico, dondolandomi sui talloni dei miei stivali consumati.

"Si, ne ho bisogno e anche urgentemente. Ne conosci per caso qualcuno?" chiede, scrutandomi con i suoi grandi occhi castani.

"Beh si. Ce l'hai davanti, tesoro."

Tesoro? Davvero?

Mi sorride ampiamente, invitandomi a sedere accanto a lei. Mi chiede il nome della mia agenzia e ora, non so proprio cosa inventarmi.

Bene Harry, ora ci sei dentro. Inventati qualcosa.

Ma poi, mi ricordo che ho un amico che fa davvero il wedding planner, così le comunico il nome della sua agenzia, facendola passare per mia.

"Courtner" le dico, scrivendole l'indirizzo su un foglio del mio taccuino, per poi strapparlo e consegnarglielo.

"Posso passare domani mattina verso le 10?"

"Ma certo, allora ti aspetto" le sorrido, congedandomi e tornando al mio tavolo per prendere la mia tracolla. Ripongo dentro la mia penna e il mio taccuino ed esco dal bar, dopo aver pagato.

Ora devo solo convincere Michael a lasciarmi libero il suo studio, domani.

A passo svelto,raggiungo la sua agenzia e suono il campanello due volte, vedendolo poi aprirmi con un sorriso.

"Hey Harry, cosa ti porta qui?" chiede, facendomi spazio per poter entrare "per caso devi sposarti?"

"No" ridacchio "Mi serve un favore e solo tu puoi aiutarmi"

"Fammi indovinare. C'entra una ragazza, vero?" chiede, riuscendo a scoprire subito, le carte in tavola.

"La più bella che io abbia mai visto." commento "Si chiama Nathalie"

"E io cosa dovrei fare?" chiede, perplesso.

"Dovresti prestarmi il tuo studio, perchè potrei essermi inventato di essere un wedding planner per aiutarla ad organizzare il suo matrimonio che, cercherò di sabotare, e verrà qui domattina alle 10. Perfavore" gli spiego,pregandolo e sorridendo al pensiero di poter passare del tempo con lei, vedendo poi la mandibola del mio amico, toccare quasi terra.

"Non ti ci vedo fare il wedding planner, nemmeno per finta" ride "ma, se lei ti piace cosi tanto, ti aiuterò volentieri amico."

Buonasera!x
Ecco il primo capitolo di questa nuova storia:)
Sinceramente? Non so proprio come possa essere venuto..mi aspetto molto da questa storia, nel senso, mi piace l'idea..solo spero di svilupparla al meglio.
Anche se, non so come possa essere venuto questo capitolo...mi ci sono impegnata molto..quindi, spero davvero che vi piaccia.x

Questo capitolo è dedicato alla mia Rob,che mi da sempre una motivazione per continuare a scrivere.
Grazie di cuore amor.x

All the love.x
Sara♥






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