*il giorno dopo*
Doccia fatta.
Camicia stirata.
Scarpe lucidate.
Profumo messo.
iPhone preso.
Sono a posto, pensó Harry soddisfatto mentre si passava un'ultima volta le mani fra i capelli per aggiustarli al meglio.
Louis si sarebbe presentato sotto casa sua da lí a qualche minuto e dire che era ansioso era un eufemismo.
Si sentiva letteralmente morire.
Milioni di farfalle girovagavano liberamente per il suo stomaco, facendogli salire un groppo in gola che trovava difficile riportare giú.
Tutto questo aumentó quando sentí il clacson di una macchina e si affacció dalla finestra per vedere un Louis sorridergli incitandolo a scendere.
Prese un grosso respiro chiudendosi la porta alle spalle e volando letteralmente per quelle due rampe di scale, quasi non si rompeva un piede.
"Hey, bellissimo!" La voce di Louis rieccheggió nel piccolo abitacolo in modo dolce, senza nessun secondo fine come lo aveva sentito parlare al bar.
"Ciao." Harry sorrise nervoso, strofinandosi le mani mentre si metteva seduto sul sedile. Louis lo guardó un secondo con un piccolo sorriso sul viso e pensó fosse stupendo, anche se un pó troppo agitato.
"Beh, uhm, dove.. Dove andiamo?" Chiese il riccio guardando fuori dal finestrino, era cosí imbarazzante per lui tutta quella situazione.
Insomma, si trovava con il suo ex del liceo in una macchina, diretti ad un appuntamento che si sarebbe potuto trasformare benissimo in una catastrofe. Cosa poteva esserci di peggio?
Louis ridacchió, facendo scivolare la sua mano sulla coscia di Harry.
Immediatamente quest'ultimo sentí una scarica di brividi scorrergli per la schiena e chiuse gli occhi beandosi del contatto, gli era sempre piaciuto quando Louis lo toccava e non lo faceva da tempo.
"Andiamo in un piccolo ristorantino, nulla di eccezionale. Scusa, non ho molti soldi da poter spendere." Disse imbarazzato ed Harry lo tranquillizzó, dicendogli che era tutto apposto.
"Se vuoi posso pagare io, penso che quei soldi ti servano per qualcos'altro e davvero non voglio farti-" Cominció ad aggiungere ma un Louis sorridente mentre scuoteva la testa in disaccordo lo fermó.
"Sempre logorroico! E comunque é tutto okay, piccolo. Non preoccuparti." Gli sorrise ed annuí, ormai arreso.
"Posso confessarti una cosa?" Chiese poi e Louis lo guardó curioso.
"Adoro quando mi chiami piccolo, so che un giorno fa ti ho detto che forse stavamo correndo troppo ma no, lo adoro davvero."
"Mi fa piacere, piccolo." Disse Louis rivolgendogli un occhiolino prima di scendere dall'auto seguito dal riccio."Molto carino questo posto, mi sto sentendo in colpa." Disse Harry ridacchiando nervoso mentre sfregava le mani sui pantaloni neri aderenti.
Louis lo trovava fottutamente eccitante stretto in quel tessuto che lo fasciava perfettamente ma in una serata come quella non poteva prendersi il lusso di aspettarsi che Harry sarebbe andato a letto con lui.
Le cose sarebbero venute da sé, non aveva nessuna intenzione di forzare la situazione.
Alla fine Louis si riprese dai suoi pensieri e guardando confuso Harry poggió la sua mano su quella del piú piccolo, stringendogliela.
"Perché?"
"Perché a fine serata pagherai tutto tu e questo posto non é come hai detto, nulla di eccezionale, é una vera e propria reggia, odio lasciare le persone pagarmi le cose, soprattutto cosí costose!"
Louis rise genuinamente mostrando le sue rughette sotto gli occhi che tanto mancavano ad Harry.
"Piccolo, davvero non c'é problema. Fidati di me se ti dico che va tutto bene."
Harry non rispose, lasciandosi cullare dalle carezze sulla sua mano da parte di Louis e dal sorriso che gli stava ora rivolgendo.
Non poté dire niente a riguardo e complimentarsi con lui per il suo sorriso in quanto un cameriere accorse al loro tavolo, prendendo le ordinazioni.
Entrambi ci misero un pó piú del dovuto a scegliere cosa prendere e non potettero ignorare il fare annoiato del signore in un elegante completo nero e con un grembiule vinaccio.
"É passato tanto tempo, cosa hai fatto in questi anni?" Chiese Louis, guardando Harry abbassare il capo e mordersi il labbro prepotentemente.
Era passato davvero tanto tempo, e in tutti quegli anni lui non aveva fatto altro che pensare a Louis, ma mai lo avrebbe ammesso ad alta voce.
"Ho girato tanti bar da solo o con i miei amici, sono stato con alcuni ragazzi conosciuti lá.. Nient'altro."
Louis sorrise leggermente annuendo, il pensiero del suo Harry con altri ragazzi lo stava lacerando dentro ma non poteva di certo biasimarlo, lui era scappato con l'amante quando stava ancora con lui.
Si sentiva una merda.
"Scommetto che i ragazzi conosciuti erano baristi, giusto?"
Harry sorrise imbarazzato, nascondendo il viso fra le mani, per poi concordare annuendo.
Era vero, e gli aveva conquistati nello stesso modo di Louis.
Lo faceva sempre ogni volta che vedeva un ragazzo carino lavorare dietro il bancone, amava il loro modo di agitare lo shacker, muovendo la mano su e giú cosí velocemente da farglielo venire duro al solo guardarli.
"Stesso metodo delle scritte nel bagno?"
"Non sempre, alcune volte usavo la scusa della macchina che non partiva alla fine della serata." "Wow, hai imparato a sedurre in questi anni eh?" Louis ghignó, cercando di reprimere la gelosia che gli scorreva nelle vene. "Beh, dopo che sono stato lasciato mi sono dovuto rimettere in gioco." Mormoró Harry, abbassando la testa e cominciando a fissare le loro mani sinistre intrecciate quando Louis si morse il labbro.
Nel frattempo i piatti erano arrivati e i ragazzi erano quasi alla fine della cena quando la mano di Louis lasció quella di Harry.
"Scusa, mi sento un pó strano." Ammise il piú grande, strofinandosi la mano destra sul collo.
Lo faceva sempre quando era nervoso e Harry ricordava questa cosa alla perfezione.
"Non preoccuparti, tu dici comunque che, magari non lo so... Quando..." Harry cercó di formulare una frase di senso compiuto ma quello che uscì dalla sua bocca furono solo un mucchio di parole senza leganti fra loro.
Louis ridacchió a quel comportamento, invitandolo poi a continuare a parlare.
"Intendevo, oh cazzo Louis. Quando ti sentirai meno strano pensi che potresti riprendere la mia mano?" Louis rise ancora di piú, guardando il ragazzo soffrire in attesa di una risposta che il liscio non gli diede.
Chiese prima il conto, pagó e poi portó Harry fuori dal ristorante, fermandosi affianco alla sua macchina.
Solo all'ora si rese conto di quanto la differenza di altezza fosse veramente elevata e, alzando gli occhi al cielo, estrasse una sigaretta dal suo pacchetto.
In tutto ció il ragazzo riccio guardava ansioso Louis, sperando ancora in una risposta.
"Ti daró la mano, solo dopo che avró fumato la sigaretta. Devo schiarirmi le idee, i tuoi flirt mi hanno confuso, pensavo davvero di saper pulire bene i bagni." Il liscio sbuffó e, ormai arrivato a metá sigaretta dopo
aver sputato il fumo tutto in faccia ad Harry, guardó quest'ultimo che aveva sul viso un espressione disgustata.
"Non ti piace il fumo?" Harry scosse la testa energicamente aggiustandosi poi il cappotto leopardato.
Quel capo d'abbigliamento era terribile ma nonostante tutto Louis non riusciva a smettere di trovarlo fottutamente bello, c'erano momenti in cui non gli sembrava reale.
"Ora, mia principessa, vuole riprendermi la mano?" Louis sorrise e Harry borbottó qualcosa di incomprensibile, afferrandogli poi la mano che gli stava porgendo.
Ogni volta che lo sfiorava si sentiva vivo, quelle erano le stesse identiche sensazioni che provava 7 anni fa e un pó questa cosa gli dava fastidio, gli dava fastidio il fatto di aver continuato a dare amore a una persona che lo aveva tradito ma proprio non riusciva a farci nulla, ormai si era arreso alla certezza che il suo cuore era proprietá di Louis.
"É presto, non so.. Vuoi fare qualcos'altro?" Harry gli sorrise leggermente, dondolando le loro mani incastrate l'un l'altra perfettamente, Louis lo trovava adorabile.
"Non so, vuoi venire a casa mia? Magari ti offro un caffé."
"Oddio sí, certo che vengo! Aspetta, intendevo, non lo so se ho altro da fare, non penso... Credo di poter venire, certo, sí." Louis sorrise nervosamente e Harry si trattenne dal non scoppiare a ridergli in faccia, non aveva mai visto cosí il suo ragazzo e in quel modo gli piaceva ancora di piú, era cosí dolce.
"Quindi é un sí, mh? Dai, metti in moto che ti indico la strada." Sorrise Harry.***
"...Ho studiato per un periodo all'universitá di Parigi ma quando mi sono accorto che non faceva proprio per me ho preferito lasciar perdere, dedicandomi di piú alla vita da casalingo." Louis sorrise ampiamente davanti a un caffé ancora fumante preparato dal suo Harry, in quel momento si trovava a casa sua, la quale, secondo lui, era accogliente da cima a fondo.
"Non sei mai stato uno che amava lo studio, a quanto ricordo."
"Tu invece sí peró, che fine ha fatto il mio secchione?"
"Una brutta fine dopo quel giorno."
Automaticamente il sorriso sul viso di Louis sparí, lasciando spazio a un broncio che interí Harry.
"Hey, scherzavo. Solo, non avevo voglia di studiare piú."
"No, tu non scherzavi Harry."
Il ragazzo piú piccolo sospiró, giocando con i suoi anelli alle dita.
"Senti, non ti nego il fatto che dopo l'accaduto io sia cambiato un pó ma davvero non era mia intenzione darti la colpa di tutto. Sono cosí felice che ora tu sia qui, seriamente."
Louis gli rivolse un piccolo sorriso, prendendo a giocare con i ricci di Harry che era seduto affianco a lui.
"Io sono felice che tu mi abbia accettato dopo quello che ho fatto."
Dopo questa appoggió la testa sulla spalla di quello che considerava ancora il suo ragazzo, circondando la sua vita con un braccio e stringendolo leggermente.
"Non avrei mai spinto via la persona che amo, Lou."
"Sono un totale disastro, tu ci tenevi e ci tieni cosí tanto a me e io sono riuscito solo a rovinare tutto."
"Smettila di darti le colpe, ora ci vedi? Sai come siamo messi? Con te che mi stringi e mi fai sentire di nuovo vivo.
Sei una persona troppo bella, sia interiormente che esternamente, per farti pesare questa cosa a vita. Adesso guardami." Harry poggió due dita sotto il mento di Louis, costringendolo ad incrociare il suo sguardo.
"Ti amo Louis. La mia prima vera cotta sei stata tu." Louis sorrise, sentendo le guance andare a fuoco sotto lo sguardo insistente del piú piccolo.
"Ti amo anche io, Harry. Sono stato benissimo."
"E la notte é ancora giovane, LouLou."
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¡Good job! »L.S.
FanfictionSequel: NOT A Good Job! Cover by: @fiveHeroes_ Cosa succederebbe se un amore adolescenziale finito male fosse destinato ad incontrarsi anni dopo tramite delle scritte nei bagni di un bar? Louis!25 anni, nuovo barista del Blue Moon e addetto alle pul...