Ti accompagno a casa

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Louis pov

Il tempo si è fermato, vedo solo lui.
Ma poi, un forte flash ci fa sobbalzare, tutti e due.
Ci giriamo, la testa che mi gira, confuso.
Callie sta parlando col fotografo, che ogni tanto annuisce, sorridendo.
Il silenzio fra me ed Harry è imbarazzante.
C: Ok ragazzi, potete pure andare!
Si gira, sorridendoci.
Annuisco e mi stacco da Harry, che aveva ancora una mano sul mio sedere.
Non mi volto e rientro dentro, andando dritto in camerino.
Mi tolgo i boxer e mi rivesto, infilando quelli per il set in una cesta.
Esco dal camerino, e incontro Callie che parla con Alyson.
Vado loro incontro.
L: Ragazze, io vado a casa!
Alyson subito esce da dietro la scrivania e mi abbraccia, sorridendo.
A: Fra poco finisce anche il mio turno. Buona serata, Lou.
Mi bacia su una guancia, ed io ripeto il gesto sulla sua.
L: Grazie, anche a te Aly. Callie..
Sorride e mi abbraccia anche lei.
C: Trascorri una buona serata Louis. Ah, domani alle nove avete un'intervista, tu ed Harry. Mi hanno avvertito proprio all'ultimo!
Fa una faccia desolata, ma io scuoto la testa.
L: Tranquilla, non c'è problema!
Già...
L: Harry lo sa?
A: Sì, sa già tutto. Beh, io vado allora.
Annuisco e le saluto un'ultima volta, prima di dirigenti verso la porta ed uscire.
L'aria fuori non è fredda, peggio!
C'è da dire che c'è una bella differenza da qua fuori a dentro l'atrio, dove ci sono bocchette d'aria calda elegantemente ancorate ai muri.
Qui fuori non c'è niente!
Comincio a camminare, ma quando faccio il terzo passo, Harry mi chiama.
H: Louis!
Mi giro, mentre la porta si chiude alle sue spalle, e lui mi viene incontro.
H: Tu non hai la macchina!
Sorride, fermandosi di fronte a me tremendamente vicino.
Merda, non ci avevo pensato!
Emetto un verso di frustrazione, scuotendo la testa.
H: Forza, andiamo!
Mi prende per un braccio, tirandomi con se.
L: Dove?
Continuo a farmi trascinare, ma dove?
H: Ti accompagno a casa!
L: No!
Sbatto i piedi a terra, fermandomi, e di conseguenza obbligando lui a fermarsi, girandosi verso di me confuso.
L: Non serve. Tranquillo prendo il tram.
Scuote la testa.
H: Perché andare a spendere denaro se posso accompagnarti io? E poi non abitiamo così distanti!
Insiste.
Se continua un altro po', è molto probabile che ceda!
L: No, sul serio.
H: Sei arrabbiato con me?
Alza un sopracciglio, accigliandosi.
Prego?
L: Perché dovrei essere arrabbiato con te, scusa?
H: E cosa vuoi che ne sappia io? Dimmelo tu, no?
Ridacchio, di fronte alla sua espressione accigliata.
L: Non sono arrabbiato con te! Devo solo....riflettere.
Resta serio per un paio di secondi, ma quando probabilmente gli viene in mente qualcosa, e probabilmente quel qualcosa è sbagliato, e molto probabilmente quel qualcosa l'ho anche capito, mi rivolge un sorriso sghembo.
H: È per il set, Lou? Devi riflettere del set di prima?
Si avvicina ancora di più, sorridendo malizioso, facendomi pure perdere un battito.
L: No, non è così. Ti sbagli!
Mi difendo, velocemente.
Scuote la testa, ormai il suo petto, anzi no, il suo corpo, è attaccato al mio, il suo buonissimo profumo a invadermi le narici, il caldo del suo corpo che mi protegge dal freddo che ormai non sento più.
H: Ne sei sicuro?
Domanda, avvicinando il suo viso al mio.
Oh cazzo
Oh merda
Oh cazzo merda
Solamente tre fottuti centimetri dalla mia faccia alla sua.
Lo guardo negli occhi, nessuno dei due parla, ma dopo un po' i miei occhi, contro il mio volere, si abbassano sulle sue labbra.
Dopo essermi reso conto di cosa cazzo stavo facendo li rialzo, notando che i suoi sono fissi sulle mie labbra.
Si morde il labbra inferiore, poi torna a guardarmi.
Rilascia piano il labbro, si avvicina un altro po', schiacciandosi ancora di più sul mio corpo, e comincia ad avvicinare il suo viso al mio.
I centimetri diminuiscono lentamente, le mie labbra fremono, come le sue.
Ma quando sta per sfiorarmi la bocca con la sua, una scarica di eccitazione mi percorre il ventre, forte.
Lì capisco sul serio in cosa mi sto cacciando.
Così, affranto ma terrorizzato, mi sposto da lui in fretta, mentre lo guardo mordersi il labbro timido ed arrossire.
L: Io....io vado! Devo...c-chiama...
Sospiro, esasperato dal mio continuo balbettare.
L: Chiamo un taxi, sì!
Annuisco, e subito annuisce anche lui, dondolandosi sui talloni, imbarazzato.
E non è l'unico!
Continuiamo a fissarmi come due coglioni un altro po', fino a quando decido sia abbastanza.
L: Già......allora io vado, eh!
Annuisce, di nuovo!
H: Già, credo sia meglio!
Alzo la mano e gli faccio un cenno, sorridendo appena.
Mi saluta velocemente e si gira, andando verso la sua macchina.
Io, invece, raggiungo la stazione metrò, che arriva dopo una decina di minuti, circa.
È quasi vuota, ideale per pensare a cosa cazzo stavo combinando.
E meno male che mi sono fermato in tempo, perché già il mio autocontrollo non è dei migliori, se mi avesse pure baciato non mi sarei più fermato.
Harry mi piace, ma non ho voglia di mischiare il piacere al dovere, ed il mio lavoro è tutto!
Devo cercare di stargli lontano, anche se lo ho già detto, ed anche se è evidente che abbia fallito miseramente, ma mi impegnerò di più!

Apro la porta e la richiudo, e subito il caldo mi avvolge piacevolmente.
Non vedo l'ora di farmi una doccia e andare a letto!
Un delizioso profumino di brodo mi fa brontolare lo stomaco.
Tolgo le scarpe e la giacca, appendendola, e subito vado in cucina.
Niall sta mescolando una brodaglia dentro un pentolone d'acciaio.
Gli vado dietro e gli avvolgo le braccia in vita, baciandolo sulla guancia.
Sorride.
N: Ciao Lou. Allora, come è andata?
L: Tutto bene Ni, e a te con...
Non mi ha ancora detto come si chiama la ragazza con cui si sta frequentando.
N: Mabel....Si chiama Mabel.
Alzo un sopracciglio, ma che razza di nome è Mabel?
L: Già...e come va con lei?
Sospira, scuotendo la testa.
Mi sciolgo dall'abbraccio e prendo da un mensile due piatti fondi, due bicchieri, le posate e i tovaglioli.
Lui sta zitto, anche mentre metto una bottiglia d'acqua in tavola.
Appoggio i gomiti sul tavolo, e lo guardo mentre spegne i fornelli e prende un mestolo e due presine.
N: Non va!
Sbuffa, girandosi verso di me con la pentola in mano.
Mi acciglio, confuso.
Credevo andasse tutto bene!
L: Come non va?
N: Sì, non va, hai capito bene, non va!
Sbotta con enfasi, mettendo dentro il suo piatto la minestra.
L: Cosa è successo?
Mi siedo, mentre lui riempie anche il mio piatto.
N: Beh, come ben sai oggi sono uscito con lei.
Annuisco, invitandolo a continuare.
Intanto lui si gira, posando le presine sulla penisola e la pentola sui fornelli.
Si gira e si siede di fronte a me, cominciando a mangiare.
N: Ecco...ma il problema è che ad un certo punto un ragazzo ci è corso incontro infuriato, cominciando a gridare davanti a tutti cose tipo:" Mabel, dopo tutto quello che ho fatto per te, tu mi ripaghi rimpiazzandomi dopo due giorni dalla nostra rottura? Ti ho chiamato ma non hai risposto, ti ho cercato ma a casa non c'eri! È questo ciò che vuoi?" Allora io sono intervenuto cercando di strappare la sua presa dal braccio di Mabel, ma lei mi ha fermato e..la cosa peggiore di tutto è che se ne è andata con quel tipo! Capisci? Mi ha umiliato!
Scuolo la testa, triste, incazzato e sconvolto.
Ma soprattutto incazzato.
L: Guada...Non so davvero che dire, solo che mi dispiace per come ti ha trattato. Non lo meritavi!
Scuote la testa e scrolla le spalle.
N: Sì, anche a me...ma ora parliamo di te ed Harry!
Sospiro, indeciso se dirglielo o no.
Ma lui è il mio migliore amico, mio fratello.
Capisce subito che ho qualcosa da raccontargli, così mette giù il cucchiaio e poggia i gomiti sul tavolo, sostenendo la testa e guardandomi curioso.
Sorrido, ma poi torno serio ed agitato.
L: Harry mi ha baciato!
Sputo velocemente, sospirando.
Lui si alza in piedi facendo stridere la sedia, guardandomi con gli occhi sbarrati.
Oddio, ora gli cascano gli occhi!
Tossisce e si siede, tornando composito.
N: Ti ha baciato?
Domanda sconvolto.
L: Beh...ecco non proprio baciato...diciamo che stava..per baciarmi, ecco!
Si imbroncia.
N: Stronzo, mi hai fatto prendere un infarto per niente!
Ridacchio.
N: Ne riparliamo, perché ora devo andare a letto!
Annuisco, e quando abbiamo finito di mangiare sparecchiamo.
Mentre lui va a dormire io mi faccio una doccia, andando a letto con solo un paio di boxer nonostante il freddo.

Il rumore di uno sportello che si chiude mi sveglia.
Sbadiglio mezzo assonnato, mi metto una maglietta e vado giù.
Niall mi sorride.
N: Buongiorno Lou. Sbrigati, hai solo mezz'ora per mangiare e vestirti.
L: Ah sì, è vero.
Mentre lui lava i piatti della scorsa cena, io sgranocchio dei biscotti secchi con l'uvetta.
Bevo del succo e mi alzo.
L: Vado a vestirmi!
Corro di sopra e mi catapulto in camera.
Grazie al cielo ieri sera mi sono fatto la doccia, visto che ho dieci minuti poco più.

Estraggo dall'armadio una camicia nera, uno smoking nero, un paio di skinny aderenti neri e un paio di scarpe a punta nere in vernice.
Mi vesto e vado in bagno, spalmando del gel sui capelli  e pettinandoli all'indietro.
Scendo le scale e vedo Niall che si sta mettendo un cappotto, già con le scarpe addosso.
Prendo il cellulare e le chiavi, andando con Niall verso la macchina e mettendo in moto, partendo.
Arriviamo in dieci minuti sgommando a tutta velocità.
Entriamo di corsa in sala, dove Callie è agitata.
C: Oh cavoli Lou, sempre in ritardo! Ma se bellissimo!
Si complimenta.
C: Solo...
Mi si avvicina e fruga nella tasca, tirando fuori una matita e aplicandomela negli occhi.
Batte le mani saltellando, facendomi alzare gli occhi al cielo divertito.
C: Perfetto, andiamo fuori noi intanto, Harry dovrebbe raggiungerci a momenti. Ciao Niall!
Lo abbraccia e lo bacia.
Ci dirigiamo fuori, mentre Niall e Callie chiacchierano.
Io invece sono ansioso e ho un po' di nausea!
All'impovviso la porta si apre ed Harry esce, con una giacca blu a bottoni dorati.
Semplicemente perfetto!
Quando mi vede schiude le labbra e mi fissa intensamente, facendomi arrossire.
L: Stai bene?
Sorrido timidamente, cercando disperatamente di togliermi da quella situazione.
Invece di rispondermi alza la mano col pollice all'insu'.
Callie ci richiama e saliamo tutti su una limousine nera, io e Nall vicini, Harry davanti a me faccia a faccia e Callie al suo fianco.

Model Love||Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora