Capitolo 3

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POV'S ALEX

Erano passati 3 giorni da quando Giuly si era trasferita accanto alla mia casa e le cose tra di noi andavano per il verso giusto. É una ragazza dolce e simpatica ma so che sotto sotto ha qualche segreto. Come ogni mattina andai a prenderla a casa per poi andare insieme a scuola. "Buongiorno riccia"la salutai ironicamente baciandole una guancia, mi rivolse uno sguardo truce e poi mi sorrise."Giorno spilungone" la presi sotto braccio e ci incamminammo verso la scuola; " Stavo pensando... questa sera esce al cinema un film che mi piacerebbe vedere..."la guardai scettico per poi chiederle "che film?" Lei riprese a parlare "dicono che è una bomba! È un film d'azione e dato che so che a te piace molto questo genere di film ho pensato di invitarti... che ne dici? Vamos?". Feci finta di pensarci e poi le risposi" certo piccola, però ti avverto! Offrirai tu!" Lei scoppiò a ridere "ah questi ragazzi d'oggi, sono proprio dei galantuomini" stavolta fu il mio turno di scoppiare a ridere e per enfatizzare le sue parole le presi la mano e le dissi "chiedo scusa per il mio essere maleducato madame, non capiterà più" e la scortai all'interno del cortile della scuola, lei ridacchiò e assumendo una voce seria rispose "scuse accettate my lorde" e scoppiammo a ridere come due imbecilli mentre entravamo in quella prigione.

Ero contento di aver incontrato una nuova persona qui a scuola, stava diventando tutto molto monotono.

"Giuly, torno subito, ho dimenticato il libro di matematica nell'armadietto, vado a prenderlo,tu va avanti, ci incontriamo nell'atrio"
"Ti accompagno"
"Non ti preoccupare, vado da solo, se il libro di matematica mi dovesse prendere a morsi, chiedo aiuto." dico facendo una battuta.

Tutti erano in classe, la campanella era suonata da poco, i corridoi erano vuoti.
Poco prima di girare l'angolo del corridoio per andare verso l'armadietto, sentii delle suppliche.Ma forse mi sbagliavo erano solo voci.
Mi affacciai per vedere se c'era qualcuno. E proprio lì, vicino l'armadietto, c'era una ragazzo, fermato da un'altro più grosso di lui con un gomito. "Lasciami, stare! Cosa vuoi da me?"
"Fammici pensare un momento! Forse ho voglia di romperti questo bel faccino che ti ritrovi" senza pensarci su due volte uscì dal mio nascondiglio e urla "Ehi! Lascia stare quel ragazzo! Ma cosa ti salta in mente?!" Mi avvicinai ai due e puntai i miei occhi in quelli verdi dell'aggressore...era Henry O'Brien il bullo della scuola. Si girò verso di me e con un ghigno stampato sulla faccia disse" altrimenti cosa fai? Vuoi picchiarmi?" Lo guardai senza mai distogliere lo sguardo "non vedo dove sia il problema" scoppiò in una fragorosa risata per poi rivolgersi al ragazzo che teneva ancora appiccicato all'armadietto "hai sentito finocchio? Abbiamo un paladino, un eroe" sghigniazzò scuotendo la testa, lasciò andare il ragazzo e tirò un pugno sull'armadietto, vicinissimo alla testa del ragazzo che spaventato a morte si lasciò cadere contro quelle mura. Guardai lui per poi spostare lo sguardo su O'Brien che si stava avvicinando minacciosamente a me "mi fate ridere" disse dandomi una spallata e andandosene. Mi accovacciai vicino al ragazzo e accarezzandogli la testa gli chiesi "stai bene?" aveva gli occhi puntati sul muro e scorsi alcune lacrime rigargli le guance. Non ottenni nessuna risposta così feci un secondo tentativo "Ehi, tranquillo è finita..", "non è per niente finita... non finirà mai" mi sedetti accanto a lui e gli circondai con un braccio le spalle, gli sorrisi e gli dissi più sicuro che mai "ti aiuterò io, lo giuro" finalmente distolse lo sguardo dal muro bianco per poi puntare lo sguardo su di me e fu lì che tutto iniziò... da quel preciso momento fui consapevole che non sarei stato in grado di vivere senza quegli occhi... quegli occhi neri come la pece che nascondevano un dolore troppo grande da portarsi da solo sulle spalle e decisi che avrei condiviso parte del suo dolore pur di vederlo felice. "Perché fai questo?" lo guardai incapace di dare una risposta sensata così mi limitai ad alzare le spalle e passargli il pollice sulle guance per eliminare i residui di lacrime dal suo viso. Distolsi lo sguardo dalle sue labbra e dissi "comunque io mi chiamo Alex" lui semplicemente disse "Nick" rimanemmo per un po' in silenzio poi esclamai "sai Nick, mi piacerebbe vederti sorridere" lui mi guardò sbarrando gli occhi e sussurrò "sembri un maniaco" lo guardai facendo un ghigno "e chi ti dice che io non lo sia davvero?" e fu lì che tutte le mie incertezze svanirono... mi regalò un sorriso da mozzare il fiato accompagnato da un' affermazione che mi lasciò interdetto per alcuni secondi "sei troppo dolce e gentile per essere un maniaco" e si... ero proprio cotto a puntini!

POV'S GIULY
"Ehi, dove ti eri cacciato? Non sei più tornato. Che c'è il libro di matematica ti ha morso? " dissi scoppiando in una fragorosa risata.
"Divertente la mia riccia" disse sorridendo.

"Allora Alex, pronto per il cinema?" dissi.
"Certo andiamo." mi rispose pensieroso.
Mi dispiace mentirgli, ma dovevo farlo, altrimenti non sarebbe mai venuto a vedere un film drammatico insieme a me. Per ogni cosa triste scoppio a piangere. Sono molto sensibile. Ho portato un pacco di fazzoletti con me per prevenire. Ok, no, forse ne ho portati due, ma cosa posso farci? La vita mi ha donato il dono della della sensibilità.

Quando arrivammo al cinema, mandai Alex a comprare qualcosa da mangiare, mentre io facevo i biglietti per il film, che avremmo dovuto guardare!"
"Ho preso 2 buste di pop corn, spero che bastino." disse con un sorrisetto.
"Vieni andiamo, sala 1"
Prendiamo posto.
Il film stava per cominciare, non vedevo l'ora.
"Alex, spero che ti piaccia Colpa delle stelle"
"Cosaaaa? Ma stai scherzando?" urlò. E tutti si girarono per vedere da dove proveniva l'urlo.
"Dai, Alex, ci stanno guardando tutti, non urlare" rise. "Se te lo avessi detto non saresti venuto"
"E questo lo chiami film d'azione?" disse indicando lo schermo.
"Si?"
"Per questa volta hai vinto tu riccia, ma non mi ingannerai di nuovo!" disse mettendo il broncio ed incrociando le braccia divertito.

Ogni tanto durante il film, mi giravo a guardarlo. Sembrava sovrappensiero. O forse si era solamente addormentato con gli occhi aperti perché il film, non gli piaceva affatto.

POV'S ALEX

Giuly, mi aveva ingannato e a pensarci, mi viene da ridere.
Non ero riuscito a guardare nemmeno una piccola parte di quel film anche se non mi piacesse. Non facevo altro che pensare. Pensare e pensare a lui.

Nick! Quel nome è bellissimo, ma anche pieno di dolore.
Lui è un ragazzo omosessuale, come me tra l'altro, ma a differenza mia ha avuto il coraggio di dirlo, di farlo sapere a tutti. Io, non credo avrò mai la forza di farlo. Sono troppo timido. Ma soprattutto ho paura. Ho paura che tutti i miei amici, mi guardino in modo diverso, come se non fossi lo stesso di sempre. Ma gay o meno rimarrò sempre io, Alex Enderson!

La speranza è l'ultima a morireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora