Chapter 23: Killin'it
Dopo essere ritornati a casa, Michael si assentò per poco, dato che era andato a prendere il necessario per la notte a casa sua.
-Ho avuto questo micro blocco qualche giorno fa, mi ha mandata del tutto nel panico- ammise Lune portandosi la tazza sulle labbra.
-Hai mai avuto il blocco dello scrittore?- le chiese Michael curioso.
Lune scosse la testa. -E spero ardentemente di non averlo. Il solo pensiero di non riuscire più a scrivere qualcosa mi farebbe impazzire-
-Non penso che accadrà, hai milioni e milioni di idee- le rispose lui con un sorriso.
Lune rise -ora anche tu sei condannato a sopportarmi come fa Tyler- disse.
-Non mi dispiace come cosa. Almeno hai iniziato a parlarmi senza tenermi più nulla nascosto- rispose.
Lune poggiò la tazza sul tavolo, avvicinandosi subito dopo al ragazzo, poggiando la testa sul petto. Tutta quella vicinanza le era mancata veramente tanto.
La mano di Michael andò sui capelli di Lune, glieli allontanò dal viso, mentre le dava un candido bacio sulla nuca.
La mano di Lune invece, che era poggiata sul fianco di lui, si mosse, accarezzandoglielo dolcemente.
-Stephan ha provato ad avvicinarsi nuovamente?- le chiese.
-No- rispose subito lei. -Victoria?-
-No-
Lune alzò lo sguardo, nell'esatto momento che Michael lo abbassava. Entrambi si guardarono negli occhi. Un scambio di sguardi che durò poco, dato che Michael chiuse gli occhi, pronto a interrompere quella distanza e Lune sembrava più che felice di quella scelta.
Quando le loro labbra s'incontrarono, il cuore di Lune sembrò più libero e nel sentire che finalmente era lui ad approfondire, i suoi battiti aumentarono.
Il bacio non faceva che diventare sempre più inteso, finché Lune non si ritrovò sdraiata sul divano, con la figura di Michael sopra di se.
A differenze delle prime due volte, voleva veramente poter andare oltre. Le sue mani andarono sulle spalle del ragazzo, avvicinando di più il suo petto al proprio.
E dalle spalle, raggiunsero il colletto della camicia che portava sopra quella maglietta, insinuando le mani all'interno per privarlo di quell'indumento.
Le labbra di Michael nel fra tempo si erano spostate alla sua mandibola, andando verso il collo, dove non persero tempo a marchiarla.
Quando la camicia di Michael fu tolta e le mani del ragazzo si insinuarono sotto la maglietta della rossa, Lune portò le mani sul petto ti lui allontanandolo delicatamente.
-Aspetta- disse in un sussurrò.
Sarebbe stata una menzogna dire che quell'interruzione non aveva deluso Michael.
Portò i suoi occhi verdi a lei, che gli sorrise, mentre si portava seduta. Lui la imitò.
Lune portò una mano sulla guancia di Michael concedendogli poi un bacio a stampo.
-Andiamo in camera- li sussurrò, facendolo sorridere.
La ragazza si alzò subito dal divano, dirigendosi verso la camera. Quando si voltò per vedere se Michael la stava seguendo, lui aveva portato le sue braccia a circondarle i fianchi.
-Aspettami capelli rossi- le sussurrò all'orecchio.
Lune si voltò portando le sue mani a circondargli il collo.
-Non scappo- disse con il suo stesso tono.
Il sorriso che comparve sulle labbra di Michael era diverso da quelli che Lune era abituata, ma la faceva veramente impazzire.
-Sarà meglio per te- il naso di lui sfiorò quello di lei, prima che loro labbra s'incontrassero nuovamente.
Le mani di Michael dai fianchi di Lune scivolarono in giù, facendo sussultare dalla sorpresa la rossa, posandosi poi sulle cosce di lei, che afferrò saldamente prima di alzarla con uno scatto.
Il viso di Lune era a pochi centimetri da quella di Michael.
-E ora?- lo provocò lei, mentre il suo dito sfiorava il suo labbro inferiore.
Michael sorrise. -Ora fidati di me- le disse.
E sorridendo a sua volta, la rossa annuì, come a volergli far capire che lei si fidava.
Quando arrivarono in camera, Il ragazzo adagiò Lune, con una delicatezza che lei non si sarebbe aspettata, sul letto.
-Siamo a uno a zero- disse Michael mentre sfiorava il suo naso con quello di Lune, in un bacio all'eschimese.
-Per cosa?- chiese lei.
-Tu mi hai già tolto la camicia- le fece notare.
-Oh- disse, divertita, Lune capendo.
-Penso di dovermi rifare-
Le mani del ragazzo andarono ai bordi della maglietta di Lune, che tolse in un attimo, soffermandosi a scrutare il suo corpo. Non si era affatto sbagliato, fin dal principio.
Quando anche la rossa lo privò della maglietta, Michael nascose il viso nella cavità del collo di lei, concedendole dei dolci baci, arrivando fino al petto, dove sentì i veloci battiti del cuore di Lune.
-Hai paura?- le chiese guardandola negli occhi.
La sua mano andò su quella di lei, intrecciò le dita e strinse forte.
-Io...- Lune boccheggiò alla ricerca di qualcosa di giusto da dire.
-Dimmi la verità- disse gentilmente Michael.
-Lo desidero, cavolo se non lo desidero- quella frase fece ridere Michael.
-è solo che...ho un ricordo butto e doloroso della mia prima volta. È la seconda opzione a spaventarmi di più- ammise.
Lo sguardo di Michael da triste, divenne comprensivo.
-Fidati di me- le disse dandole un bacio sulla fronte, che sembrò calmare tutti i sensi della rossa, che si abbandonò del tutto.
* * *
In un mac, accanto ai vecchi uffici della writer's dream, alle otto di sera si presentò un cliente insolito.
Hope in quel momento stava servendo una coppia, perciò il ragazzo si diresse verso l'altra ragazza.
-Salve. Cosa vuole ordinare?- chiese con fin troppo entusiasmo la collega di Hope.
-Sarei alquanto indeciso-
La familiarità di quella voce, fece alzare di scatto lo sguardo a Hope, che vide a poca distanza da lei, Calum, che stava guardando cosa poter ordinare.
Penny, la collega di Hope, si portò con le mani sul banco, sporgendosi fin troppo verso il ragazzo. Calum alzò lo sguardo verso di lei, che li sorrideva in modo tutt'altro che innocente.
-Se vuoi posso aiutarti- disse Penny, facendo venire voglia a Hope di tirarle un hamburger in faccia.
-Certo- le rispose Calum, stando chiaramente al suo gioco e facendo solo aumentare la rabbia di Hope.
La castana difatti finse un colpo di tosse, che attirò gli sguardi di entrambi su di se.
-Oh...ciao Hope- la salutò Calum come se l'avesse appena notata.
Hope si avvicinò a entrambi.
-Ciao- salutò. -Ti serve una mano?- chiese.
-Lo sto aiutando io, non preoccuparti- le disse Penny, guardandola come a volerle dire "sloggia, l'ho visto prima io".
-Penny abbiamo bisogno di una mano qui- disse un ragazza che serviva al take away.
-Tranquilla, arriva Hope. Si è appena libera- rispose, rivolgendo un sorrisino alla castana.
-Già- disse Hope con un sorriso tutt'altro che divertito. -Ma prima...- si voltò verso Calum, li fece cenno di avvicinarsi, con il dito, seppur confuso il ragazzo l'accontentò.
Hope si sporse di più verso il bancone e prendendolo per la giacca, non ci pensò due volte a far combaciare le loro labbra, lasciando Penny sconcertata e Calum incredulo.
Si allontanò concedendo un gran sorriso al ragazzo.
-Bentornato- gli disse, rivolgendo poi un occhiata a Penny, che sembrava avercela con lei.
* * *
L'unica cosa che svegliò Lune quella mattina, fu il suono del suo cellulare, che non la voleva sapere di smettere di suonare.
Di malavoglia aprì gli occhi, trovando davanti a se, il viso, profondamente addormentato, di Michael.
Un risveglio come quello non le dispiaceva affatto.
Dato che il cellulare stava continuando a suonare, Lune si voltò a prenderlo. A chiamarla era Hope.
-Pronto- rispose a voce bassa.
-Eccoti finalmente! È da ieri sera che sto provando a chiamarti, si può sapere che fine hai fatto? E a casa? Non c'è nessuno? Sono qui da mezz'ora-
-Cosa?- chiese Lune allarmata.
Guardò l'orologio sul comò e per poco non le venne un colpo erano le otto e mezza. Era in ritardo per andare a lavoro.
-Merda!- disse alzandosi di scatto e prendendo i suoi vestiti li indossò velocemente.
-Non mi dire che devi andare a lavoro. In più dove sei?- le chiese l'amica al telefono.
-A casa. E non sono sola- rispose sempre a voce bassa la rossa.
-Con...oh mio dio! Dimmi che è come penso- disse tutta felice Hope.
Lune alzò gli occhi al cielo, uscendo di corsa dalla camera per andare verso la porta d'ingresso che aprì subito. Hope era sulla soglia e le stava sorridendo ampiamente.
-Entra- le disse Lune.
Hope non se lo fece ripetere due volte. Quando entrò si guardò introno.
-Stavate dormendo?- chiese.
-Si. E io sono in un ritardo bestiale. Ti dispiace se corro a farmi una doccia? Possiamo parlare mentre vieni con me ok?-
-Vai pure. Preparo il caffè- le disse Hope.
-Grazie- Lune corse nuovamente in camera, per prendere dei vestiti puliti e andare verso il bagno.
Quando Michael aprì gli occhi e si voltò alla sua sinistra, notò di essere solo nel letto.
Si portò seduto guardandosi introno. Rimase per qualche minuti in quella posizione, decidendosi poi ad alzarsi e prendere la borsa, dove aveva i vestiti di ricambio.
Quando uscì dalla camera, guardò il corridoio, vuoto.
-Lune- chiamò.
La porta del bagno si aprì di scatto, facendogli vedere la ragazza già vestita e con i capelli raccolti in un tuppo ordinato. Aveva lasciato qualche ciocca caderle delicatamente sul viso appena truccato.
-Buon giorno- salutò lei, uscendo dal bagno e andandogli incontro. Li concesse un bacio a fior di labbra.
-Buon giorno a te- le rispose lui.
-Ehi! Qui la colazione è pronta!- urlò Hope per farsi sentire.
Michael guardo verso la cucina e poi verso Lune.
-è arrivata da poco- si giustifico.
Il ragazzo sorrise. -Non ti preoccupare- le disse.
Insieme raggiunsero la cucina dove c'era Hope, che aveva versato il caffè in tre tazze differenti.
-Dov'è Tyler?- chiese Hope.
-Da Alan- rispose Lune prendendo la sua tazza e porgendo l'altra a Michael.
-Buon giorno- lo salutò Hope con un sorriso da chi la sapeva lunga e beccandosi un occhiataccia da Lune, che stava a significare un "smettila".
-Giorno- le rispose il ragazzo.
-Alan eh? Ma non abita con i suoi?-
-Pare che siano fuori- rispose Lune, portandosi la tazza fra le labbra.
-Si saranno divertiti un sacco-
A Lune per poco non andò di traverso il caffè, mentre Michael accennava una risata per la schiettezza e sincerità della ragazza.
-Hope!- disse indignata la rossa, divertendo ulteriormente entrambi.
* * *
Lune aveva provato a coprire il suo ritardo, andando a portare il caffè a Spancer, facendole anche qualche complimento sui capelli. La donna l'aveva ringraziate e le aveva sorriso e quando Lune aveva pensato di avercela fatta, Spacer aveva parlato:
-Questo non cambia il fatto che dovrai recuperare il tuo ritardo rimanendo un ora in più-
E quando Lune l'aveva guardata incredula, Spancer aveva aggiunto.
-Ogni computer ha un programma che mi permette di vedere quando accedete e quando vi disconnettere. Purtroppo tu sei fra le persone che amo controllare di più-
-La cosa è alquanto raccapricciante- aveva aggiunto la rossa, facendo ridere Spancer, che l'aveva mandata subito a lavorare.
Lune non si lamentava mai del suo lavoro, le piaceva, ma rimanere un ora in più quando il suo ragazzo era appena ritornato, proprio non le andava giù.
-Ehi Lune-
La ragazza sobbalzò dalla sorpresa, voltandosi subito, con una mano sul petto.
Barry sembrava stupito di averla spaventata. Cercò di non ridere.
-Santo cielo, Barry. Ti pare il modo? Mi hai fatto prendere un infarto- disse.
Il ragazzo, divertito, alzò le mani a mo di resa.
-Mi dispiace- disse.
-Dal tuo sorriso non si direbbe- commentò Lune. -Sei negli uffici della writer's dream, per..?-
-Mi serve una mano- ammise Barry entrando del tutto, fra quei separé.
-Di una Lune versione?-
-Ex segretaria di Spancer. Non hai idea di quanto lei e Clark insieme siano micidiali. Un giorno di questi morirò-
-Oh povero- disse Lune portando una mano sul suo braccio e fingendosi dispiaciuta.
-Mi stai prendendo per il culo vero?-
-è così ovvio?- chiese divertita, beccandosi un occhiataccia da parte di Barry. Ma quando scoppiò a ridere lui sembrò seguirla a ruota.
Oramai Lune e Barry erano diventati veramente amici. Il fatto che lui fosse il segretario di Clark li aveva permesso di legare con Lune e farsi aiutare, molto spesso da lei, dato che era l'unica della writer's dream che conosceva.
-Un ora in più?- le chiese, mentre entrambi raggiungevano la saletta caffè.
-Si. Ho fatto tardi stamattina e lei sene accorta- ammise Lune sconfortata.
-Traffico?- chiese Barry.
-No, mi sono svegliata tardi e non succede mai- era alquanto imbarazzata.
-Capita. Io quando andavo a scuola ero perennemente in ritardo-
Lune si voltò a guardarlo, rendendosi di sapere poco su di lui.
-Quanti anni hai?- chiese.
Quella sembrava quasi l'ultima domanda alla quale volesse rispondere.
-Quanti me ne dai?- provò.
-Potresti avere la mia stessa età, o essere di un anno più grande di me-
Barry andò verso la macchinata, inserendoci le monetine e premendo il pulsante dell'espresso.
-Allora?- chiese Lune.
La macchinetta in quel momento fece scendere il bicchiere con il cucchiaio e lo zucchero, iniziando l'erogazione del caffè.
Barry si voltò con un sorriso verso Lune.
-Sono lusingato nel sapere che mi dai massimo vent'anni, ma ne ho venticinque- ammise.
La mascella di Lune per poco non toccò il suolo.
-Tu mi prendi in giro- disse indicandolo.
-Mai stato più serio-
-Non puoi avere venticinque anni. Guardati- disse indicandolo da capo a piedi.
Barry fece spallucce, nel momento che la macchinetta annunciò di aver completato il suo lavoro.
-Caffè?- chiese.
-Sono troppo sorpresa per qualsiasi cosa- rispose.
-Avanti, offro io-
Lune accennò una risata.
-Posso farti una domanda?- chiese Lune, dopo aver accettato la sua offerta.
-Spara- disse Barry, premendo nuovamente il bottoncino dell'espresso.
-Sei l'unico all'interno della capitol records che si è avvicinato a me di sua spontanea volontà. Senza dovermi parlare di lavoro o darmi foglio da far firmare a Spaner. La mia domanda è...perché?- chiese.
La faccia che assunse Barry, pareva di un colpevole che era appena stato scoperto.
-Sapevo che la scusa della fotocopiatrice non avrebbe funzionato-
Lune inarcò un sopracciglio.
-Ora, prima che tu mi prenda per uno stolker o un ragazzo al quale non importava conoscerti, dico che non è così e che ti reputo veramente una mia carissima amica-
-Cioè?-Lune voleva arrivare dritta al punto.
-Ho una sorella più piccola. Lei è tipo una tua fan sfegatata e quando ha saputo che tu avresti lavorato qui mi ha pregato di avere un autografo e...-
-Tu non me l'hai mai chiesto- disse Lune. Le faceva piacere sapere che la sorella di Barry era una sua fan.
-Hai la minima idea di quanto potesse essere imbarazzante chiedertelo senza doverti spiegare tutta la storia-
-Barry non me la sarei presa. Guarda il lato positivo, grazie a tua sorella ci siamo conosciuti e siamo diventati amici- disse.
-Lo saremmo diventati lo stesso- le disse porgendole il caffè.
-Forse. Ma sta di fatto che l'addetto alla fotocopiatrice mi ha subito fatto capire che era un ragazzo simpatico-
Barry le sorrise.
- - -
-è semplice il motivo per cui Clark ha fatto certe scelte- disse Michael.
Era a casa di Lune, sdraiato sul divano.
La rossa aveva appena finito di lavare i patti.
-Se magari sai spiegarmi anche cosa succede fra Hope e Calum te ne sarei grata- disse Lune raggiungendolo.
-Questo penso che sarà un mistero irrisolvibile-
Lune si lasciò cadere pesantemente sul divano, sedendosi, infine di sdraiò accanto a Michael, che abbassò lo sguardo verso di lei.
-Non li capisco. Si piacciono, ma poi non si parlano, poi si baciano, si comportano come amici e poi si rignorano. Io non ignoro qualcuno che mi piace-
-A no?- la stuzzicò il ragazzo.
-Era diverso- disse Lune puntandogli il dito sul petto.
-Sarebbe?-
-Non pensavo che potessi provare qualcosa nei miei confronti. Pensavo che ti interessasse solo qualcos'altro- ammise guardando il soffito.
-Avevi paura che facessi la stessa cosa del tuo ex?- le chiese con voce bassa Michael.
-Non so nemmeno se posso definirlo tale, data che tutta la nostra relazione è stata una farsa-
-Perché l'ha fatto?- Michael non capiva.
-Aveva come amiche ragazze che non mi sopportavano. Pensava che aiutando loro si sarebbe anche divertito, perciò sono stata una delle sue tante prede. Ma lasciamo perdere il passato- si portò seduta, guardandolo e non riuscendo a non trovarlo meraviglioso.
-Si starà mangiando le mani ora- provò Michael.
-Sinceramente...- iniziò Lune, abbassandosi e portando una mano sul petto del ragazzo. I loro visi distavano di pochi centimetri, si guardavano negli occhi ed entrambi sorridevano con la consapevolezza del prossimo gesto. -Non m'importa di cosa possa pensare lui o altri- sussurrò, prima di far combaciare le loro labbra.
In quel esatto momento la porta d'ingresso venne aperta, Lune si distanziò velocemente, ed essendo vicino al bordo, finì per cadere per terra.
Tyler rimase fermo sulla soglia, con la mano ancora sul maniglia e Alan dietro di se. Michael si era portato di scatto seduto, guardando verso Lune, che si era alzata poggiandosi sui gomiti.
-Che cavolo ci fai per terra?- chiese Tyler.
Lune boccheggiò per degli istanti belli e buoni. Guardò verso Michael che sembrava solo divertito da quella scena, entrambi scoppiarono a ridere, lasciando i due ragazzi solo più confusi.
* * *
Lune quel giovedì entrò, come di consueto oramai, dentro gli uffici della capitol records. Aveva dei fogli in mano.
-Tu, Barry Adams, mi sei debitore- disse raggiungendo il ragazzo, che era di spalle, portando i fogli davanti al suo viso.
Il ragazzo che sembrava star lottando con la stampante guardò i fogli davanti ai suoi occhi, prima di sgranarli.
-Come hai fatto ad averli?- chiese voltandosi incredulo verso di lei.
-è bastato un genio dell'informatica e un accordo, che implicava un mese intero di lavaggio delle scale dell'appartamento. Di solito io e Tyler abbiamo i turni...perciò puoi capire quando ho fatto solo per aiutarti-
Barry le sorrise ampiamente.
-Lune sei fantastica- disse abbracciandola si scatto, lasciandola da prima sorpresa, ma facendola sorridere subito dopo.
-Mi hai salvato. Tu non hai la minima idea di quanto questi documenti servissero a Clark...prima che la fotocopiatrice li divorasse- guardò i fogli che aveva n mano ancora incredulo.
-Grazie-
-Figurati!- disse lei.
-Vado da lui- disse muovendo dei passi per raggiungere l'ufficiò di Clark. -Sai cosa...- disse voltandosi -ti offro il pranzo-
-Non ce ne bisogno. Ora sbrigati-
Lui alzò il pollice non riuscendo a smettere di sorridere a e correndo verso l'ufficio.
Lune si voltò verso la fotocopiatrice. Clark aveva detto che non l'avrebbe cambiata finché non si sarebbe rotta del tutto.
Si guardò introno e vedendo che tutti erano impegnati a lavorare, aprì la parte anteriore dell'oggetto. Ci inserì la mano con l'intento di privarlo di qualcosa, così l'avrebbero finalmente cambiata.
Ma sembrava che nulla volesse staccarsi. Lune utilizzò più forza.
-Lune-
Quando alzò lo sguardo per vedere chi l'avesse chiamata, l'oggetto si staccò e la rossa perse l'equilibrio cadendo, miseramente per terra.
Quando alzò lo sguardo, incrociò quello confuso e preoccupato di Luke. I suo occhi, però, andarono subito all'oggetto che aveva fra le mani, anche quelli di Luke.
-Posso spiegare- disse subito Lune.
-Hai appena violentato una fotocopiatrice?- chiese il biondo alzando un sopracciglio.
-Uccisa...penso- preciso.
-Perché?- chiese avvicinandosi verso di lei e porgendole una mano, per aiutarla ad alzarsi.
Lune accettò, sperando vivamente che solo Luke l'avesse vista cadere.
-Questa fotocopiatrice ha fatto fuori il lavoro di molti dipendenti qui dentro, me e Barry compresi. Dato che Clark non voleva cambiarla, perché la reputava ancora integra...-
-Hai deciso di porre fine alla sua vita. Sei un assassina!- la prese in giro il biondo.
-Ma finiscila- disse Lune spingendolo giocosamente.
-Ora, sai dove posso nascondere le prove del mio reato?- chiese alzando l'oggetto.
-Che roba è?- chiese Luke esaminandolo.
-Non ne ho la più pallida idea. Spero solo qualcosa di estremamente importante-
-Sta arrivando qualcuno- disse Luke, notando una donna raggiungere quella saletta con dei fogli in mano.
Lune nascose l'oggetto dietro la schiena, mentre Luke chiudeva lo sportello della fotocopiatrice.
Uscirono subito da quella stanza, e mentre stavano per raggiungere gli uffici della writer's dream, videro il carrello della signora delle pulizie. Lo sguardo di Lune s'illuminò
-No- le disse Luke.
Lune si limitò ad alzare gli occhi al cielo, prima di buttare il piccolo oggetto grigio dentro la pattumiera, allontanandosi subito.
-Non ti senti una criminale?- le chiese il biondo.
-Mi sento un supereroe in realtà-
Luke sospirò scuotendo la testa.
-Comunque, ti stavo cercando- le disse portando un braccio a circondarle le spalle.
-A si? Come mai?- chiese Lune alzando il viso per poterlo guardare negli occhi.
-Mi sento offeso capelli rossi, vuoi parlare con me solo tramite messaggi?-
Lune rise scuotendo la testa.
-Certo che no Lukey. Forza, vieni nel mio ufficio- disse in modo solenne, facendo divertire anche il ragazzo.
- - -
Quando fu l'ora di pranzo, Lune era ancora dentro quel separé insieme a Luke. Stavano parlando, mentre lei svolgeva le solite mansioni e rideva ai racconti del ragazzo.
-Ehi Lune!- da dietro quel separé comparve Barry. -Oh. Ciao Luke-
-Ehilà- lo salutò con un sorriso il biondo mentre si muoveva su quella sedia girevole accanto alla rossa. Proprio quest'ultima si voltò verso Barry.
-Si?- chiese.
-Stavo per...lascia stare- disse poi.
-No, dimmi pure- insistette lei, ma Barry scosse la testa.
-Hai saputo l'ultima?- chiese cambiando subito argomento.
-Cioè?- chiese.
-La fotocopiatrice è andata. Morta- Barry passò una mano sul collo, per enfatizzare meglio l'ultima parola. -Clark ne ha ordinata una nuova. Alla capitol records stanno progettando di aprire uno spumante per festeggiare - rise nel dare l'ultima notizia.
Lune guardò Luke che già lo stava facendo, scoppiarono a ridere subito.
-Che...vi prende?- chiese il moro.
-Quella fotocopiatrice aveva più vite di un gatto- disse Lune ancora ridendo.
-Che lei ha dovuto uccidere senza pietà- aggiunse Luke divertito quando lei.
Barry capì, alzò le sopracciglia sorpreso.
-Sei stata tu?- chiese.
Lune alzò la mano destra, dove un unghia finta era andata.
-Mi ero rifatta ieri le unghie- disse mettendo il broncio e facendo ridere anche il moro.
-Domani ti offro il pranzo, non si discute- disse indicandola.
-Amo il cinese- rispose con un gran sorriso la rossa.
-E cinese sia-
Luke guardò lei e poi Barry, ripeté l'azione due volte, sperando vivamente di sbagliarsi.
* * *
-Con Lune come va?- chiese Luke sedendosi sul divano accanto a Michael, che stava facendo una partita con Calum.
-Alla grande, perché?- chiese con un sorriso sul viso.
-Nulla di che, oggi sono andato a trovarla a lavoro e ho visto che ha stretto un sacco amicizia con Barry-
Michael mise in pausa, facendo sbuffare Calum.
-Ti sono sembrati strani?- chiese.
-Normali. Solo che... non lo so-
-Sentite a parer mio non c'è da preoccuparsi minimamente- disse Calum intromettendosi. -Lune è del tutto pazza di Mikey. Barry è gentile con tutti ed è fidanzato. Semplicemente hanno lo stesso carattere e vanno d'accordo-
Michael ora si voltò verso di lui.
-Ne sei certo? Ultimamente la loro amicizia ha insospettito anche me- ammise il rosso.
-Pensi che Lune possa tradirti? Sei serio?- Calum alzò un sopracciglio scettico.
-No- rispose. -Non lo so...- aggiunse subito dopo sospirando.
-A me non sembra il tipo- disse Ashton, era seduto nell'altro divano con il computer in grembo.
-Ora, sono fatti vostri e sai che non amo intromettermi nella tua vita sentimentale. Ma pensi davvero che dopo che siete stati a letto insieme lei possa tradirti?- chiese il moro guardando l'amico.
-Che?- chiese Luke alzando lo sguardo, lo stesse fece anche Ashton.
-Che sono quelle facce?- chiese Michael guardando i due.
-Vuoi due... Lune?- chiese poi.
-è la mia ragazza- disse Michael non capendo il perché reagisse in quel modo.
-Si ma...è così...piccola e innocente- rispose.
-è più grande di te-
-Sai cosa intendo-
Michael rise divertito.
-A proposito, com'è stat...- Calum non riuscì a completare che Luke parlò nuovamente.
-Alt! Fermi, non voglio sentire. È tipo la mia migliore amica, non credo di reggere certi discorsi su di lei. Grazie al cielo non me ne ha parlato-
Quella reazione causò risate generali. Perché Luke parve talmente comico e scandalizzato.
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English love affair.// Michael Clifford
FanfictionLune è una giovane scrittrice, trasferitasi a Londra per poter inseguire il suo sogno. Presto si troverà a dover scrivere la biografia di una delle band più famose del momento. Per poter essere il più reale possibile, ha bisogno d conoscerli, venend...