"Ho lasciato tamara."

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Guardai ancora qualche istante allo specchio la mia schiena nuda, dopo di che mi abbassai presi il laccio e lo rigirai un po' fra le mani.
Il fatto che Justin mi abbia slacciato la maglia, era stato una pura casualità.. un incidente quasi.. credo.
Guardando allo specchio feci passare il laccio tra i fori della maglia, e me la abbottonai.
Perché era scappato in quel modo?!.. Cosa avevo fatto di male?
Uscii dalla mia stanza, sperando di trovarla in cucina.. ma niente non lo trovai ne li, ne nelle altre stanze.. Era, evidentemente, uscito.
Poi, il mio telefono iniziò a squillare.. era un numero che non avevo in rubrica.
"Pronto, chi è?" Risposi al quarto squillo.
"Ehi ciao Jude, sono Gioshua.. ho preso il tuo numero dalla segreteria della scuola spero non ti dispiaccia.."
Ci pensai qualche istante.. ovvio che non mi dispiaceva.
"Non preoccuparti." Risposi sedendomi sul letto.
"Senti.. volevo chiederti.. ti andrebbe di uscire questa sera?" Sarebbe stata un'ottima idea per distrarmi da tutta la storia di mio fratello.
"Si sarebbe bello.." Che razza di risposta era sarebbe bello? Strinsi il pugno.
"Ok, ti passo a prendere alle 21 va bene?" In teoria, andava bene.. in pratica dovevo chiedere a mamma e papà.
"Perfetto a dopo." Risposi dopo di che riattaccai.
Mi alzai e mi guardai allo specchio..
Era il primo appuntamento di tutta la mia vita quello.. e sapevo già che con Gioshua sarebbe andato bene..
Guardai l'orologio e notai quanto ancora fosse presto, così mi sdraiai tentando di dormire qualche oretta.. ovviamente non ci riuscii, la mia mente continuava a chiedersi perché Justin avesse reagito in quel modo.
In conclusione.. al posto di dormire, passai delle ore sdraiata nel letto a guardare il soffitto.
Quando alle 20, mamma e papà rientrarono a casa dal lavoro, mi precipitai da loro.
"Mamma questa sera un mio amico mi ha invitata ad uscire. Posso dirgli che vado?" La guardai sbattendo le ciglia velocemente.. Se riuscivo a farmi dire si da lei, papà avrebbe sicuramente acconsentito.
"Tanto gli hai già detto di si .. quindi che ce lo chiedi a fare?" Rispose lei sorridendo.
Non erano affatto severi i nostri genitori, anzi, erano felici ogni volta che conoscevamo persone nuove e passavamo del tempo con gli amici.
Guardai papà che sorrise e annuii..
Li abbracciai e corsi a farmi la doccia.
Non sapevo come comportarmi, ne cosa dire.. eppure non ero nervosa.. mi sentivo abbastanza tranquilla.
Mi feci una doccia fredda, nonostante fuori la temperatura fosse abbastanza bassa, poi mi infilai l'accappatoio e uscii dal bagno.
Entrai in stanza, per decidere cosa indossare e mentre frugavo nell'armadio,quando la porta si aprì e Justin entrò.
Mi voltai a guardarlo, e lo vidi abbastanza agitato e nervoso.
Presi un top e una gonna a caso, dopo di che mi diressi verso di lui.
I suoi occhi scrutarono qualche istante il mio corpo coperto dalla stoffa dell'accappatoio, poi si soffermarono sulla vita e sul collo mettendomi in soggezzione.
"Justin.. tutto bene?" Chiesi avvicinandomi a lui.
Annuì e andò a sedersi sul suo letto.
Era evidentemente nervoso così decisi di lasciare perdere.. presi i miei vestiti e andai in bagno.
Mi vestii, truccai, e stirai i capelli in meno di mezz'ora, poi tornai in stanza e trovai Justin nella posizione di prima.
Notò forse che il mio abbigliamento non era quello giusto per stare a casa e mi disse:
"Dove devi andare?"
Sorrisi, ero felice che mi avesse rivolto la parola.
"Esco.." Risposi.
"Con chi?" Aggiunse velocemente facendomi ricordare che fra lui e Gioshua non scorreva buon sangue.. ma non gli avrei mentito, nonostante lui lo avesse fatto a me.
"Gioshua Wood, quinto A/S." Risposi a bassa voce, quasi senza farmi sentire. Invece lui sentì forte e chiaro.
Si alzò di scatto e venne verso di me.
"Perché Jude?" Mi chiese guardandomi..
Ebbi paura che potesse perdere la calma.. ma non fu così, mio fratello non lo avrebbe mai fatto.. non mi avrebbe mai sfiorata.
"Perché non sei l'unico a crescere Justin." Risposi mettendomi le scarpe.
"Non farlo, non andare.. resta con me.." Disse stringendosi le mani.
Lo osservai dal basso verso l'alto e sorrisi.
"Dammi una buona motivazione per farlo.. tu non fai altro che trattarmi male." Risposi mettendomi di fronte a lui.
"Jude io ti.." non riuscì a finire la frase, che il cellulare, dalla mia tasca, iniziò a squillare.
Guardai Justin, presi il telefono e gli feci cenno di aspettare un attimo.
"Pronto Jude? Sono Gioshua.. io sono fuori casa.. quando sei pronta scendi."
"Arrivo." Risposi e chiusi il telefono.
"Cosa mi stavi dicendo.. tu?" Incalzai Justin.
"Niente.. io voglio che tu ti diverta.." Si voltò e andò a sedersi nuovamente sul suo letto.
Mi sentii un tonfo al cuore, e desiderai di andare la affianco a lui.. poi decisi di rimuovere questa sensazione e me ne andai.
Gioshua fu molto carino e simpatico, e la serata trascorse davvero in allegria..
Tuttavia.. l'amore di cui avevo sempre letto nei libri.. l'amore che avevo visto nei film.. ciò che si dovrebbe provare la primo appuntamento.. non aveva nulla a che fare con quello che provai io..
Provai inquietudine, e malinconia.. Mi sentii come se una metà di me si fosse allontanata dall'altra metà.
Sul mio volto ci furono dei sorrisi forzati e malinconici.. senza un motivo..
Inizialmente ero entusiasta, anche se non sentivo l'ansia che si prova al primo appuntamento.. poi tutto l'entusiasmo era svanito.
Gioshua era un ottimo amico, e tale sarebbe rimasto.
Quando mi riaccompagnò a casa, lo ringraziai e feci per scendere.. ma lui mi afferrò da un braccio.
"Jude aspetta.." Mi voltai a guardarlo..
"Io.. ecco.. volevo sapere quali fossero i tuoi sentimenti.." Aggiunse.
Non lo avrei preso in giro, ne ora ne mai.
"Ecco.. io.. vedi non mi sento ancora in grado di avere una storia seria.. ma tu mi piaci molto, sei un amico fantastico.. se per te non è un problema noi potremmo continuare a vederci come amici."
Sorrise con rancore, e annuì.
"Va bene.. buonanotte Jude. A domani."
"Buonanotte." Sorrisi e scesi dall'auto.
Erano le 02:30 minuti quando mi chiusi il portone di casa alle spalle.
Ovviamente pensai che tutti stessero dormendo.. ma scoprii che non era così quando salii in camera mia.
Justin era ancora sveglio, in pigiama seduto a gambe incrociate sul letto.
Quando lo vidi, quella sensazione di malinconia ansia e tristezza, svanì..
Si alzò e mi guardò..
"Ti sei divertita?" Chiese passandosi una mano fra i capelli.
"Non molto." Risposi in tutta sincerità.
Nonostante fossi abbastanza lontana da lui, notai quanto forte stesse stringendo i pugni sulle sue lenzuola.
"Ha cercato di toccarti.. insomma.. ha provato a ?" Mi misi a ridere prima che potesse finire la frase.
"No Justin.. Gioshua è stato perfetto.. davvero carino.." Dissi..
Guardò fissi di fronte a se e annuì.
"Ma qualcosa non è andato.. Mi mancavi." Dissi andando verso di lui.
Era la verità..
Mi ero sentita vuota e incompleta tutta la serata, a causa della conversazione che prima di uscire avevo avuto con Justin.. e soprattutto a causa della voglia di chiarire. Non sopportavo essere in tensione con lui.
"Io ti sono mancato?" Disse sdraiandosi.
Presi posto accanto a lui e annuii.
"Si.. volevo chiarire con te.. Sai che odio litigare." Dissi affiancando il mio corpo al suo.
Eravamo entrambi sdraiati l'uno accanto all'altra.
"Nemmeno io avrei voluto litigare Jude.. lo sai.." Disse voltandosi verso di me.
"Ma Justin, dovrai accettarlo.. io mi troverò un ragazzo.. proprio come hai fatto tu.." Dissi per chiarire una volta per tutte questa situazione.
"Ho lasciato Tamara." Disse velocemente.
Spalancai gli occhi e mi sporsi verso di lui.
"Perché?"
"Lei.. non mi interessava.. Mi è capitata la tua stessa cosa.. Hai frequentato Gioshua per pochissimo tempo... e hai capito che non è la persona adatta a te." Disse sorridendo.
"Io pensavo che lei ti piacesse.. Pensavo che ti piacesse a tal punto da allontanarti da me Justin." Dissi senza capire il perché.
"Lei l'ho usata per dimenticare, e questo non me lo perdonerò mai.. Però le ho detto la verità in tempo.. Poi Jude, come hai potuto pensare una cosa simile?" Disse avvicinandosi ancora di più a me.
"Nell'ultimo periodo, il tuo comportamento nei miei confronti è cambiato radicalmente.. non potevo pensare altro." Dissi guardando da vicino i suoi occhi stupendi.
Ci fu silenzio..
Poi, mi ricordai una sua frase in particolare.
"Per dimenticare cosa Justin?" Gli chiesi qualche istante dopo.
Eravamo al buio uno di fronte all'altro a pochissimi centimetri di distanza, quando sentii il suo respiro sulle mie labbra.
Il cuore iniziò a palpitare velocemente, come se volesse esplodere..
Il suo respiro si fece più intenso e potei persino sentire il rumore della saliva che deglutì..
Quando chiusi gli occhi e cercai di cancellare quei pochi millimetri di distanza, sentimmo dei passi nel corridoio.
Ci guardammo, io mi alzai di scatto, salii nel mio letto e mi infilai dentro le lenzuola.
La porta della nostra stanza si aprì e papà mise la testa dentro.
"Jude, sei a casa tesoro?"
"Si papà, sta tranquillo.. è andato tutto bene." Risposi sorridendogli.
Mi mandò un bacio, e tornò a dormire.
Mi sdraiai e mi appoggiai una mano sul petto.. Il cuore galoppava ancora ad una velocità incredibile.

"Mi dicono che non devo amarti,che sarebbe tutto sbagliato...io non li ascolto."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora