IV

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-Dimmi: tu chi credi nel destino? -

- Che intendi dire? -

- Al destino che ci ha fatto incontrare -




Louis si sveglia di soprassalto in preda alla nausea fortissima, la testa gira nonostante sappia di essere nel letto e possa sentire l'odore di Liam tra le lenzuola.

Era un po' di tempo che un sogno come quello non bussava alle porte della sua mente, rendendo una notte bellissima, un incubo spaventoso.

Ogni dannata volta che qualcosa inizia a toccarlo, gli incubi ripartono sempre, non c'è modo di scampare a quella condanna; tutto ciò lo inquieta.

Da una parte ci sono i ricordi della parte di notte che ha trascorso sveglio fra le braccia del suo ragazzino, dall'altra c'è la parte più oscura, apparsa appena ha chiuso gli occhi, la parte che lo spaventa e che odia essersi dovuta mescolare alla magia di Liam.

Decide di contare sulla prima parte della notte per trovare la forza di aprire gli occhi.

È già metà mattina, l'incubo è durato molto più di quello che pensava, per questo ringrazia di avere il turno pomeridiano.

Si gira verso l'altra parte del letto e non trova Liam, il panico si impossessa di lui, le mani che iniziano subito a tremare.

Non gli interessa di essere nudo, si alza di scatto e corre in bagno, gli occhi che vagano per il pavimento non trovando niente. Tira un sospiro di sollievo, torna in camera, si veste velocemente e va in cucina.

Anche lì tutto in ordine, vede la caffettiera sopra il fornello e mentre si versa del caffè ancora tiepido nella tazza, il citofono suona facendolo sobbalzare.

Liam apre la porta, trovandosi davanti il piccolo Cam e sua madre, la petulante e iper protettiva ragazza madre che ha una cotta per lui da sempre. Ogni volta che porta il suo piccolo a casa del castano, finisce per iniziare a parlare a ruota libera, mettendo in imbarazzo suo figlio e l'insegnate.

- Basta mamma! Dai Liam, è tardi, andiamo a cantare! - il bambino gli tira la mano, guardando male sua madre.

- Oddio sì, scusatemi, ci vediamo fra due ore, amore! Ciao Liam! -

Chiudono la porta e insieme ritornano nell'aula canto, rimanendo basiti davanti ad una scena che non aspettavano di certo.

Louis è seduto al pianoforte, indossa la tuta grigia di Liam, gli sta larga nelle spalle e si gonfia un po' sulle caviglie per l'eccessiva lunghezza, eppure non è quello a colpire il castano, è il suo sorriso, gli sguardi che rivolge a tutta la classe, mentre loro ricambiano ridendo e scherzando.

- Dai Lou, suona ancora! - dice Margot.

- Ok, voi due sedetevi accanto a me, e tu e tu - indica Mike e Jem, senza sapere i loro nomi - ai lati, ognuno conti fino a tre e prema i propri tasti.

Tutti ridono felici ma appena le mani piccole e affusolate di Lou iniziano a suonare, cala il silenzio, ognuno fa quello che gli è stato insegnato, chi suona e chi canta e alla fine, dopo l'ultima nota, è l'applauso di Liam a scuotere la stanza.

- Liam perché non ci hai mai detto di avere Louis? - i bambini chiedono insieme.

- È un nuovo acquisto? - chiede Cam ancora accanto a lui.

- Forse... - sorride. Spinge la lingua in avanti e lascia intravedere i denti mentre guarda Louis, visibilmente in imbarazzo. Ha i capelli più spettinati del solito e un viso sbattuto, ma in modo così sexy che Liam non può far altro che fissarlo intensamente, sperando che Louis capisca tutto quello che vorrebbe dirgli, che vorrebbe baciarlo e averlo di nuovo in quel letto ancora disfatto al piano di sopra.

Safeness | LiLoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora