III

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Niall lo aveva travolto, letteralmente.

Non aveva avuto nemmeno il tempo di riordinare le idee che si era ritrovato il biondo attaccato come una piovra addosso.

Sbadigliò rumorosamente prima di rendersi conto che probabilmente non doveva essere da solo in casa.

Sbatté le palpebre stropicciate dalle sue mani prima di guardare Niall accigliato e dirigersi nella sua stanza da letto.

La trovò vuota ed il suo cuore risalì in gola agitato. Delle macchie di sangue ricoprivano le lenzuola ed il piumone, come se qualcuno ci fosse morto lì sopra. E rabbrividì a quel pensiero, perché il ragazzo era parso davvero morto quella notte.

Lo aveva preso fra le braccia e se n'era preso cura con dedizione; lo aveva osservato e studiato, adorato la sua pelle nonostante le macchie a ricoprirla.

Quasi deluso di non vederlo lì, fece per ritornare da un Niall sospettoso, prima di rendersi conto che la sua canotta e la sua felpa fossero ancora lì, in un angolo a puzzare di sangue e sudore.

“Harry?” lo richiamò il biondo, riportandolo finalmente alla realtà. Solo in quel momento si voltò e gli fece un sorriso, solo per non insospettirlo.
“Perché oggi non c'eri?” domandò, a quel punto il riccio guardò l'orologio e si rese conto di aver perso tutte le lezioni.

Si morse le labbra con fare sadico e si diede dello stupido mentalmente. Non aveva nemmeno messo la sveglia talmente era stato occupato quella notte. Di solito non ne aveva bisogno, certe volte si svegliava ancor prima della sveglia stessa, ma quella notte era stata lunga e dura. Non era riuscito a chiudere occhio, veramente, fino a che il sole non si era fatto vivo timidamente fin dentro casa.

“Credo di non aver sentito la sveglia” fece stralunato, come se fosse appena sceso dalle nuvole.

In effetti era così, si sentiva completamente stordito dagli eventi che avevano popolato la sua notte.

“Nottata brava, eh?” lo prese in giro alzando le sopracciglia con fare eloquente.

Harry sbuffò e scoppiò a ridere, accendendo poi la macchina del caffè per riprendersi da quello stordimento.

“Sai che Liam prima ha visto il suo bel cameriere? Non ho ben capito cosa sia successo, ma si è scusato o una cosa del genere” riprese, rubandogli i biscotti dalla mensola.

Harry lo guardò semplicemente scivolare verso il tavolino e rifocillarsi dei suoi amati biscotti.

Gli sorrise, poi ripensò al perché non fosse stato con Liam quella sera e gli si strinse lo stomaco.

Come stava? Si era ripreso?

Il desiderio si fece più prepotente che mai; desiderava rivedere quella tela sporca di colori sbagliati.

“Credo gli abbia dato buca. Comunque, devo fare una doccia, aspetti un attimo qui?” riprese con un piccolo sorriso. Una bella doccia fredda gli avrebbe di sicuro risvegliato i sensi ed i muscoli intorpiditi. E lo avrebbe anche aiutato a fare più chiarezza.

Niall annuì e tirò fuori il suo cellulare dalla tasca per poter messaggiare con chi chissà chi, lasciandolo in pace.

Quando andò in camera e si chiuse la porta alle spalle, la prima cosa che notò fu il suo disegno. Si accinse a raccoglierlo e un piccolo tuffo al cuore lo fece sussultare.

Era stato macchiato di sangue ai bordi, come se qualcuno ci avesse messo le mani sopra. Ed il pensiero che fosse stato proprio il ragazzo gli metteva addosso agitazione pura.

I See Your true colors (And That's why I love you)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora