Gioshua Wood

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La professoressa entrò in quel momento e prese posto alla cattedra.
Ebbi un impulso, e sentii la forte necessità di uscire da quella classe.. di allontanarmi da Tamara, da Justin e da tutti.
Fortunatamente le mie intenzioni furono precedute da un ragazzo che bussò, ed entrò educatamente.
"Professoressa, Jude Bieber potrebbe uscire?"
Il mio sguardo era ancora strettamente attaccato a quello di Justin, così lo distolsi e guardai quel ragazzo.
La prof si rivolse a me:
"Jude ti va di uscire?"
Annuii molto velocemente.
"Non tardare.." Aggiunse la professoressa.
Annuii ancora, mi alzai e mi diressi verso quel ragazzo che mi aspettava fuori.
Prima che potessi uscire dalla classe, Justin si alzò e chiese:
"Professoressa, posso uscire anch'io?" Lo guardò.
"Quando tornerà tua sorella potrai uscire Justin."
Appoggiò pesantemente le mani sul tavolo e tornò a sedersi.
Sorrisi soddisfatta, e mi chiusi la porta alle spalle.
Guardai il ragazzo che avevo di fronte e incontrai il suo sorriso.
"Ciao Jude, scusa l'interruzione, volevo darti questo." Mi porse un biglietto.
Lo presi e feci per aprirlo, ma lui mi bloccò le mani.
"Non ora, fallo quando sarai sola e tranquilla.."
"Va bene.." Risposi.
Mi incamminai verso l'uscita con accanto questo ragazzo.
"Che classe frequenti?" Gli chiesi.
"Il quinto A/S.. Comunque scusa, devo scappare in classe, e converrebbe farlo anche a te. Ciao a dopo, spero."
Sorrisi e alzai una mano in segno di saluto, dopo di che lo vidi allontanarsi verso la sua classe.
Mi voltai e tornai indietro, ma prima di rientrare aprii il biglietto:
'Jude senza te non ci so più stare. Non posso più vederti camminare, respirare, sorridere e muoverti da lontano.. Vorrei instaurare con te un rapporto diverso.. Un'amicizia pensi? Io vorrei qualcosa di più, ma per starti accanto mi accontenterei anche di questo.
Gio.'
Gioshua Wood, quinto A/S, ecco chi era.
Sorrisi e rientrai in classe.
Mi chiusi la porta alle spalle e continuai a sorridere per tutta la prima ora.
Gioshua era un ragazzo di cui molte si erano innamorate.. bello sia d'aspetto che di carattere.. tutto sommato era una bella conquista.
Al termine della prima ora, quando la professoressa abbandonò l'aula, entrò un collaboratore per annunciare l'assenza del docente della seconda ora.
Ovviamente i miei compagni fecero festa, compresa me.
"Ehi Jude, girati un attimo." Sara mi chiamò.
Mi voltai e le guardai le due splendide compagne di banco, Sara e Tamara.
"Dimmi." Risposi sorridendo, mettendo in pratica la mia regola numero uno.
"Hai saputo la novità?"
Si riferiva a Tamara e a mio fratello? Certo che l'avevo saputa, ne avevano parlato l'altra mattina.
Scossi la testa in segno di negazione, e loro iniziarono a sorridere.
"Ora, sia io che Tamara siamo fidanzate.. l'unica a non esserlo sei tu.. anche se i corteggiatori non ti mancano."
Fortunatamente non si riferiva a Tamara e mio fratello con 'la novità.'
Sorrisi.
Prima che potessi dargli la notizia di Gioshua, Justin si avvicinò a noi.
Tamara iniziò a comportarsi come una bambina a cui regalano un gelato, e le altre iniziarono a farle l'occhiolino. L'unica stupida che vorrebbe volatilizzarsi sono io.
Immaginai che fosse in arrivo una scena ricca di baci e abbracci fra i due piccioncini, invece non fu così.
Justin si avvicinò a noi, e non ebbe occhi che per me.
"Jude, vorrei parlare con te.." mi disse.
Mi aveva mentito, presa in giro ed ingannata, che poi se vai a vedere è sempre la stessa cosa.. Perché dovrei voler parlare con lui?
"Non ne ho voglia." Risposi senza guardarlo in volto.
Le mie compagne, che già erano sorprese per il fatto che Justin fosse venuto per me, si sorpresero ancora di più nel sentire la mia risposta.
"Ti prego.." Continuò Justin.
"Senti, non mi scocciare.. Torna dov'eri." Risposi fredda e sicura di me.
Ero sua sorella, ed ero anche un'amica della sua ragazza.. come poteva credere di ingannarmi dicendomi che non era fidanzato?
Si arrese, e tornò al suo posto dai suoi amici, ma continuò a fissarmi.
Ignorai le domande di Sara e Tamara e mi voltai, per trascorrere il resto dell'orario scolastico a convincermi di aver fatto la cosa giusta.
Quando la campanella dell'ultima ora suonò, mi precipitai in strada in modo da poter fare il tragitto senza di lui.
Avevo passato un giorno intero a chiedermi cosa avessi fatto per farlo allontanare da me, fin quando sta mattina non scopro che si è fidanzato.
Che idiota sono.
Dopo cinque minuti mi trovo di fronte casa, entrai fingendo di essere stanca e corsi in camera.
Non avevo voglia di pranzare oggi.
Misi a posto lo zaino e mi sdraiai sul mio letto, per guardare in questi due giorni quanti lividi mi ero fatta salendo la scaletta.
Appena finii di guardarmi il corpo, Justin spalancò la porta della stanza entrò e se la chiuse alle spalle.
Silenziosamente posò lo zaino e si diresse verso il mio letto.
Mi alzai e lo guardai avvicinarsi alla scaletta.
"Cosa vuoi Justin?"
"Parlarti.." Rispose allontanandosi dal mio letto.
Mi alzai di colpo, e mi precipitai improvvisamente giù.
Poi mi misi di fronte a lui.
"Io non ho intenzione di ascoltarti invece." Feci per uscire dalla stanza, ma lui attirò la mia attenzione.
Mi allungò la mano porgendomi un biglietto che riconobbi subito, quello di Gioshua. Come aveva fatto a sottrarmelo senza che me ne accorgessi? Poi ci arrivai.. Ma certo aveva sfruttato la vicinanza del banco di Tamara al mio.
Presi il biglietto e lo guardai.
"Cosa mi dici di questo Jude? Perché non mi hai detto nulla?" Lo guardai con uno sguardo di sfida.
"Forse perché tu non ti sei preoccupato di dirmi che stavi con una mia amica." Risposi nervosamente.
Si mise una mano sulla fronte e scosse la testa.
"Non puoi capire perché l'ho fatto.. Ma tu non devi nemmeno prendere in considerazione un ragazzo del genere.. Gioshua Wood.. scherzi?"
Ora si che ero nervosa, e non poco.
"Ora che centra lui? Ha i voti più alti della scuola, è bello sia fisicamente che come persona.. E poi a dirla tutta Justin anche io desidero avere un ragazzo.. Qualcuno che mi tenga la mano, che mi sorrida..
Si mise le mani sulle orecchie e sussurrò:
"Smettila Jude, smettila."
Non aveva senso questa sua reazione, così continuai.
"Qualcuno che non ami nessun'altra che me, che mi metta al primo posto, che desideri il mio corpo e che mi faccia desiderare il suo.. qualcuno che mi ami.."
Avrei continuato, ma Justin me lo impedì.
Mi afferrò dai polsi, e fece indietreggiare fino a farmi ritrovare con le spalle al muro.
"Basta Jude.." Mi disse poi, appoggiando la sua testa accanto alla mia.
Respirava a fatica, ed in lui vidi molto nervosismo.
"Non c'è nulla di male in tutto questo.." Dissi fissando il suo corpo, che era ormai a pochi centimetri dal mio.
Poi spostai lo sguardo da un'altra parte. Il suo volto.
Era rigato dalle lacrime. Potevano essere di stanchezza, di dolore, d'amore o di disperazione.. ma mi convinsi che fossero di nervosismo.
Vedere mio fratello in quello stato mi spezzò il cuore.
Mi resi conto di quanto fossi stupida. Lo stavo facendo soffrire inutilmente, ma non so perché immaginarlo con Tamara mi faceva star male.. figuriamoci vederlo con lei.
Mi liberai facilmente i polsi dalle sue mani, dopo di che portai le mie braccia attorno al suo corpo.
Aveva ancora la testa appoggiata al muro quando le mie mani si fermarono sulle sue spalle.
Silenziosamente, il mio cuore si stava scusando con il suo.
Impressi ancora più forza alle mie braccia, e lo strinsi al mio corpo.
Justin intanto, appoggiò una mano al muro con cui reggersi, e l'altra mano la portò attorno alla mia vita.
Iniziai a bruciare. Non per modo di dire.. il mio corpo avvampò, mi guardai le mani e le sfiorai l'una con l'altra per rendermi conto di quanto fossero calde.
Diedi la colpa al residuo di calore dell'estate passata, e ignorai la situazione.
Poi alzai il viso dalla sua spalla, e mi voltai per guardarlo.
Lui contemporaneamente,fece lo stesso movimento, così che ci trovammo con i nasi attaccati..
Se uno dei due si fosse mosso, anche le nostre labbra si sarebbero attaccate..
Era mio fratello, ed era impensabile che potesse succedere una cosa del genere così scacciai quell'idea dalla mia mente.
Anche il suo corpo bruciava, il mio naso sopra il suo, mi fece percepire il suo bruciore.
Ci fissammo negli occhi qualche istante, poi improvvisamente li spalancò e si allontanò di colpo da me.
La sua mano mollò il mio corpo, ed anche il suo sguardo.
Diede un calcio alla sedia della scrivania, dopo di che scappò fuori dalla stanza.
E adesso cosa avevo fatto?..
Mi spostai fino a ritrovarmi di fronte lo specchio, e mi guardai.
Perché era scappato in quel modo, non riuscivo a capire.
Mi voltai per guardare se l'allacciatura della maglia fosse ancora in ordine, e li lo vidi.
Il laccio, che prima teneva chiusa l'apertura attraverso al quale si vedeva la mia biancheria e la mia pelle, era scomparso.
Guardai sul letto, credendo di averlo perso la.. invece lo ritrovai qualche istante dopo, per terra accanto al muro.. dove le mani di Justin lo avevano lasciato.

"Mi dicono che non devo amarti,che sarebbe tutto sbagliato...io non li ascolto."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora