Capitolo 3

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Avevo Gli occhi chiusi e respiravo aria consumata in un luogo chiuso e più tentavo di fare forza per potermi alzare più sembrava che non potessi muovermi.

Decisi Di aprire gli occhi.

Non Cambiò molto, il buio era di nuovo intorno a me e in quel momento speravo davvero di essere mortai che quindi questo era l'inferno. Ma questo non è l'inferno di cui tutti parlano,non c'è fuoco o anime che si lamentano,c'è soltanto una distesa di nero. Forse è proprio questo l'inferno,un luogo di solitudine e di infelicità dove la tristezza regna sovrana.

La mia intuizione si rivelò sbagliata quando qualcuno sbatte una porta non troppo distante.

Socchiusi gli occhi tentando di riconoscere chi avesse aperto quella porta,avrei voluto alzarmi da quella maledetta sedia e sputare in faccia a chiunque si fosse presentato davanti ai miei occhi.

Avevo un gran mal di testa, un dolore al fianco insopportabile e il corpo indolenzito. Probabilmente era sera.

I Passi dell'uomo echeggiavano nella stanza buia, fin che non si mostrò.

I Miei muscoli captarono l'allarme appena i miei occhi incontrarono i suoi color caramello. Mi fissava con un ghigno visibile. Zayn.

"Ti sei svegliata, piccola" si abbassò all'altezza della sedia per guardarmi intensamente negli occhi, come per sfidarmi.

"1-non chiamarmi piccola, 2- fottiti, 3- o mi lasci o ti do un calcio in quella specie di stuzzicadenti che ti ritrovi al posto del cazzo"sbraitai nervosa, provavo un odio spudorato verso quella bestia.

Lui grugnì "Brutta puttana, non ti permetto di parlarmi così"mi tiro i capelli, ma non mi lamentai, il dolore fisico passa, e se pensava che con la violenza avrei smesso di ribellarmi, beh si sbagliava di grosso.



"Puttana tua madre." ribattei senza farmi troppi problemi. Non aveva molta scelta. Se voleva uccidermi che lo facesse, avrebbe perso lui cadendo in tentazione alla mie suppliche, se mi avesse tenuto in vita, il mio carattere lo avrebbe fatto impazzire.

Gli Insulti non mi facevano ne caldo ne freddo, ne ero indifferente.

Mi Tirò un schiaffo in piena guancia, facendo girare il viso verso sinistra. Il rumore fece eco nella stanza buia, mentre la mia guancia inizioò a pulsare con velocità.

Si Avvicinò al mio viso, a pochi centimetri dal mio viso.

"Chiedimi Scusa" mi disse "ora" mi fissava, e negli occhi si vedeva odio verso di me, eccome se si vedeva.

"Oppure...?"Tenni il suo sguardo rispondendo semplicemente.

Il suo sguardo divenne di fuoco, la mia coscienza mi diceva di chiedere scusa e di farla finita, ma ciò significava abbassarmi al suo volere e non lo avrei mai fatto. Mai. Non rispose e più tardi avrei capito perché.

Qualcuno Entrò nella stanza, lentamente e in silenzio.

Un Corpo maschile e snello si presentò davanti ai miei occhi. Alto Robusto e decisamente affascinante.

"Louis per favore slega la ragazza e portala il salotto, penso che debba imparare a fare l'ubbidiente" fece poi un cenno al ragazzo appena entrato.

"Conpiacere Zayn" si formò un sorrisino beffardo su quel viso che potrebbe essere scambiato per un angelo.

Un Coltello fuoriuscì dalla tasca di Louis e le sue mani caldetagliarono le corde dietro di me. Il piccolo rumore rompeva il silenzio che c'era in quella stanza spoglia.

Penso Che voi siate molto molto stupidi" dissi io quando fui liberata.Mi alzai di scatto e strappai il coltello dalle mani di quello sporco essere poi indietreggiai.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 23, 2015 ⏰

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