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Il mondo spezza tutti quanti e poi molti sono forti nei punti spezzati.

E.Hemingway


Le porte scorrevoli gli si aprono davanti e Liam entra in uno dei luoghi che gli è più familiari al mondo, per molti è un luogo triste, dove si trova sofferenza e dolore, per lui invece è un po' il sinonimo di salvezza e vita.

Sì, ovviamente ha sofferto lì dentro, perché uno che dal momento in cui viene al mondo entra ed esce da un ospedale, non può non aver sofferto, ma grazie a quel posto ha vissuto molto e anche molto bene.

Saluta le infermiere alla reception e si dirige verso l'ascensore, tanto il reparto di urologia è lì da quanto ne ha ricordo. Entra con disinvoltura e si siede davanti alla porta numero cinque del reparto e sapendo di essere in anticipo prende il cellulare e si mette a controllare gli appuntamenti, scrive un messaggio a Harry e senza che se ne accorga, è il suo turno.

- Liam, prego! Tocca a te! - Liz è sicuramente la sua infermiera preferita, ha lunghi capelli castani e dei semplici occhiali neri dietro cui tende a nascondersi un po'. Le sorride con dolcezza e lei ricambia, mentre lo lascia entrare e - Il dottore arriva subito! Tutto bene, vero? - gli appoggia una mano sulla spalla e lui annuisce - Il solito! - la porta gli si chiude alle spalle e come di consuetudine si accomoda in una delle due sedie di fronte alla scrivania.

Passa qualche minuto e poi la porta si riapre, lasciandolo spiazzato, non è il dottor Asher ad entrare, ma un ragazzo molto più giovane, non è molto alto, un po' di barbetta incolta, i capelli color castano chiaro e un paio di ammalianti occhi azzurri - Buongiorno, lei è il signor Payne, giusto? - allunga la mano verso Liam e la sua bocca si schiude senza lasciar uscire nessun suono, si perde per un secondo in quegli occhi, non sono solo azzurri, hanno tante piccole sfumature, in alcuni punti più chiare, in altri più scure, che gli ricordano la terra vista dallo spazio.

Lo sente stringere la presa sulla sua mano, come se cercasse di richiamarlo a lui con velata educazione, così scuotendo la testa torna in se - Ehm, sì! E lei è? - chiede confuso.

- Oh, il dottor Tomlinson! - sorride e il suo viso si illumina di una luce strana ma speciale, che infonde sicurezza - Il dottor Asher si trova ad una conferenza fuori città, per qualche giorno lo sostituirò - spiega, andando ad accomodarsi. Prende la cartella che ha davanti e la sfoglia un po', guardando di tanto in tanto Liam, che sembra stare seduto sulle uova, tanto è teso.

- Spero non sia un problema! - dice ad un certo punto, così dal nulla, cogliendolo alla sprovvista.

- N-no. No! Affatto! - a Liam sembra così giovane, non può avere molti anni in più di lui, anche se sul suo viso c'è qualcosa di vissuto e misterioso. Non rispetta i suoi canoni, non è uno dei soliti ragazzi che piace a lui, non è alto e longilineo, non ha un'aria da cattivo ragazzo e non rispecchia i canoni che Liam cerca in un ragazzo, eppure ha qualcosa, un qualcosa che gli fa battere il cuore forte e un sorriso che lo lascia incantato, portandolo ad arrossire senza controllo, solo al pensiero di cosa ci sia sotto quel camice.

- Perfetto! Allora si spogli pure! Procediamo con la visita! - fa un sorrisetto e indica con gli occhi il separé accanto a loro.

- C-certo! - il separé è solo una formalità, ci si nasconde solo per smorzare la carica sessuale che proverebbe spogliandosi davanti a quel ragazzo, cerca di prendere dei bei respiri profondi, intimando alle sue parti sensibili di stare al loro posto per non fargli fare brutte figure, ma quando esce si copre con le mani i boxer, giusto per sicurezza.

Safeness | LiLoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora